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1° maggio
Pane, lavoro e... distinti salumi
di Rino Pensato

Pensatela come vi pare, ma, l'ormai instancabile attivismo dei cancellatori e correttori di orwelliana memoria, mi deprime e mi spaventa, la trovo ovviamente incolta, oltre che reazionaria: questo antico termine designa una ideologia, anzi un atteggiamento politico non meglio definito, non progressista, i cui aderenti "reagiscono", spesso violentemente e criminalmente, a ogni idea e pratica di progresso, a prescindere…

La Festa di Liberazione è diventata "di parte" (certo, della parte sana del paese), il 1° maggio è un ponte, un giorno di festa buono per i picnic.

Noi non abbiamo nulla contro i picnic ma continuiamo a considerare il 1° maggio una delle grandi feste internazionali di popolo, per il suo significato universale di emancipazione, di libertà, di eguaglianza, di fraternità. E questo ci ricorda qualcosa, qualcosa che in un paese a noi vicino, pur mettendo in conto le voci "contraddizioni" ed "eccessi", si guardano bene dal rimuovere o cancellare. Beati loro, almeno per questo. Ma torniamo il nostro primo maggio. Anzi a quello che evoca in chi scrive. Quando penso al 1° maggio e mi lascio andare a una libera associazione di idee mi vengono in mente grandi manifestazioni di popolo, slogan "vetusti" come "pane e lavoro", ma anche la prima idea, anzi immagine, reale, viva, vera di lavoratore che io tragga dalla mia infanzia. Erano gli anni della ricostruzione e, vivendo in città, il lavoratore era, ai miei occhi, il "fabbricatore", l'operaio edile. Come lo ricordo? Seduto su una trave delle edificio in costruzione, a gambe teste o incorociate, canotta classica, non quella da marinaio (t.shirt o canotta semiascellare) no, proprio quella a bretella, alla Marlon Brando di Fronte del Porto. Rosso o abbronzato come se fosse al mare, un sfilatino da almeno mezzo chilo, imbracciato come se fosse un clarinetto, ripieno di mortadella o di frittata. Una bella bottiglia di vino rosso, spesso condivisa con i compagni.


Un pranzo sociale della fine dell'800
Un pranzo sociale della fine dell'800

E allora, associazione per associazione, MenSA festeggia il 1° maggio con un pranzo a base di salumi e frittata. Dal primo al dolce. Il Menu lo chiameremo Pane, lavoro e ...distinti salumi, anche in onore della bellissima manifestazione che si tiene a Cagli da tre anni: www.distintisalumi.it
Quest'anno dal 29 aprile al 1° maggio, con la partecipazione, tra gli altri, del nostro Direttore Giancarlo Roversi nella giornata fatidica di
Martedì 01 maggio, alle ore 11.00:
Dal salumiere al cuoco
Palazzo Pubblico - Sala del General Consiglio
Conferenza a due voci con Giancarlo Roversi e con Ugo Bollesi.

Buon appetito, dunque, a auguri a chi lavora davvero, su un'impalcatura, nei campi, nelle officine, ma anche davanti a un computer o di fronte a una masnada di ragazzi indiavolati, o con delle cuffie nelle orecchie a rispondere a vane richieste di assistenza nei malefici call center... auguri. Anche a noi.




Pci, raccolta del grano
Pci, raccolta del grano

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