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I vini del Salento
Negro Amaro, Aleatico, Primitivo & C.
di Irene Mari
Vendemmia del vitigno autoctono di Primitivo

Il vino non può che rivestire un ruolo di primo piano in una regione che annovera Brindisi tra i suoi centri principali. Nell'antichità la Puglia era la cantina dell'Impero Romano, e a Brindisi, durante il periodo delle spedizioni di conquista, e poi delle Crociate, coloro che partivano erano salutati con pranzi beneauguranti, perché potessero tornare vittoriosi; da qui la tradizione del "brindisi" di buon augurio.
Il Salento può vantare oggi, oltre il Leverano, ben otto vini a denominazione di origine controllata (D.O.C.) quali l'Alezio, il Copertino, il Galatina, il Matino, il Nardò, il Salice Talentino e lo Squinzano. E numerose sono le cantine conosciute a livello nazionale ed internazionale, che hanno ricevuto negli anni riconoscimenti e premi per la qualità e la bontà del vino.
In particolare il Salento è la terra del Negro Amaro, il vitigno più diffuso e antico, dal quale si ricavano tra i migliori rossi e rosati d'Italia, tanto da essere impiegato per la "correzione" di tanti vini extra regionali, conosciuti anche all'estero.
L'Aleatico è un altro importante vitigno salentino, dal quale si ricava un vino molto dolce, liquoroso, un vino da meditazione. Tuttavia, la propensione a privilegiare i vini da tavola sta portando ad un rapido declino dell'Aleatico, al punto che solo pochi estimatori continuano a dedicarsi a queste uve.
La Malvasia Nera, la Malvasia Bianca e le uve da Primitivo concludono questa rapida carrellata di vitigni salentini dai quali si ricava quello che a buon diritto può definirsi un vero nettare degli dei.

La prima denominazione di origine controllata del Salento è il Leverano D.O.C., un vino che nasce dal Negro Amaro unito alle Malvasie Bianca e Nera; la ricerca di questo vino ci porta nei pressi di Lecce, nella zona tra Leverano, Copertino e Salice Salentino, dove la cultura del vino è viva da secoli.
La Puglia è la regione d'Italia con la più alta produzione vitivinicola, e il Salento contribuisce notevolmente con i numerosi viticultori presenti sul territorio.
Per molti anni si è puntato più alla quantità che alla qualità del prodotto, ma negli ultimi anni le cose sono cambiate. Alcuni coraggiosi produttori pugliesi hanno cominciato un'opera di valorizzazione della viticultura pugliese, con grandi investimenti per ammodernare le tecnologie di cantina e i reparti di imbottigliamento. Si è poi puntato molto sulla rivalutazione del vigneto e la valorizzazione dei vitigni autoctoni (negroamaro, malvasia nera, primitivo). Questo ha fatto sì che la qualità generale dei vini sia costantemente aumentata, mantenendo comunque un eccellente rapporto con il prezzo. Di pari passo sono arrivati i riconoscimenti sia a livello nazionale, che internazionale e finalmente il vino pugliese si è fatto conoscere in tutto il mondo, sino meritare il PREMIO al TERRITORIO 2006/2007 conferito da "Vinarius" l'Associazione Enoteche Italiane costituita nel 1981.

