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Anteprima del Chianti classico
Si riparte dal Gallo Nero
Chianti Classico Gallo Nero di Marco Ghelfi

Si è rinnovato a fine febbraio l'appuntamento con l'Anteprima Chianti Classico, importante vetrina che vede ogni anno protagonisti i vini e i produttori dell'area chiantigiana a più antica vocazione vinicola. Da cornice all'evento i suggestivi spazi dell'antica Stazione Leopolda di Firenze, che da diversi anni ormai ospita eventi e manifestazioni culturali di vario genere. E' qui che le aziende del Chianti Classico hanno incontrato stampa internazionale e operatori di settore, in una due giorni ricca di seminari, incontri e degustazioni. Un'occasione per "assaggiare" il territorio insomma, ma anche per fare il punto in un momento come quello che il pianeta vino sta vivendo a livello mondiale, specie in termini di flessione dei consumi. Una tendenza che, numeri alla mano, sembra non scalfire l'universo Chianti Classico, che dopo una fase di stasi guarda con conforto i segnali di ripresa del settore vendite, marcando un +14% nel 2005 ed un +5% nel 2006 rispetto all'anno precedente (con un aumento pari ad oltre 26.000 ettolitri di vino venduti dal 2003). Un fascino che si conferma forte specie sui mercati internazionali, che nell'annata appena conclusa hanno assorbito oltre il 70% dei vini prodotti, con gli Stati Uniti a guidare la classifica (30%) seguiti da Germania (10%), Regno Unito (9%) e Svizzera (8%).

La kermesse fiorentina si è rivestita questa edizione di ulteriori significati, come ha sottolineato nel suo discorso di saluto il Presidente del Consorzio Marco Pallanti, alla sua "prima" dopo l'elezione dello scorso luglio: "Registro con orgoglio la presenza della quasi totalità dei produttori. Un segnale forte che testimonia la volontà comune di mettere in rilievo un'appartenenza condivisa, che ci unisce e al tempo stesso contraddistingue in un mondo sempre più teso alla spersonalizzazione dei vini, così come dei luoghi e delle persone". Unità di intenti che, altro importante elemento di novità, riguarderà d'ora in avanti l'intera area di produzione anche in termini di immagine. L'edizione 2007 dell'Anteprima è stata infatti la prima successiva alla riunificazione dei Consorzi "Chianti Classico" e "Marchio Storico" (oggi "Consorzio del Marchio Storico - Chianti Classico"), e proprio il celeberrimo Gallo Nero, simbolo di queste terre fin dai tempi della trecentesca Lega del Chianti, sarà da oggi garante dei nettari locali. "Non più un semplice marchio consortile - ha aggiunto Pallanti - ma un vero e proprio emblema per l'intero territorio. Un passaggio fondamentale, che oltre a consolidare l'origine del vino ne semplifica la riconoscibilità per i consumatori di tutto il mondo". Un elemento di non poco conto in effetti, con un segno distintivo finalmente unitario che semplificherà la vita di tanti appassionati, soprattutto all'estero.

Chianti Classico Gallo Nero

Centotrenta le aziende che hanno preso parte all'appuntamento della Stazione Leopolda, oltre trecento vini in degustazione fra Chianti Classico base e Riserva. Uno spaccato significativo per tastare il polso all'universo chiantigiano, che fra vecchie conoscenze e belle sorprese conferma sia gli ottimi livelli ormai raggiunti che la sua tendenza verso prodotti fortemente caratterizzati, "di territorio" come amano definirli gli stessi produttori. Qualche campione della produzione 2006 ha inoltre permesso di farsi un'idea sulle grandi potenzialità che quest'ultima vendemmia ha portato in bottiglia, figlia di una stagione climatica di grazia che ha permesso l'arrivo in cantina di uve sane, in stato di maturazione ideale ed estremamente ricche dal punto di vista organolettico (con un aumento di produzione pari al 10% totale rispetto al 2005). Un'annata vendemmiale che, viste le premesse, saprà senza ombra di dubbio farsi ricordare. Nel corso della rassegna fiorentina si è rinnovata anche l'importante finestra sulla produzione olearia locale, con assaggi dell'ultima raccolta di Olio Chianti Classico Dop. Olio e vino a braccetto insomma, a rimarcare quanto queste colture (e culture) siano fortemente radicate nel territorio. Un territorio che - piccola ma significativa curiosità - rimane l'unico esempio in Italia in cui si ha esatta coincidenza fra l'area di produzione di una Docg di vino, il Chianti Classico appunto, e di una Denominazione di Origine Protetta di olio.


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