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Schede*, per tutti i gusti
L'albero di NataLibri

Storia e geografia dell'alimentazione.





Storia e geografia dell'alimentazione. A cura di Massimo Montanari e Françoise Sabban. Vol. 1-2. UTET, 2006 € 42,00

I diversi contributi di cui quest'opera si avvale descrivono il passare dei secoli nel corso dei quali sono venute a costituirsi, nelle varie parti del mondo, delle civiltà alimentari specifiche, legate allo sfruttamento di particolari territori e a determinate colture.




Sulle tracce del gusto. Storia e cultura del vino nel Medioevo.
Yann Grappe. Sulle tracce del gusto. Storia e cultura del vino nel Medioevo. VIII-219 p., brossura Laterza, 2006 € 18,00

Secondo quali criteri e con quali parole si definiva un vino nel Medioevo? Come se ne percepiva il gusto? Quali erano le motivazioni che guidavano le scelte degli individui e in che senso quelle scelte erano espressione di una cultura? Il colore, il bouquet, i sapori avevano la stessa importanza di oggi? Testi enciclopedici e letterari, trattati di dietetica, di botanica e di agricoltura si fondono in questo capitolo di storia del gusto per descrivere ciò che i palati di allora sceglievano e apprezzavano.





Bruno Laurioux. Gastronomie, humanisme et société à Rome au milieu du XVe siècle. Autor du De honesta voluptate de Platina. Tavarnuzze (FI), Sismel - Edizioni del Galluzzo, 2006
astronomie, humanisme et société à Rome au milieu du XVe siècle. Autor du De honesta voluptate de Platina.
Il De Honesta Voluptate dell'umanista Bartolomeo Sacchi detto Platina è il primo trattato di gastronomia che ha conosciuto l'Occidente. In un cocktail inedito, esso mescola il gusto del buon cibo, la preoccupazione di assicurarne la sanezza, l'epicureismo e lo stoicismo, le ricette di cucina alla moda e le citazioni di autori classici dell'Antichità. Sotto questi aspetti innovatori, il De Honesta Voluptate si rivela il prodotto di un ambiente milieu ben preciso. Roma a metà del XV secolo. La genesi dell'opera sposa in effetti le vicissitudini di un cenacolo di umanisti, l'Accademia romana, il cui preteso epicureismo suscita i fulmini del papato. La riunione di clerici e laici venuti da tutta la cristianità favorì d'altra parte gli scambi gastronomici e un cosmopolitismo culinario del quale il trattato si fece l'eco. Sullo sfondo, si trova infine la tavola del papa, nella circostanza Paolo II, che fu il persecutore di Platina e al tempo stesso il patrocinatore del suo modello culinario, Maestro Martino. Lo studio del De Honesta Voluptate permette dunque de comprendere meglio le trasformazioni della gastronomia all'alba della Rinascenza.





Leonardo da Vinci e la cucina rinascimentale. Scenografia, invenzioni, ricette. Sandro Masci. Leonardo da Vinci e la cucina rinascimentale. Scenografia, invenzioni, ricette. Gremese Editore, 2006 € 25,00

Attraverso un'analisi prettamente storica e iconografica dei trattati più importanti dell'epoca, il volume illustra la gastronomia rinascimentale italiana, con i grandi apparati e gli allestimenti di un Paese che vanta i cuochi più abili, rinomati e creativi d'Europa, e in cui fioriscono i ricettari e i manuali sul comportamento da tenere a tavola, sul modo di apparecchiare e sull'arte del taglio. Vengono presentati, in particolare, i coreografici, monumentali e pantagruelici banchetti tipici dell'epoca, nei quali anche Leonardo da Vinci si sbizzarriva.




AlexRevelli Sorini, Susanna Cutini. Tacuinum templare. A tavola con i monaci guerrieri. Ali&No, 2006 € 12,00 Tacuinum templare.  A tavola con i monaci guerrieri.