Lavorazione scapece di Gallipoli
Lavorazione scapece di Gallipoli

I VINI DOC DEL SALENTO

  • Alezio D.O.C.
    (D.M. 9/2/1983 - G.U. n.264 del 26/9/1983)
    rosato, rosso: min. 80% Negroamaro, possono concorrere Malvasia nera di Lecce e/o Sangiovese, e/o Montepulciano max. 20%
  • Copertino D.O.C.
    (D.M. 2/11/1976 - G.U. n.27 del 29/1/1977)
    rosso: min. 70% Negroamaro, max. 30% Malvasia nera di Brindisi e/o Malvasia nera di Lecce e/o Montepulciano e/o Sangiovese (quest'ultimo non deve superare il 15%)
  • Galatina D.O.C.
    (D.M. 24/4/1997 - G.U. n.104 del 7/5/1997)
    bianco, frizzante (min. 55% Chardonnay, possono concorrere altre uve a bacca bianca racc. e/o aut. per la provincia di Lecce max. 45%);
    monovarietale bianco Chardonnay (min. 85%, possono concorrere altre uve a bacca bianca racc. e/o aut. per la provincia di Lecce max. 15%);
    rosato (anche frizzante) e rosso (anche Novello) (min. 65% Negroamaro, possono concorrere altre uve a bacca nera racc. e/o aut. per la provincia di Lecce max. 35%);
    monovarietale rosso Negroamaro (min. 85%, possono concorrere altre uve a bacca nera racc. e/o aut. per la provincia di Lecce max. 15%)
  • Leverano D.O.C. (D.M. 15/9/1979 - G.U. n.41 del 12/2/1980)
    (D.D. 17/3/1997)
    bianco, passito, Vendemmia Tardiva (min. 50% Malvasia bianca, max. 40% Bombino bianco, possono concorrere altre uve a bacca bianca racc. e/o aut. per la provincia di Lecce max. 30%);
    monovarietale bianco Malvasia Bianca (min. 85%, possono concorrere altre uve a bacca bianca racc. e/o aut. per la provincia di Lecce max. 15%);
    rosato, rosso (anche Novello) (min. 50% Negroamaro, max. 40% Malvasia nera di Lecce e/o Sangiovese e/o Montepulciano, possono concorrere altre uve a bacca nera racc. e/o aut. per la provincia di Lecce max. 30%); monovarietale rosato e rosso Negro amaro o Negramaro (min. 85%, possono concorrere altre uve a bacca nera racc. e/o aut. per la provincia di Lecce max. 15%
  • Matino D.O.C.
    (D.M. 19/5/1971 - G.U. n.187 del 24/7/1971)
    rosso: min. 70% Negroamaro, max. 30% Malvasia nera e/o Sangiovese
  • Nardò D.O.C.
    (D.M. 6/4/1987 - G.U. n.226 del 28/9/1987)
    rosso: min. 80% Negroamaro, max. 20% Malvasia nera di Brindisi e/o di Lecce e/o Montepulciano
  • Salice Talentino D.O.C.
    (D.M. 8/4/1976 - G.U. n.224 del 25/8/1976)
    (D.P.R. 6/12/1990)
    bianco (min. 70% Chardonnay, possono concorrere altre uve a bacca bianca, non aromatiche, racc. e/o aut. per le province di Brindisi e Lecce max. 30%);
    monovarietale bianco Pinot bianco (min. 85%, possono concorrere Chardonnay e/o Sauvignon max. 15%);
    rosato, rosso (min. 80% Negroamaro, possono concorrere Malvasia nera di Lecce e/o di Brindisi max. 20%);
    monovarietale rosso Aleatico (min. 85%, possono concorrere Negroamaro e/o Malvasia nera e/o Primitivo max. 15%)
  • Squinzano D.O.C.
    (D.M. 6/7/1976 - G.U. n.230 del 31/8/1976)
    rosso: min. 70% Negroamaro, max. 30% Malvasia nera di Brindisi e/o Malvasia nera di Lecce e/o Sangiovese, quest'ultimo max. 15%


  • Fichi spaccati
    Fichi spaccati

    AL SALENTO IL PREMIO AL TERRITORIO DI "VINARIUS"

