Il progetto architettonico
Casa Artusi
Il progetto architettonico riguarda la rifunzionalizzazione e l’allestimento del complesso dell’Isolato dei Servi’ a Forlimpopoli. Luogo centrale del progetto è la suggestiva corte d’ingresso, che si affaccia su via Costa con una parete con archi e due fornici di ingresso, progettata come una vera e propria interfaccia tra la città e Casa Artusi. Le scritte serigrafate sulle superfici vetrate degli archi evocano i temi della cultura gastronomica, diventando l’inizio di un percorso introduttivo ai temi artusiani.
Il progetto architettonico si è sviluppato a partire dal programma elaborato dal Comitato scientifico, con l’obiettivo di interpretare in senso architettonico e spaziale la complessità delle relazioni tra le diverse funzioni che caratterizzano questo centro dedicato all’Artusi e alla cucina domestica. La nostra convinzione è che il progetto architettonico debba essere sempre l’interpretazione spaziale di un contenuto scientifico e che il ‘senso’ generale dell’intervento debba scaturire da un lavoro collegiale di collaborazione tra l’architetto e il comitato scientifico che costituirà il punto di riferimento per la gestione e l’evoluzione futura del complesso.
La corte d’ingresso è stata progettata con un leggero piano inclinato che presenta un nuovo disegno di pavimentazione, realizzata con fasce trasparenti che si alternano a fasce metalliche inserite nel trattamento continuo in pietra serena e che ‘invitano’ il visitatore a entrare e percorrere il loggiato. Le fasce della pavimentazioni si prolungano all’interno del loggiato, le cui arcate sono chiuse con pannelli di vetro trasparenti, e si piegano sulla parete interna a formare il sistema informativo dei pannelli e il supporto degli schermi per le retroproiezioni. Il sistema delle fasce accentua la continuità visiva e il collegamento tra la corte e il loggiato interno, da cui si accede agli ambienti dedicati all’Artusi.
Il progetto di CasaArtusi si articola in differenti ambiti funzionali, che pur vivendo contemporaneamente nello stesso edificio, hanno una loro vita propria nonché una gestione separata. In un contesto così definito la figura dell’Artusi ed il racconto della sua vicenda intimamente legata al libro delle ricette diviene allora il filo conduttore che unisce tutti gli spazi del complesso. Le scelte di allestimento architettonico interno rispondono a questa precisa volontà. La scelta progettuale è stata quella di individuare un solo sistema di allestimento in grado di ‘ordinare’ i differenti ambiti tematici di Casa Artusi e ritrovare un filo rosso di continuità nei differenti piani. E’ stato progettato, quindi, un sistema espositivo a fasce continue inserite nel pavimento e fasce verticali, alternativamente in cristallo e metallo, che formano pareti e pannelli informativi per le diverse sezioni di Casa Artusi.
Infatti, se dal punto di vista funzionale l’edificio è suddiviso in parti chiaramente identificabili, le scelte di allestimento di tutti gli ambienti hanno risposto ad un criterio di unificazione che rendesse leggibile in modo omogeneo tutto lo spazio interno.
Al piano terra, l’acciaio e il cristallo si compongono alternativamente e con densità diverse per indicare e guidare il visitatore attraverso i diversi ambienti, funzionalmente differenti (corte esterna, loggiato, sala per esposizioni temporanee, ristorante, biblioteca artusiana), conservando un’uniformità e una coerenza generale per l’intervento.
Il piano primo, dedicato interamente alla biblioteca, è caratterizzato da pochi elementi identificativi: un controsoffitto in lamiera microforata e lamelle di vetro su cui si inseriscono le scaffalature della biblioteca. Due lastre di acciaio, controventate tra loro, costituiscono la struttura portante delle librerie. Mensole in cristallo e in lamiera si incastrano tra le due lastre andando a formare i ripiani che ospiteranno i volumi in consultazione.
L’ultimo piano ospita la scuola di cucina con postazioni per gli allievi, 2 per i maestri e una piccola tribuna per le lezioni.
Al piano interrato si è cercato di valorizzare la successione degli ambienti voltati, enfatizzandoli con uno studio di illuminazione indiretto e diffuso sulla parte più alta della volta. Elementi continui in acciaio e cristallo individuano e caratterizzano gli spazi, diventando banconi o rastrelliere porta bottiglie, così caratterizzando lo spazio della degustazione. Il secondo ambiente voltato è dedicato a sala conferenze.
L’allestimento degli spazi interni dell’edificio ha voluto, così, differenziare il nuovo intervento di allestimento dalle strutture esistenti, permettendo sempre una rilettura degli spazi originali dell’edificio, attraverso l’interpretazione del nuovo intervento.
n!studio
Susanna Ferrini e Antonello Stella
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