Tra alimentazione e magia
Aglio: una storia da brivido
di Barbara Faenza
"Preferirei puzzassi d'aglio! " esclamò l'imperatore romano Vespasiano quando passando in rassegna le sue truppe odorò nell'aria il dolce profumo che un soldato emanava, infatti, ad un rude soldato si addiceva molto più l'odore dell'aglio piuttosto che quello di una essenza profumata!
L'aglio a causa del forte odore che lascia nella bocca di chi lo mangia veniva puntualmente snobbato dai ricchi patrizi ( secondo Plutarco sapere di aglio e di cipolla era sapere di povertà ) mentre le classi più povere, i soldati e tutti coloro che facevano lavori pesanti se ne nutrivano regolarmente.
In Grecia era puntualmente mangiato dai soldati poco prima che infuriasse la battaglia e questo strano utilizzo può essere spiegato dalla diffusa credenza che vedeva nell'aglio un "concentrato "di potenza ed energia che aveva l'effetto di riscaldare gli animi eccitandone i sensi. Dava forza alle persone addette ai lavori pesanti, infondeva coraggio ai soldati, ma, come ci informa Plinio, poteva essere utilizzato anche come afrodisiaco a patto che fosse "tritato con coriandolo fresco e bevuto con vino puro".
Nel mondo antico era inoltre apprezzato anche per le sue facoltà magiche e protettive. Dall'antico Egitto, ad esempio, sono giunte sino a noi numerose prescrizioni terapeutiche e magiche che lo utilizzano come ingrediente principale. Leggendone alcune ci si rende conto di come l'aglio fosse ritenuto efficacissimo contro il veleno del serpente: una volta morsi, per fermare la febbre e il veleno, era sufficiente applicare sulla ferita una pasta composta di aglio e pane. In altre ricette invece leggiamo che bastava cospargersi il corpo con aglio per non essere morsi, o per evitare addirittura che il serpente uscisse dalla tana bisognava porne all'esterno uno spicchio.
In Egitto si pensava inoltre che l'aglio servisse a tenere lontano le ombre dei morti : credevano infatti che questi potessero introdursi nella case durante la notte per portarsi via i bambini appena nati. Per proteggerli da questa terribile eventualità la madre preparava una sorta di "pozione magica "repellente per i morti che aveva come ingrediente principale l'aglio, recitava l'antica formula: " Io ho fatto la sua protezione magica contro di te …con aglio che ti fa danno, con miele dolce agli uomini, ma amaro a quelli che sono nell'aldilà ".
Ma non è tutto, i Romani lasciavano piatti di aglio davanti ai tempietti della dea- strega Ecate , signora dei fantasmi e degli incantesimi…
Sorge spontanea una domanda: da dove nasce la credenza, così radicata nel mondo antico, delle doti magiche e protettive dell'aglio?
L'origine forse è proprio da ricercare nell'odore sgradevole che questo emette: riuscendo a tenere a debita distanza le persone, perché non avrebbe dovuto farlo anche con gli spiriti dell'aldilà e i serpenti velenosi?
Inoltre, il suo sapore acre e mordace ricordava da vicino quello del veleno dei serpenti e visto che omeopaticamente rappresentava qualcosa di simile ed affine poteva anche avere il potere di sconfiggerlo.
L'aglio, antico amuleto contro tutto ciò che morde, in primo luogo l'infido serpente e contro tutto ciò che è morto e torna nel mondo dei vivi per nuocere, ricorda da vicino le storie dei vampiri tipiche del folklore occidentale.
Il vampiro è un morto che torna nella notte e come un serpente morde…l'unica salvezza, l'amuleto che fa indietreggiare il vampiro e lo sconfigge inesorabilmente è ancora una volta l'aglio!
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