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Quando il cibo diventa maschera
Farinella al Carnevale
di Peppe RicciMaschere a Venezia

Come fenomeno legato alla società il carnevale ha un'origine molto antica e, anche se con mutamenti di forma conseguenti alla naturale evoluzione storico culturale dell'uomo, ha mantenuto alcune peculiari connotazioni.
Gli antichi romani celebravano i riti Saturnali e Lupercali in un periodo temporale che andava da dicembre a febbraio. I primi erano festeggiamenti in onore di Saturno, dio delle seminagioni, riti lunghi e complessi durante i quali i ruoli sociali venivano ribaltati: gli schiavi erano liberi e non avevano obblighi verso i loro padroni, addirittura uno di loro veniva incoronato Re per tutte le feste anche se per essere sacrificato alla fine dei festeggiamenti. Banchetti, scambi di doni, cibi dolci e brindisi caratterizzavano il clima di festa. I secondi, plausibilmente, erano nati come festa del plenilunio, erano vissuti come purificazioni collettive a termine dell'anno (febbraio chiudeva l'anno nel calendario di Numa) in preparazione del rinnovamento universale di un nuovo anno. Anche in questi riti la popolazione scendeva in strada e passava insieme, magari a coppie, il giorno della festività danzando e cantando, la festa culminava con la corsa di due giovani ragazzi (luperci) di famiglia patrizia che correndo, vestiti di pelle di capra, percuotevano gli astanti. Questi riti prima con l'espansione dell'Impero Romano poi con l'avvento del Cristianesimo si sono profondamente trasformati. Ai nostri giorni possiamo dividere l'arto di tempo che va da dicembre a febbraio nettamente in due periodi: Natale e Carnevale e in entrambi troviamo elementi risalenti alle origini.

Soffermiamoci sul carnevale e cerchiamo di capire cosa è rimasto dei riti originali. Senza dubbio la giovialità, l'allegria, i travestimenti, anche se ora privi di significati simbolici, l'usanza di 'sacrificare', ora bruciandola, una maschera nel giorno di martedì grasso e il cibo. Quest'ultimo elemento è sicuramente quello che dal medioevo ha più caratterizzato il carnevale (non a caso un'ipotesi per l'etimologia della parola carnevale è carnem levare, ovvero abolire la carne), infatti l'arrivo della Quaresima, e quindi dalla moderazione fino anche all'astinenza del cibo, spinge l'uomo a godere il più possibile del mangiare.
La maschera Farinella In Italia sono vari i carnevali festeggiati oggi, ai più conosciuti di Venezia e Viareggio si affiancano quelli di Cento, gemellato con il carnevale brasiliano, di Ivrea con la singolare battaglia delle arance, e di Putignano conosciuto come il più lungo perché inizia già dal 26 dicembre (gli altri solitamente partono dal giorno dopo della Candelora).

Il carnevale di Putignano interessa ancora di più agli appassionati di cibo per due motivi: la maschera tipica e la chiusura del martedì grasso.
La maschera simbolo dei festeggiamenti è un jolly vestito di un abito a toppe multicolori e sonagli dal nome fortemente evocativo Farinella. La farinella, infatti, è un antico piatto povero del mondo contadino preparato con orzo e ceci tostati ridotti, con pestello e mortaio, in farina integrale a cui si aggiunge un po' di sale. Un tempo questo era l'unico sostentamento dei lavoratori nei campi, che veniva conservata in un sacchetto di tela: "u volz" e consumata accompagnata da erbe aromatiche, fichi secchi, cipolle selvatiche. Il carnevale putignanese si conclude con la campana di maccheroni una tradizione che risale a tempi remoti e presente anche in altri paesi meridionali. Un'ora prima della mezzanotte del martedì grasso la campana della chiesa matrice (ora sostituita da una più pragmatica campana di carta pesta dotata di nastro registrato) scandisce un rintocco per ogni giorno dell'anno a ricordare alla popolazione che sta per iniziare la quaresima. Alla fine dei rintocchi per ben concludere si mangiano i maccheroni preparati con un sugo di pomodoro e salsiccia e si balla fino alla mezzanotte, quando due "officianti" cospargono il capo dei presenti con un pizzico di cenere.

Con la farinella a Putignano si preparano le Fantasie di Farinella, che incontrano il gusto di piccoli e grandi.
Ricetta: Fantasie di Farinella

Il menu di MenSA per Carnevale:



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