MenSA Menu Storici e d'Autore
UserId PassWord
homepage
direzione e redazione
sommario
editoriale
le rubriche

i menu
archivio
banca dati
amici di MenSA
 
le regole del gioco le regole del gioco
di M. Montanari
MenSArIO - I blog di MenSA MenSArIO
I blog di MenSA

MenSA - la copertina


Alla ricerca dei tesori culinari nascosti
La torta di pepe di Camaiore
di Tiziano Rossi

Una bella storia, densa di credo religioso e di riguardo verso l’ospite, ci guida alla conoscenza di un sapore unico e clamorosamente quasi sconosciuto. Come sovente accade nella storia della gastronomia, anche nel caso della “ torta di pepe “ non si conoscono le date precise dell’ideazione e le probabili trasformazioni che nel tempo hanno dato vita ad una delle migliori preparazioni del territorio di Camaiore e della Versilia storica. Curiosamente la denominazione della torta contiene un equivoco perché il pepe non è certo il componente decisivo della ricetta originaria ma semmai una semplice distinzione per non confonderla con le numerose torte salate e dolci contenenti il riso in quantità più o meno rilevante. Di sicuro si può affermare che la torta in questione possiede dei requisiti in grado di renderla assai gradita e ricercata dagli estimatori del cibo di qualità e strettamente legato alla tradizione.

Da tempi remoti nei paesi e nei borghi collinari o montani che si affacciano sulla cittadina di Camaiore, era uso comune che in occasione delle feste patronali unitamente ai preparativi spirituali, ci si affaccendasse a preparare delle torte che originavano una vera e propria competizione tra le famiglie per ottenere i migliori risultati. Dunque un evento religioso e solenne si legava indissolubilmente ad una tradizione gastronomica che si poneva al vaglio dei molti pellegrini e curiosi presenti nei paesi in quei giorni di festa, desiderosi di tributare il proprio rispetto religioso per poi soddisfare i sacrosanti bisogni del corpo e nella fattispecie del palato. Soprattutto il giorno di Pasqua vedeva impegnata un’intera comunità tesa a celebrare una delle ricorrenze più alte della civiltà cristiana che in quel giorno e per antica usanza consumava la propria colazione accompagnando una buona fetta di torta di pepe ad alcune uova sode continuando un rituale che si è purtroppo oramai quasi perso .

La torta di pepe di Camaiore

Ebbene, a Vado, paese che si trova poco distante dal capoluogo, la torta di pepe trovava forse la sua massima espressione per la riconosciuta abilità delle casalinghe del luogo che, facendo tesoro della ricetta a loro tramandata, avevano trovato un equilibrio tra gli ingredienti assolutamente invidiabile e comunque in grado di renderla un unicum tra i pur rispettabili modi usati dai paesi circostanti. Quindici giorni dopo la Pasqua nel celebrare il triennale di San Vincenzo, che di Vado è il patrono, vigeva la regola che la chiesa del paese restasse aperta la notte antecedente la festa per ospitare una vera moltitudine di pellegrini che si muovevano dai loro borghi montani per raggiungere il paese  attraverso i sentieri di montagna che si articolavano sul territorio.

Il giorno della festa, al termine dell’immancabile processione dove la statua lignea del santo patrono veniva orgogliosamente mostrata su un percorso che si snodava per   circa due chilometri, con alcune soste dove veniva cantato il coro che impegnava per mesi molti volenterosi paesani, praticamente in ogni casa si offriva una fetta della rinomata torta di pepe a chiunque ne faceva richiesta.
Allo scopo di trasmettere una prelibatezza ideata nel passato, un’azienda di catering di qualità: la Dreamin Entertainment che ha sede in Versilia, sta meticolosamente organizzandosi per presentare sul mercato la “ torta di pepe “, nell’assoluto rispetto della ricetta originale. Ricetta che, giova dirlo, nella sua apparente semplicità prevede l’impiego di ingredienti  così sani e digeribili che rendono la torta priva di controindicazioni alimentari per tutti coloro che intendono gustarne il sapore.
L’impasto per il suolo è costituito da farina di grano bianco, uova ed olio d’oliva extravergine mentre il composto di ripieno è dato dall’unione di latte, ricotta formaggio parmigiano e pecorino, bieta, poco prezzemolo, uova e il sentore di pepe nero macinato di fresco e il tutto lavorato da maestranze esperte e qualificate.    
Non resta che attendere la presentazione  per assaporare una torta che promette gustosi risultati.  

invia questo articolo   






[I ricettari dagli utenti]

aggiornato al 24.02.2009 info@mensamagazine.it - MenSA 1997-2007©

Valid CSS!