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Quando la grappa si sposa con l’oliva gentile del Garda
Olivetto E alla fine del pasto un... Olivetto
di Orazio Latini

Siamo in pieno XV secolo, e precisamente nell’inverno del 1439. Mentre la flotta veneziana lotta contro le correnti impetuose dell’Adige, nella gola di Ceraino, per trasportare le galee della Serenissima fino alle rive del Lago di Garda, il comandante Nicolò Carcavilla comincia a incoraggiare a gran voce il suo luogotenente, promettendogli a fine impresa, in caso di successo, la degustazione di una leggendaria acquavite all’aroma di oliva.

Qualche tempo dopo un capitano di stanza sulle rive gardesane lascia il Castello di Malcesine per recarsi a Verona, con un seguito di venti casse di quello stesso distillato, al fine di metter riparo a un torto involontario in faccende amorose. Il nobile scaligero destinatario dell’omaggio lo gradisce a tal punto da indurre l’ospite a una permanenza forzata, fino all’arrivo di altrettante casse di grappa alle olive.
Cronache, storie e leggende sull’Olivetto, la grappa alle olive del Lago di Garda, sono affiorate con discontinuità nel corso del tempo, per arrivare oggi fino a noi. Si ignora l’origine dell’accostamento fra l’oliva gentile del Garda e la grappa, anche se si tratta senza alcun dubbio di una pratica storicamente consolidata nell’Alto Lago; così come incerto è lo svolgersi dell’itinerario che – di generazione in generazione e di locanda in locanda – conduce all’attuale Osteria alla Rosa di Malcesine (VR), il cui patron Marco Pallua si è fatto promotore e testimonial di questo antico elisir.

L’infusione delle pregiate olive biologiche del Garda nella grappa conferisce all’Olivetto un carattere inconfondibile, e trasferisce al distillato le benefiche proprietà di cui le drupe sono ricche. Gli effetti digestivi dell’acquavite, combinati con quelli salutari dell’oliva, caratterizzano l’esclusività di un prodotto recuperato dal patrimonio di una lontana tradizione.

Ma vediamo più da vicino i due ingredienti base dell’Olivetto. Le olive di Malcesine, prodotte da piante spesso ultracentenarie, consentono di ottenere un olio di qualità superiore, caratterizzato da un’intensa colorazione e da un’acidità ridottissima. La grappa per l’infusione è ottenuta con il metodo “Tullio Zadra”, che porta delicatamente e gradatamente le vinacce Olivetto all’ebollizione con vapore indiretto, e non con il fuoco vivo: tale procedimento, più lungo e accurato, permette di ottenere una grappa straordinariamente delicata, morbida e leggera.
L’Olivetto ha colore ambrato, con riflessi che oscillano tra il bronzeo e il ramato. Il suo profumo è armonico, intenso ed elegante, mentre il sapore è morbido, ben strutturato e gradevolmente persistente. Lo si apprezza al meglio liscio, in un piccolo calice da degustazione, a una temperatura fra i 12 e i 14 gradi C – o anche inferiore, nella stagione estiva. Può essere servito anche on the rocks, oppure caldo, con una scorza di limone, per combattere i malesseri di stagione. Si presta infine a essere sperimentato in svariate ricette del bere miscelato: frozen & smoothies, classici rivisitati, ecc.

L’Olivetto ha una gradazione alcolica di 40% vol., ed è disponibile in due formati: la bottiglia da mezzo litro, destinata in particolare alla mescita di qualità, e la bottiglia da 20 cl., più indicata come idea regalo.
In occasione del Vinitaly del 2007, l’Olivetto del Lago di Garda ha conquistato il prestigioso Vinitaly Grappa Tasting Award 2007.

Per informazioni: PMP Produzioni Marco Pallua, Piazza Boccara 5, 37018 Malcesine (VR), tel. 045 740 00 50, fax 045 657 09 21, e-mail: info@olivetto.it, www.olivetto.it.
     

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