Itinerando
Aquitania: non solo vino
di Giulia Giovanelli
L’Aquitania oggi come ieri riecheggia nei nostri ricordi come la regione che ospita una delle perle più pregiate del vino internazionale, Bordeaux, oggi facilmente raggiungibile con rapidi voli diretti Myair anche da Bologna, Venezia e Bergamo.
E’ una città che sembra essere risorta proprio come la fenice risuscitò dalle sue ceneri, una città reinventata, che oggi più di ieri può godere di panorami romantici e suggestivi tipici della Francia del sud.
Scoprire Bordeaux è come lasciarsi sedurre da una identità forte, ricca e molto complessa in cui è arte, cultura, feste paesane e fantasia coesistono magnificamente. Diventata patrimonio mondiale de l’UNESCO nel 2007, ricorda vagamente Versailles per il suo gusto architettonico, ma ha tutta l’energia di una città davvero al passo coi tempi. Testimonianza di ciò è la sistemazione dei quai lungo il fiume Garonna, collegati in tutta rapidità da un nuovissimo tram su rotaie. Per chi non si accontenta di pasteggiare con ottimi vini di qualità superiore, ma vuole scoprirne la storia, non ha che d’addentrarsi nella seducente “via dei vini”. Il pellegrinaggio dei tanti amanti ed esperti enologi dimostra che nella regione, Bordeaux è sinonimo di raffinata enogastronomia. Ma l’Aquitania è un mondo segreto che rivela mille qualità, tradizioni ed innovazioni.
Ci spostiamo a 120 km più ad est, precisamente a Périgeux capitale del Périgord, dove l’arte di fare vino è molto più di una passione, è una vera e propria missione. Qui paesaggi inconsueti raccontano la forza di una tradizione che dura da secoli. 1300 vitigni che ricoprono una superficie pari a ben 93 comuni. Benvenuti nei vigneti di Bergerac.(www.vins-bergerac.fr). La gamma vastissima gode di 13 denominazioni di origine controllata, rossi, bianchi secchi, rosati, abboccati e liquorosi, ovviamente da degustare accompagnati da dell’ottimo nostrano foie gras. Viaggiare gustando ottimi vini e piatti golosi senza perdere il piacere di visitare luoghi storici ed immergersi negli usi ed i costumi più popolari, per arrivare fino alla valle della Dordogna, dove la noce non è solo una semplice frutta secca, ma la parola chiave del benessere. La produzione di noci in questa zona,oggi pari a 30.000 tonnellate, vanta il secondo posto a livello nazionale. Per questo lo chiamano “cadeaux gourmand” cioè regalo goloso, si perché con la noce a Cenac-et-st Julien, si produce un vero ed autentico elisir di lunga vita, l’olio di noce, ricchissimo di vitamina E, per preservare e sostenere il fisico (info. www.noixduperigord.com ). L’autunno quindi sembra essere la stagione ideale per scoprire una regione insolita che soddisfa il palato e rigenera la mente. Attraversando colline desuete, si viene facilmente presi per il palato.
Che dire ? Sembra un sogno….
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