I monaci guerrieri, campioni di celebrate imprese militari in Terrasanta, nella società medievale si distinguevano anche per l'adozione di un'alimentazione equilibrata e sana. I cavalieri d'ogni casa del tempio si cibavano soprattutto dei prodotti approvvigionati localmente, e in base alla loro Regola il posto d'onore sulla tavola spettava al pane. Venivano privilegiati legumi, pesce, verdure, uova e formaggi, mentre l'uso della carne era limitato a tre volte la settimana.
È partendo da questi basi, che gli autori del tacuinum hanno cercato di ricostruire la dieta templare.




Stefania Barzini. Così mangiavamo. Cinquant'anni di storia italiana fra tavola e costume. Gambero Rosso GRH, 2006 € 18,00

"Questo non è un libro di cucina, non è un'autobiografia, né un saggio storico e nemmeno una ricerca di costume. O meglio è tutte queste cose insieme". Con queste parole Stefania Aphel Barzini presenta il suo nuovo libro: "Così mangiavamo". Un viaggio tra i costumi, i cibi, e le abitudini a tavola dell'Italia e degli italiani dall'immediato dopoguerra fino agli anni Novanta.Così mangiavamo. Cinquant'anni di storia italiana fra tavola e costume. Partendo dalla sua storia, l'autrice ci racconta, con ricette, foto e diversi documenti, la metamorfosi di quegli anni, le mode e i desideri di un Paese in costante evoluzione. Il libro è diviso in cinque capitoli - ognuno dedicato ad un decennio diverso: anni '50 "Poveri ma belli"; anni '60 "Il sorpasso"; anni '70 "La grande abbuffata"; anni '80 "La febbre del sabato sera"; anni '90 "Ritorno al futuro" - che si concludono con il racconto dei "Simboli" di quegli anni: ingredienti, ricette, oggetti da cucina e i nuovi elettrodomestici che cominciavano a comparire sul mercato. Le foto simbolo di quegli anni, degli avvenimenti sociali e dei programmi televisivi; le immagini dei prodotti e delle pubblicità del tempo accompagnano il lettore in un piacevole percorso che rivela quanto noi italiani siamo cambiati in mezzo secolo di pranzi e cene.




Semiofood. Comunicazione e cultura del cibo. A cura di G. Manetti; P. Bertetti; A. Prato. Centro Scientifico Editore, 2006 € 22,00

Semiofood. Comunicazione e cultura del cibo. Leggere la cucina come si legge un libro, un quadro, un film. Capire la storia del cibo, dall'antichità alla nouvelle cuisine. Scriverne un'antropologia. Disegnarne una semiotica. Da Petronio al commissario Montalbano, dalla Bohème a Gualtiero Marchesi: un viaggio fra i segni che identificano il nostro rapporto con il cibo.
Che il nostro rapporto con il cibo e la cucina sia un fenomeno eminentemente culturale è risaputo. Da Lévi-Strauss in poi non c'è antropologo, storico, semiologo che non abbia indagato questo campo alla ricerca del senso sociale delle pratiche culinarie. Mai nessuno, però, ne ha tentato una lettura organica, capace di dare un senso complessivo a una pratica che attraversa le epoche, le connota sul piano storico, estetico, del costume.
Capace di farci capire che con il cibo comunichiamo il nostro ruolo nella società, il nostro status economico e culturale o, più ancora, la nostra idea del mondo e delle sue gerarchie. Dalla cucina contadina al cibo nel mondo globalizzato, semiologi e antropologi compiono un percorso inedito e avvincente attraverso epoche e luoghi, pratiche di consumo e rappresentazioni estetiche. Per capire perché "parliamo come mangiamo".




Questione di gusti
Jennifer Berg; Fabio Parasecoli. Questione di gusti. Gambero Rosso, 2006 € 16,00

Il volume vuole essere una chiave d'accesso privilegiata a realtà culinarie e culture profondamente diverse dalle nostre ed estremamente complesse e sfaccettate. Il libro è una raccolta di 18 saggi ed è diviso in tre sezioni: Tradizioni, Contaminazioni, Prospettive.




