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Cibi alternativi
Topinambur: buono e salutare
di Gianna Zagni

Il topinambur (Helianthus Tuberosus), è un tubero della famiglia delle Composite, annuo, con fiori gialli e radici commestibili. È una scoperta abbastanza recente per le nostre tavole, ma nell'America del nord era, da tempi remoti, un alimento tipico degli indiani. Fu introdotto in Europa nel '600 da esploratori francesi che lo trovarono nei territori dell'odierno Canada.
Inizialmente il topinambur fu un alimento più gradito della patata che era usata per lo più per l'alimentazione degli animali. In seguito vi fu una rivalutazione della patata, a discapito del topinambur, che però ricompariva sulle tavole regolarmente nei momenti di carestia, essendo un alimento povero.

Testimonianza e tracce della sua coltivazione oramai sono riscontrabili solo dalla loro riproduzione spontanea ai bordi dei campi, rimanenze di quanto coltivato un tempo. I suoi rizomi sono da annoverare tra i cibi dimenticati, cioè che hanno perso importanza e sono usciti dalla tradizione alimentare, mentre fra il 1700 e il 1800 era coltivato estensivamente, permettendo lo sviluppo di molte varietà.
Questa pianta non produce seme e si riproduce attraverso le radici, che sono la sua parte alimentare. L'aspetto è grossomodo quello di piccole patate ed il sapore è molto simile a quello del carciofo. Molte sono le denominazioni dialettali del topinambur: pera di terra, tartufo di canna, patata del Canada, patata selvatica, girasole tuberoso, carciofo del Canada, tartufala bastarda e fior di sole.
Ricerche scientifiche hanno ridimostrato la presenza nel topinambur di una notevole quantità di aminoacidi liberi, il 15% circa di glucidi composti quasi esclusivamente dal polisaccaride insulina (sostanza dolce e zuccherina utile ai diabetici), il 2% di protidi (elementi base delle proteine), vitamine A e B. Contiene inoltre Lactobacillum, particolarmente utile alle donne che allattano perché inibisce la proliferazione di bacilli dannosi. Particolarmente consigliato l'uso di questo tubero per chi ha difficoltà digestive, problemi di stitichezza, per il controllo dello zucchero ematico, per ridurre il colesterolo e l'uso nelle diete ipocaloriche. Da non trascurare anche il suo valore energetico che lo rende particolarmente adatto all'alimentazione di convalescenti, anziani e bambini.
Dopo aver decantato le innumerevoli proprietà del topinambur, è ora indispensabile conoscerne i suoi vari modi d'impiego in cucina.
Dopo averli sbucciati, si possono consumare sia crudi - tagliati a fettine sottilissime e condite con olio e pepe - sia cotti (preferibilmente a vapore), in tutti i modi nei quali si usano le comuni patate.
Per dare un sapore particolarmente gradevole a pane e pasta, si può unire un 10% di farina di topinambur alla farina normale dell'impasto.
Si conservano in frigorifero, in sacchetti di plastica forata, per mantenere il giusto grado di umidità.

Alcune ricette:

  • topinambur all'orientale
  • topinambur gratinati
  • tagliatelle con topinambur


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