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Incontri “eccellenti”: Luigi Barile
Il signore della grappa
di Alfredo Zavanone

Nel  Monferrato e nell’Astigiano , l’arte dei distillatori si tramanda da secoli da padre in figlio:  E’ all’inizio dell’Ottocento che la lavorazione delle vinacce, si estende in tutto il comprensorio vitivinicolo regionale. Erano all’inizio aziende artigianali, poi sono sorte le prime cooperative, ottenendo ottimi risultati. I distillati erano buoni, ed il consumo della grappa era in costante espansione.
Dalle “coop” si è passato alle prime grandi aziende specializzate nella distillazione, creando un proprio  “marchio di qualità” con un prodotto di “eccellenza”.
La grappa, negli  ultimi decenni,  ha riconquistato il mercato nazionale ed ora questo distillato  è conosciuto ed apprezzato  dai consumatori  (gentil sesso compreso), grazie alla tradizionaleIl signore della grappa laboriosità dei loro produttori  garantita da leggi, norme e azioni di controllo e tutela del sistema tradizionale della distillazione.
Nell’Alto Monferrato , nel territorio del Comune di Silvano d’Orba ( noto in Piemonte come il Paese delle acque)l’imprenditore Luigi Barile, genovese d’origine, ora “monferrino” per vocazione, nel 1976, con grande volontà, riportava l’antica distilleria, creata da Leonzio Lasagna all’inizio dell’Ottocento (per quattro generazioni sempre gestita dalla stessa famiglia) in piena attività, raggiungendo in pochi anni, importanti traguardi nella non facile filiera della distillazione.

E’ riuscito ad ottenere una grappa dalle caratteristiche inconfondibili e dopo un quarto di secolo di lavoro e di attesa ha  presentato sul mercato nazionale  un distillato di grande pregio. Per comprendere come Luigi Barile ottiene  questo raffinato prodotto,è necessario visitare lo storico complesso nei trenta/quaranta giorni di attività fra ottobre-novembre, quando le vinacce selezionate di Dolcetto delle colline dell’Alto Monferrato Ovadese, giungono nella distilleria artigianale.
La trasformazione avviene secondo un metodo tradizionale, con l’impiego    di due alambicchi  discontinui a “bagnomaria”, il forno è alimentato con  la  fiamma della legna stagionata proveniente dai boschi dell’Appennino Piemontese. Si tratta di un sistema ormai quasi  abbandonato dalla disitillazione industriale, per il suo alto costo.  Dopo anni di sperimentazione  il “mastro distillatore “ di  Silvano d’Orba è riuscito ad ottenere un prodotto di qualità superiore, ricco di sapore e raffinato nei profumi.

Sono due le linee di produzione: Grappa bianca, che viene lasciata maturare per due anni e più in serbatoi di acciaio inox, imbottigliata a 42° gradi.
Luigi Barile,inoltre commercia una grappa invecchiata da  10 a 25 anni in  “carati di rovere” da 260 litri. Mentre la prima si presenta con un colore bianco cristallino, quella “invecchiata”e di colore giallo_ambrato, dal sapore secco, ma morbido e caldo, di grande armonia e persistenza aromatica. Il geniale distillatore, che ha saputo valorizzare l’antica lavorazione artigianale, usando alambicchi di rame, ha  ingentilito le due etichette,  apponendo in alto a  destra la sua immagine sorridente “firmando” in questo modo un prodotto , assai elogiato dalla critica ed apprezzato dai consumatori. Questo distillato viene giustamente definita una “Grappa da Oscar”. Premiata da una giuria internazionale di “Wine  & Spirit” al concorso di Londra; ha inoltre ottenuto la medaglia d’argento al Concorso Mondiale dei Distillati, svoltosi a Bruxelles. In occasione del pranzo in onore dei Capi di Stato durante il G8 di Genova, la grappa di Luigi Barile, quella invecchiata da 25 anni è stata offerta al termine del conviviale.
L’antica distilleria artigiana di Silvano d’Orba è visitabile su appuntamento nel periodo autunnale Tel. 010 6442326 – e-mail: grappa.barile@ tele2.it.


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