Giles McDonogh. Gastronomo e giudice - Vita di Jean-Anthelme Brillat-Savarin. Slow Food, 2006 € 13,50

Gastronomo e giudice - Vita di Jean-Anthelme Brillat-Savarin. "La gastronomia ci sostiene dalla culla alla tomba, aumenta le delizie dell'amore e la confidenza dell'amicizia, disarma l'odio, agevola gli affari e ci offre, nel breve corso della vita, la sola gioia che, non essendo seguita da stanchezza, ci riposa da tutte le altre". Così Jean-Anthelme Brillat-Savarin (1775-1826), magistrato, scrittore e gourmet, unanimemente ritenuto come il fondatore della moderna scienza gastronomica. A questa figura di primo piano nella storia delle riflessioni sul cibo e sulla "fisiologia del gusto", il giornalista e storico inglese Giles MacDonogh dedica una biografia che Slow Food propone al pubblico nella traduzione italiana. Il libro non solo ricostruisce la vita di Brillat-Savarin, ma la contestualizza nel suo tempo, proponendo uno spaccato assai significativo di anni segnati da avvenimenti epocali. La Rivoluzione e il Terrore, infatti, segnarono profondamente la complessa storia personale dell'autore della Fisiologia del gusto, pioniere di tematiche divenute patrimonio comune di gran parte del mondo nato da quegli eventi.




Alberto A. Fabbri, Renato Gualandi. Peripezie di un cuoco bolognese. Slow food, 2006 € 12,40

La vita e l'opera di Renato Gualandi, cuoco emiliano che ha segnato la scena gastronomica di Peripezie di un cuoco bolognese. Bologna e dell'Italia tutta, illustrano al meglio il mondo del cibo e della ristorazione in un lungo periodo della storia italiana: quello che va dalla prima guerra mondiale fino agli anni 1980. Gualandi ha attraversato da protagonista questo periodo di grandi cambiamenti - economici, sociali, alimentari. La sua tavola ha visto sfilare personaggi illustri - politici, artisti, sportivi - e gastronomi, e i suoi piatti, che hanno proposto la grande tradizione regionale, hanno pure saputo offrire una versione personale del grande repertorio internazionale di tradizione ottocentesca, di cui proprio lui è stato interprete fedele. In queste "Peripezie di un cuoco bolognese", la testimonianza di una lunga vicenda esistenziale e professionale e, insieme, il vivace ritratto di un uomo, dei suoi incontri, della sua evoluzione professionale. In allegato, i menù di Gualandi e una galleria fotografica che ripercorre la sua vita e la sua carriera.




Anthony Bourdain. Avventure agrodolci. Vizi e virtù del sottobosco culinario. Feltrinelli Traveller, 2006 € 16,00
Avventure agrodolci. Vizi e virtù del sottobosco culinario.
In questa raccolta di articoli comparsi su riviste quali "Gourmet" e "Rolling Stone" e su quotidiani come il "Los Angeles Times", Bourdain guarda il mondo da questa sua nuova situazione di "esiliato" dalle cucine. Gran parte degli articoli è sui toni del precedente "Kitchen Confidential": la fauna di desperados multietnici che popola le cucine di New York, le bevute dopo il turno serale, le atmosfere chiassose e sanguigne, l'epico attaccamento dei cuochi alla loro vita sfasata. Gli scritti sulle cucine di New Mothafuckin' York City sono quelli in cui Bourdain dà il meglio di sé: si va dalla guida ai migliori "deli" di New York, con tanto di indirizzo, descrizione dei piatti e del servizio; all'elogio dell'immigrazione clandestina, di messicani, ecuadoriani e caraibici, che fornisce così tante valide braccia al mondo della ristorazione, molto meglio degli studentelli bianchi, freschi di scuola professionale; alla spiegazione del gergo di cucina.




Jean-Claude Izzo. Aglio, menta e basilico. edizioni e/o, 2006 € 9,00
Introduzione "Il noir mediterraneo. Elogio di Jean-Claude Izzo" di Massimo Carlotto

Questo libro nasce per cercare, attraverso una raccolta di scritti e di racconti inediti, una piccola consolazione alla nostalgia che moltissimi lettori sentono per la scomparsa di Jean-Claude Izzo, scrittore e personaggio.
Tutti i testi sono incentrati sui temi fondamentali della sua opera: Marsiglia, il mare e il noir mediterraneo, genere letterario che lui stesso inventò.

