La Mensolina dei libri
Quattro libri per quattro eventi
Per il 40° anniversario della morte di Hemingway
Leonardo Padura Fuentes. Addio Hemingway. Traduzione di Roberta Bovaia. - Milano : Tropea, 2002. (Contiene anche: La coda del serpente).
Il tenente Conde lascia la polizia per dedicarsi alla sua vera passione: la scrittura. Difficile per lui mettersi davanti alla macchina da scrivere senza pensare a Ernest Hemingway, il suo mito letterario. Ma un uragano estivo che si abbatte su Cuba distoglie Conde dalle sue carte e lo spinge a indossare nuovamente i panni dell'investigatore, questa volta privato. La pioggia ha riportato alla luce il cadavere di un uomo morto oltre quarant'anni prima, ucciso da due colpi di fucile. Tutti i sospetti ricadono su Hemingway, che nei suoi ultimi anni a Cuba era ormai un alcolizzato in preda a manie di persecuzione. E Mario Conde non può sottrarsi al compito di salvare la memoria del grande scrittore da un'accusa così infamante. Il tenente Conde lascia la polizia per deidicarsi alla sua vera passione: la scrittura. Difficile per lui mettersi davanti alla macchina da scrivere senza pensare a Ernest Hemingway, il suo mito letterario. Ma un uragano estivo che si abbatte su Cuba distoglie Conde dalle sue carte e lo spinge a indossare nuovamente i panni dell'investigatore, questa volta privato. La pioggia ha riportato alla luce il cadavere di un uomo morto oltre quarant'anni prima, ucciso da due colpi di fucile. Tutti i sospetti ricadono su Hemingway, che nei suoi ultimi anni a Cuba era ormai un alcolizzato in preda a manie di persecuzione. E Mario Conde non può sottrarsi al compito di salvare la memoria del grande scrittore da un'accusa così infamante.
Per il centenario di Mario Soldati
Soldati Mario. Un sorso di Gattinara e altri racconti. Novara, Interlinea, 2006
Mario Soldati è stato soprattutto "un eccezionale scrittore di racconti, un narratore di grana nobilmente orale. Di certo uno dei narratori più geniali del nostro Novecento" scrive Giovanni Tesio presentando questa antologia di suoi testi avvincenti in cui "la sapienza dei luoghi è connaturata al racconto e gli è consustanziale". Un incontro inconsueto, una storia d'amore, un'avventura dell'amico maresciallo dei carabinieri, un ritorno ai paesaggi piemontesi della giovinezza: anche qui il narrare di Soldati si spinge fino alla vertigine dei sentimenti veri distorti da azioni false e dunque più contraddittori, con una sorprendente aderenza alle cose quotidiane, alle rughe della vita, alla sua varietà, alla sua ironia, anche alla sua irrealtà.
Per l’inaugurazione di Casa Artusi
Benvenuti a Casa Artusi. Forlimpopoli. Casa Artusi, 2007 (Quaderni di Casa Artusi, Quaderno n. 1)
Casa Artusi nasce dalla volontà dell'Amministrazione Comunale di Forlimpopoli di valorizzare il suo più illustre concittadino, Pellegrino Artusi, realizzando il primo "Centro di cultura gastronomica" dedicato alla cucina di casa.
Pellegrino Artusi è riconosciuto da tutti come il padre della cucina italiana: il suo libro La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene è presente in quasi tutte le case del nostro Paese ed è stato tradotto in più lingue (inglese, tedesco, olandese, spagnolo), divenendo così una delle pubblicazioni italiane più diffuse nel mondo.
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Dentro Casa Artusi trovano spazio:
- un ristorante artusiano dedicato alla cucina di casa;
- una scuola di cucina artusiana;
- una biblioteca civica ed una artusiana;
• un centro polivalente di cultura enogastronomica, con innumerevoli eventi dedicati alla valorizzazione dell'opera di Artusi.
La gestione di Casa Artusi è affidata ad una Società Consortile a r1. costituita, oltre che dal Comune di Forlimpopoli, dalla Provincia di Forlì-Cesena e dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che hanno da subito condiviso le finalità e la missione di Casa Artusi.
Casa Artusi, con eventi di rilievo nazionale ed internazionale, è inaugurata il 23 giugno 2007 durante lo svolgimento dell'undicesima Festa Artusiana, l'appuntamento obbligato per tutti coloro che amano la cultura del cibo e che trasforma Forlimpopoli in una Città "da assaggiare".
Paolo Zoffoli
Sindaco del Comune di Forlimpopoli
Paolo Lucchi
Presidente di Casa Artusi
Casa Artusi, luogo di cultura e non di culto, consente anche essere compagni a chi, quale sfida alla globalizzazione, ha fai della battaglia per il sostegno alle produzioni locali e di piccola scala, per un processo economico sostenibile, a favore de popolazioni contadine, una ragione di impegno quotidiano. Qualcuno ricordava che è tipico delle società contadine, soggette alle leggi millenarie del sole e dei cicli stagionali, guardare il cielo. Queste sono giornate importanti per il nostro piccolo grande sogno: apre Casa Artusi. Finisce una storia e ne par una nuova. Guardiamo in avanti e in alto come facevano i n stri padri e le nostre madri e ricordiamo, con le parole di Artusi, una preghiera scanzonata: Amo il bello ed il buono ovunque si trovino e mi ripugna di vedere straziata, come suol dirsi la grazia di Dio. Amen.
Laila Tentoni
Responsabile Settore Cultura Comune di Forlimpopoli
Per l’anniversario di Garibaldi
William Black. I bucatini di Garibaldi. Avventure gastronomiche di un inglese innamorato dell'Italia. Casale Monferrato, Piemme, 2004
I bucatini di Garibaldi di William Black è un libro per chi ha voglia di scoprire qualcosa di più sulla cucina italiana, viaggiando con un sapiente ghiottone che trae profitto da ogni occasione per degustare, assaggiare ed esplorare i sapori di una terra che scopre appartenergli più di quanto potesse sospettare.
Grazie e questo inglese irrimediabilmente innamorato dell'Italia, che – parole sue - sente di essere arrivato a casa solo quando per la prima volta entra nell'unico ristorante di Molini di Triora, sulle tracce della porzione risorgimentale ed eroica della sua famiglia, si viaggia in lungo ed in largo per la penisola, in un continuo susseguirsi di epifanie gastronomiche, di scoperte di usi e curiosità, di incontri con personaggi non sempre raccomandabili, ma decisamente tipici della nostra fauna italica.
Girovagando con Mr. Black, impareremo come e perché proprio a Roma, siano nati i famosi carciofi fritti, grazie alle risorse di adattamento ed inventiva dei molti ebrei confinati nel ghetto dalla chiesa cattolica alla metà del '500.
(Maria Paola Pesce, http://lnx.whipart.it/letteratura/2912/black-cucina-pesce.html)
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