Le Gros Souper a Marsiglia
Izzo: le parole in tavola
di Peppe Ricci
“La neve non la sopporto” risposi.
“Cosa dici?”
“Beh, si. Resto con voi. Che ti credi, che vado alla messa di mezzanotte?’
Sorrise.
“Honorine ha detto che ci fa l’oursinade. Con ostriche e vongole d’antipasto. E i tredici dessert di rito. Servizio completo!”
Presi Fonfon per le spalle e lo abbracciai. Con le lacrime agli occhi. Mi misi a piangere. Avevo previsto di andare a trovare Jöelle. Ma Jöelle non mi aveva aspettato. Si era suicidata il giorno prima, all’alba. Nella sua cella.
(Un inverno a Marsiglia – da Vivere Stanca di Jean-Claude Izzo)
Di sicuro i tredici dolci della tradizione non potranno addolcire minimamente l’amarezza di Montale, forse però la cena della tradizione provenzale riempirà per un po’ il vuoto lasciato da Jöelle. Questo racconto di Jean-Claude Izzo è stato lo spunto per una ricerca sulla Vigilia di Natale in Provenza e per un menu da proporre.
In tutta la Provenza, anche se con differenziazioni locali, la vigilia di Natale si è soliti consumare Le Gros Souper, la Grande Cena, un pasto magro pieno di simbolismi.
La tavola viene apparecchiata su tre tovaglie, una per ogni componente della Santa Trinità, e illuminata da tre candele. Non mancano come ornamento agrifoglio con bacche rosse, rose di Gerico, e grano di S.te Barbe seminato prima del 14 dicembre.
I piatti sono sette a ricordo dei sette dolori della Vergine.
Dopo il primo e il sesto piatto si spegne una candela e si toglie una tovaglia, con l’accortezza di lasciare tutte le briciole sulla tavola.
Una nota particolare al settimo piatto: Les treize desserts, costituito da tredici dessert come il numero di commensali dell’ultima cena. Nessuna preparazione elaborata, ma solo un ‘campionario’ di prodotti naturali da portare rigorosamente nell’ordine seguente:
Focacce o pompe à l'huile
Torrone bianco di nocciole, pinoli e pistacchi
Torrone nero al miele
I 4 mendicanti:
fichi secchi (Francescani);
mandorle (Carmelitani);
uva passa (Dominicani);
noci (Agostiniani);
I 6 frutti:
uva dell'Italia conservata in solaio o pere di inverno;
cotognata o frutti canditi nella regione di Apt o di Carpentras;
arance;
mandarini o cedri canditi;
torta di zucca;
datteri: simbolo del Cristo venuto dall'Oriente.
I 13 dessert spesso sono accompagnati da Ratafià di ciliegie.
Alla fine non resta che spegnere l’ultima candela e annodare i quattro angoli della terza tovaglia per farne un fagotto per portare ai poveri i resti della cena.
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