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I santuari della buona tavola
Il maso Franch
di Orazio Latini

Sui primi verdi pendii della Valle di Cembra, in Trentino, è stato di recente inaugurato il nuovissimo Maso Franch, Gourmet e Relais della Cantina La Vis. Il Maso si trova nel comune di Giovo, in località detta "Pian di Castello", ilIl maso  Franch cui nome deriva da un antico castelliere a guardia del passaggio sul torrente Avisio, e si estende su una superficie totale di 11 ettari, dominando la Valle dell'Adige e l'abitato di Lavis.

L'idea originaria che ha condotto alla realizzazione di Maso Franch risale all'anno 2000, quando la Cantina La Vis ha deciso di acquistare dalla famiglia delle Baronesse Sette Taxis la proprietà fondiaria e il rudere del vecchio Maso storico. Il progetto aveva l'obiettivo di riportare il Maso agli antichi splendori produttivi, ma anche di creare un nuovo modello di sviluppo del turismo rurale, che potesse contribuire alla promozione delle tipicità e del territorio delle Coline Avisiane e della Valle di Cembra.

Inserito in una cornice naturalistica unica, dominata dai famosi terrazzamenti vitati destinati all'allevamento del Müller Thurgau e dello Chardonnay, Maso Franch è oggi un'importante realtà Gourmet: 60 sono i coperti del suo ristorante, affidati al grande chef altoatesino Markus Baumgartner. Markus può contare sulla collaborazione della moglie Balbina, onnipresente e premurosa padrona di casa, e del figlio Christian, che conduce la sala del ristorante. "Intendo proporre una cucina che faccia tesoro della tradizione regionale e dei suoi prodotti - spiega lo chef - reinterpretata in chiave internazionale ma sempre fedele alla raffinatezza che ogni piatto deve avere. Il nostro cliente ricerca sempre qualcosa in più, quell'amore per la cucina, quella coccola che lo faccia sentire speciale: questo è lo stile con cui intendiamo proporci".

Maso Franch è anche Relais "4 stelle S.": 12 sono le sue stanze, alcune arredate in legno chiaro, altre in legno scuro, pensate per accogliere un turismo qualificato e di nicchia fatto di professionisti o di piccoli imprenditori, ovvero per offrire ospitalità a tutti coloro che - all'insegna dell'enoturismo - sono alla ricerca di itinerari dal sapore rurale in territori incontaminati e ancora da scoprire.

All'interno del Maso non mancano altri spazi funzionali importanti, a partire da un piccolo e accogliente spazio wellness, con sauna, bagno turco e piscina idromassaggio. Al piano terra vi sono poi una calda e raccolta sala di lettura e, naturalmente, una cantina per degustazioni, dotata di una meditata selezione di vini in cui prevalgono le produzioni del Trentino - Alto Adige.

All'esterno del Maso, immediatamente a ridosso del fabbricato, quattro ettari di vigneto sono coltivati a Chardonnay, Riesling e Incrocio Manzoni, e possono fornire lo spunto per rilassanti passeggiate fra i filari. Per informazioni: Maso Franch, Località Maso Franch 2, 38030 Giovo (TN), tel. 0461 245533, fax 0461 242556, e-mail info@masofranch.it, web www.masofranch.it.

Il maso  Franch

La storia

Dai suoi 356 metri sul livello del mare, Maso Franch domina la Valle dell'Adige e l'abitato di Lavis. Malgrado la sua vicinanza al capoluogo lavisano, il Maso si trova nel comune catastale di Giovo, in località detta "Pian di Castello". E proprio la persistenza di questo toponimo, riportato nel 1774 nell'Atlante del Tirolo di Anich e Hueber, ha spinto gli storici e gli archeologi a supporre l'esistenza, nei dintorni di Maso Franch, dell'antico castelliere posto a difesa del primo nucleo abitato sulla collina di Lavis. Le indagini archeologiche condotte negli anni Settanta del secolo scorso hanno confermato questa ipotesi, stabilendo la presenza umana sul Dos Paion sin dall'età del bronzo e mettendo in luce le fondamenta di una torretta con funzione di guardia sul passaggio del torrente Avisio.

Il Maso venne costruito a cavallo tra i secoli XVIII e XIX da Pietro Franch fu Alessandro, proveniente da Verla di Giovo, la cui memoria di benemerito cittadino è ancora attestata da una lapide presso la chiesa di Verla. Pietro Franch si trasferì a Pian di Castello dopo aver fatto dono alla comunità di Giovo della propria abitazione, destinata poi a trasformarsi in ricovero per anziani. All'epoca dell'insurrezione tirolese del 1809, fu capitano della compagnia dei bersaglieri tirolesi che combatterono a Isel, presso Innsbruck. Dopo l'armistizio, Franch fu fatto prigioniero e avviato alla fucilazione a Mantova, dove però un sacerdote riuscì a salvarlo.

Nell'Ottocento, alla costruzione originaria di Maso Franch si aggiunse un altro manufatto rurale che sorse più a valle Il maso  Franchdella prima costruzione, e che aveva la funzione di ospitare le abitazioni dei mezzadri, impegnati a loro volta nella coltivazione della vite e nella produzione dei vini locali.

Per circa due secoli i poderi e le costruzioni di Pian di Castello vennero poi amministrati dalle famiglie Sette - Cristellotti, che li utilizzarono anche come residenza estiva occupando un piano dell'edificio, mentre un altro era riservato alle famiglie mezzadrili. Il Maso poté dunque garantire il sostentamento di diverse famiglie contadine, che si alternarono nella conduzione dell'azienda agricola. Con il venir meno della mezzadria, però, vennero meno anche quelle condizioni che avevano consentito all'azienda di poter contare sull'apporto della manodopera contadina locale. Con il progetto avviato nel 2000 e conclusosi nel 2006, la Cantina La Vis ha voluto riportare Maso Franch al suo antico splendore, coniugando il calore della semplicità e delle tradizioni locali con il gusto di un'accoglienza premurosa e impeccabile, per offrire agli ospiti provenienti dall'Italia e dal mondo l'immagine più autentica dell'ospitalità delle Colline Avisiane e della Valle di Cembra.

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