| Alla ricerca dei salumi  perduti Il  maiale: fallo mangiar bene e ti ripagherà... con gusto
 di Loris Fantini
 
 Nel  suo girovagare su e giù per lo stivale alla ricerca delle qualità non  ostentate, la Congrega  del Buon Salame, ha incontrato cultori dell’arte salumaria. a volte non del  tutto consapevoli di essere i custodi di grandi tradizioni, di tramandare gli  antichi saperi, di esser dei protagonisti dei “magazzini” delle grandi qualità,  dell’eccellenza. Ma non mi era mai capitato d'imbattermi nel "diabetologo  dei maiali". Una  grande intuizione, la sua: semplice e proficua, basata sull’importanza di cambiare  alimentazione al suino già ingrassato alcuni mesi prima del suo supremo  olocausto a vantaggio di quel potente nume che è il palato dell’uomo !
 
 I  maiali forniti da un allevatore di fiducia, già portati a giusta maturazione,  vengono "ricoverati in clinica" e sottoposti ad una dieta a base di  frutta, verdure, ghiande e granaglie. Il maiale entra, a questo punto, in una  fase di "disintossicazione". La circolazione sanguigna, le masse  grasse, le masse magre si ravvivano, si rassodano, si armonizzano in un giusto  equilibrio.
 Questo  trattamento, messo in opera per alcuni mesi, mantiene i "ricoverati",
  nella migliore delle ipotesi, inalterati nel peso dal momento del loro  "ingresso in terapia". Anzi, spesso, il loro peso diminuisce a tutto  vantaggio dell'invigorimento ed insaporimento delle carni. Ad  avere questa felice intuizione è stato Sergio Mazzetti, che vive a Lagaro,  frazione di Castiglione dei Pepoli nell’alta montagna bolognese in confine con la Toscana. Sergio come  tanti, era uno di quelli che diceva:- "tutto tranne la montagna; tutto  tranne le bestie; tutto tranne la fatica di coltivare la terra".Lo diceva  rivolto alle sue radici, ai suoi monti appenninici. Per alcuni anni, si cimentò  come barbiere. Come tanti ambiva ad un posto fisso, ad uno stipendio sicuro. Così  entrò in ferrovia, apparentemente i suoi sogni sembravano realizzati, ma il suo  tempo storico-emotivo si fermò!
 
 La  nostalgia della casa dei suoi avi, s'impadroniva sempre più dei suoi pensieri! Appena  gli fu possibile se ne andò in pensione e si dedicò alla ripresa delle antiche  tradizioni della sua terra, una terra fatta di aria fresca e pulita dentro e  fuori. In particolare all’allevamento dei maiali ma solo per uso familiare e di  qualche fortunato amico. Poi la grande pensata: quella di mettere i maiali  a...dieta!  E questo per ricavarne  salamini profumati, di carni morbide e leggeri, quelli che si lasciano staccare  la pelle senza fare resistenza. Salamini con un giusto equilibrio fra parte  grassa e magra, senza odori di muffe persistenti, e con un’acidità minima,  tanto da lasciare nel palato un retrogusto dolce come raramente capita di  assaporare.  E tutto ciò grazie all’idea  di mettere a...dieta i maiali. Ma non solo... Però il resto è un segreto che  Sergio preferisce tenere per sè e non rivelare ad alcuno, nemmeno agli amici  più stretti, gli unici che hanno il privilegio di assaporare i suoi salami  perchè sono di esclusiva produzione familiare e non destinati alla vendita.
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