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Libro e... fiaschetto
Bibliotecari gourmet

MenSA e l'Associazione italiana biblioteche per la diffusione della "biblioteconomia" e della "bibliografia" gastronomiche

La precedente, frettolosa lista dei bibliotecari gourmet (cfr. MenSA, n° 1-2 - gen-feb. 2005), dati i tempi stretti e l'improvvisata, gradita, fattaci dall'Associazione italiana biblioteche con la richiesta di una cena d'occasione, non poteva che essere che una prima, grossolana lista di partenza.
Nel frattempo, la stessa associazione ha deciso di istituire, al suo interno, un Gruppo di interesse provvisoriamente denominato appunto Bibliotecari gourmet (ma qualcosa potrebbe cambiare a riguardo) al cui coordinamento dovrebbe provvedere il vicedirettore di Mensa, Rino Pensato, che è stato anche presidente della Sezione Emilia-Romagna dell'Associazione, ai tempi, a nostro modo di vedere, gloriosi del Premio Mangiare anche con gli occhiGhostbusters e delle numerose incursioni (avviate e compiute, è doveroso riconoscerlo, sotto la vulcanica presidenza Malpezzi) sui terreni, molto graditi dai soci (quelli di allora, oltre 200) sicuramente, delle iniziative letterarie, gastronomiche, dei viaggi di studio-diporto, mai disgiunti da un genuino interesse professionale, cosa non da tutti percepita e, forse, condivisa (relazioni pericolose?).

Acqua passata, comunque (e anche vino, per fortuna, senza commistioni pericolose). Oggi, certamente in forma diversa (nessun tempo passa invano) e forse con una diversa consapevolezza professionale (attestata dai saggi dei famigerati fratelli Pensato, collocati in sedi insospettabili, quali la Miscellanea Crocetti, "Biblioteche oggi", ecc.) certi accoppiamenti sembrano più giudiziosi che in passato: si comincia a ricordare che Olindo Guerrini, il bibliotecario più impertinente della storia, prendeva molto sul serio i suoi lavori "gastronomici", spesso altamente eruditi; non si può dimenticare che Bartolomeo Sacchi, detto il Platina, grande umanista, autore del primo "ricettario" mai stampato in Italia (il De honesta voluptate et valetudine, Roma, 1474, senza note tipografiche, poi Venezia, 1475) finì la sua carriera da primo Bibliotecario Custode della Biblioteca Vaticana. Esattamente come l'ex goloso errante e libertino Giacomo Casanova, sul quale, ovviamente torneremo. Così come torneremo (e contiamo per questo molto sull'aiuto dei bibliotecari e della loro associazione) sulla lista, in maniera sistematica. Aggiungendo magari di volta in volta, dei nomi che, per un motivo o per l'altro, ci sfuggono. Come gli ultimi due appena citati e altri, a noi più vicini (in tutti i sensi, l'accostamento a due mostri, più o meno "sacri" come il Platina e Casanova fa tremare le vene e i polsi): ad esempio, Sante Medri, con il delizioso saggio (Osterie e buongustai lughesi d'altri tempi) premesso alla bella mostra lughese del 1999 (Mangiare anche con gli occhi, Lugo, Walberti, 1999) o il suo predecessore alla Biblioteca "Trisi", Pasquale Rignani, citato dallo stesso Medri.
Approfittiamo di questo assaggio per segnalare che, ripubblicando, dal prossimo numero, con il permesso, quando richiesto, degli autori o proprietari dei diritti, testi che non hanno avuto forse un'adeguata diffusione, come, ad esempio, quelli appena citati, di Medri e Rignani, contiamo di fare, con la collaborazione del gruppo apposito dell'Aib, opera meritoria.

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