    Il "Premio al Territorio" è stato istituito nel 2002 da "Vinarius" l'Associazione Enoteche Italiane ed è la diretta prosecuzione del Premio "Il Vino dell'Anno", primo per nascita tra i premi dedicati al vino, che dal 1982 al 2001 ha contribuito in maniera decisiva al lancio dei prodotti della nuova enologia italiana. Il riconoscimento viene attribuito a quel territorio che, partendo dal vino e con il vino, abbia saputo testimoniare, insieme a capacità innovative e moderne, anche un rigoroso rispetto del passato e delle sue tradizioni.
    La prima edizione, nel 2004, è stata vinta dalla Valtellina.
    Ad aggiudicarsi l'edizione di quest'anno del premio è il Salento per aver saputo interpretare in maniera moderna tutte le risorse proprie della regione, non soltanto nel settore enoalimentare. I testimonial e i destinatari del premio sono stati scelti fra enti e personaggi che del Salento hanno sostenuto, promosso, tramandato storie e tradizioni, episodi di vita sociale e quotidiana e che si sono impegnati perché tutto questo patrimonio non andasse perduto, ma assumesse una dimensione extraterritoriale: l'Associazione Grandi Vini del Salento, il giornalista Mino Taveri, il dottor Francesco Grieco, ricercatore presso il CNR e Il Fornello da Ricci, ristorante di Ceglie Messapica, come eccellente testimonianza della tradizione enogastronomica locale.

    Per festeggiare l'evento, dal 20 al 23 maggio 2007, gli enotecari Vinarius saranno ospiti in Salento dove potranno migliorare la conoscenza del luogo e approfondire le proprie competenze sui vini, sui prodotti locali e sulla storia e la cultura salentine. Un viaggio studio che comprende visite alle città di Brindisi, Lecce e Taranto e alle grandi aziende vitivinicole del territorio, degustazioni nelle cantine. A questo si aggiunge un convegno presso la scuola alberghiera di Brindisi sul tema "Educazione alimentare".
    In settembre, come ultimo step del riconoscimento di Vinarius al Salento, in tutte le enoteche associate, oltre 120 su tutto il territorio italiano, si terrà una settimana di degustazioni e promozioni dei vini e dei prodotti salentini; alla settimana salentina sarà dedicato un numero speciale di "Vinarius" periodico dell'associazione.



    Martina Franca i trulli
    Martina Franca i trulli

    CHI E' "VINARIUS"

    Fuori dai circuiti delle mode e dell'apparire, Vinarius è l'Associazione Enoteche Italiane costituita nel 1981 nel corso del 1°Convegno nazionale delle Enoteche svoltosi a Gorizia. Vinarius è nata, senza scopo di lucro, dalla profonda esigenza da parte di enotecari e osti di imparare a conoscere sempre più a fondo il mondo del vino.
    Comprende più di centoventi enoteche, dislocate sul territorio italiano ed in alcuni paesi esteri, che hanno il fine comune di divulgare la cultura del vino tra gli appassionati e non. La sede di Vinarius è a Milano.

    L'Associazione unisce i punti vendita specializzati nella scelta e nella proposta del vino al fine di migliorare i servizi per i consumatori, creare un'immagine qualitativa rigorosa e inoltre favorire scambi di informazioni tra gli associati. Grazie ai molti consensi e a un numero sempre maggiore di associati che portano esperienze e conoscenze eterogenee, oggi Vinarius è uno degli interlocutori ideali del produttore serio: valorizza il buon vino di qualità e lo pubblicizza ai consumatori.
    Dal 1982 al 2002 Vinarius ha premiato il Vino dell'Anno, non trascurando l'attività editoriale con la pubblicazione di quaderni didattici dedicati al vino e al cibo. Il Premio si è trasformato poi, dal 2003, nel Premio al Territorio, con cadenza biennale, che intende valorizzare le varie realtà vitivinicole del nostro paese. Sempre dal 2003 sono stati istituiti viaggi studio in un territorio italiano o estero alla scoperta di un nuovo vino.

    VINARIUS - ASSOCIAZIONE ENOTECHE ITALIANE
    Via San Vittore al Teatro, 3 - 20123 Milano www.vinarius.it



    Martina Franca panorama
    Martina Franca panorama

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