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L'opinione di Massimo Montanari
Acqua e vino

La consuetudine di mescolare acqua e vino, sostanzialmente estranea alla cultura gastronomica contemporanea, fu per lungo tempo ritenuta normale e quasi fuori discussione (nonostante alcune noci discordanti). Così era nel mondo antico, dove regole precise presiedevano alla miscela dei due liquidi (lo stesso termine, miscere, indicava l'atto di versare e quello di mesco­lare); così nel Medioevo, quando il vino si configurava quasi come una materia prima, da «rifinire» con sostanze ed aromi di ogni genere per ot­tenerne bevande calde e fredde; così ancora in epoca moderna, nonostante un certo cambiamento della qualità dei vini, non più densi e pesanti come generalmente erano stati in passato, ma - ora - tendenzialmente più leggeri. […] Andrea Bacci nel trattato De naturali vinorum historia (1596) […] spiega «come mescolare il vino con l'acqua in giusta proporzione, e quale sia la quantità di acqua da usarsi in rapporto a quella del vino».

Da: Massimo Montanari. Nuovo convivio. Roma-Bari, Laterza, 1991

 Acqua e vino - Enza Bettelli

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