Il vino come oggetto estetico
Per un'estetica del vino
di Luigi De Caro
foto Gianni Nuccio
Luigi De Caro, Laureato in Giurisprudenza, esperto ricercatore e studioso di storia dell'Enologia, Assaggiatore e Consigliere ONAV, Master Universitario in Scienze dell'Analisi Sensoriale, docente e consulente in analisi sensoriale. Autore del saggio: Il vino come oggetto estetico. Note per una fenomenologia della degustazione pubblicato nel volume a cura di Alessandra Guidoni, Foodscapes. Stili, mode e culture del cibo oggi, Polimetrica, Monza, 2004.
Per disguidi non imputabili a questa redazione, i tre articoli di Luigi De Caro, pubblicati su MenSA Magazine con il titolo complessivo Per un’estetica del vino recavano la firma, erronea, di Remo Pàntano. Ce ne scusiamo con il dott. De Caro, cui restituiamo la legittima paternità del saggio, con la curatrice e l’editore del volume contenente il saggio originario, e con i lettori.
Il saggio è suddiviso in tre parti:
1. Il vino come oggetto estetico.
2. Le due specie di degustazione.
3. I valori del vino
In questo numero la seconda parte. Seguirà la terza ed ultima parte nel prossimo numero.
Le due specie di degustazione
La degustazione del vino è l'atto che mira a cogliere il valore estetico del vino, essa consiste nel valutare le qualità estetiche dell'oggetto, mediante un esame delle sensazioni visive, olfattive, gustative, tattili, che esso può offrire!
Il concetto di degustazione così definito, però, non è ancora del tutto determinato.
Vi sono due modi di apprendere il valore estetico, perciò dovranno essere distinte due specie di degustazione del vino:
a) un atto valutativo di ordine giudicativo, che richiede una disposizione teoretica, e non di mero godimento, ad esempio quando dobbiamo giudicare il vino in un concorso;
b) un atto di ordine emotivo, che richiede un atteggiamento "della fruizione", ad esempio quando apriamo una bottiglia in compagnia di amici, e ci immergiamo pienamente nel godimento dei valori estetici che cogliamo nel vino (eleganza, finezza, armonia, intensità, potenza, integrità, e così via).
L'assunzione di un atteggiamento valutativo, al quale ci disponiamo nella degustazione del vino, non è incompatibile con un atteggiamento teoretico, i nostri atti conoscitivi si dirigono qui verso un oggetto-di-valore, oggetto di grado superiore rispetto alla mera cosa della natura.
Inoltre l'assunzione di un atteggiamento rivolto al valore estetico, non è incompatibile con un vissuto emotivo di piacere o di godimento estetici: il vissuto di piacere potrà essere o un godimento che si immerge emotivamente nella fruizione.
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