Jean-Claude Izzo - Aglio, menta e basilico Tre sono i brevi e bellissimi testi dedicati ai grandi protagonisti della cucina e del paesaggio mediterranei: l'aglio, il basilico e la menta; molti gli scritti su Marsiglia, città unica al mondo - la sua storia, la sua musica, la gente di tutto il mondo passata di qui e accolta nel suo grande porto; pezzi struggenti sulla bellezza del mare, sull'identità del Mediterraneo, necessario punto d'incontro tra i popoli delle sue rive, tra il sud e il nord, tra le tante civiltà nate sulle sue coste.
La riflessione sul noir mediterraneo, i pensieri di Izzo sul suo personaggio più amato, l'ex flic Fabio Montale, lo struggente racconto inedito La cena di Natale di Fabio Montale fanno di questo piccolo libro un gioiello di rara bellezza, che tantissimi ammiratori di Jean-Claude Izzo non potranno fare a meno di apprezzare e che riaccenderà per qualche momento la gioia e la commozione provate leggendo i suoi romanzi.




Il Codice Marchesi. Marchesiana editore, 2006 € 28.00

"Ho lavorato tutta la vita alla costruzione di una Cucina Totale come forma d'arte, fondata sul sapere e sulla saggezza gastronomica, che pur rispettando lo stile minimalista che mi è consono, vuole riassumere l'intero universo che ruota intorno alla cucina: dall'ambiente al prodotto, dalle tecniche di trasformazione alla composizione del piatto e del menu, dai sapori ed aromi agli aspetti visivi e così via. Il Codice Marchesi
Ho tentato di condensare tutto ciò in una pur breve serie di parole, idee, ...concetti: Armonia, Bellezza, Civiltà, Colore, Genio, Gusto, Invenzione, Leggerezza, Mito, Territorio, Tradizione, Verità, Semplicità. Non si tratta di slogan, né solo di categorie ma suggestioni concrete, semplici, basilari, che racchiudono orizzonti di senso e si rifanno a pratiche che descrivono quella totalità della cucina che mi ha affascinato e stregato.
Questi termini si fanno temi, concretizzati nella descrizione di una ricetta e di un piatto, per quanto è noto come tra quanto descritto con testi o immagini, e il risultato di un'esecuzione, vi sia un abisso. Parafrasando Gustav Mahler, "nella ricetta c'è tutto, tranne l'essenziale". In ciascuna di queste ricette ho cercato di tenere a mente l'affermazione di Goethe secondo il quale gli artisti "non sono quelli che portano qualcosa di nuovo, ma quelli che sanno dire cose risapute come se non fossero mai state dette".
Questo cammino voglio ripercorrere in questo libro, scritto per me, ma anche per quanti volessero intrecciare le loro storie parallele giacchè, come diceva Marcel Proust, "per capire un libro è necessario farne lentamente maturare gli equivalenti nel proprio cuore".




Elena Kostioukovitch. Perché agli italiani piace parlare del cibo. Prefazione di Umberto Eco. Sperling & Kupfer, 2006 € 22,00

Perché agli italiani piace parlare del cibo "Un'abitudine tutta italiana che stupisce e affascina gli stranieri è quella di parlare di cibo e buona tavola. In qualsiasi ambiente e con qualsiasi compagnia, basta nominare un piatto e subito c'è chi ricorda pranzi passati, chi elenca come in un rituale magico gli ingredienti di una ricetta, chi cita un formaggio come se ancora ne assaporasse l'aroma. E non mancano i riferimenti alla storia e alla cultura nazionali, spesso intriganti. Per esempio, perché nel Ventennio il regime tentò di abolire la pastasciutta? E che cosa c'entra la cicoria con la lotta di classe? Inoltre, è curioso come chi spiega una preparazione tipica rimandi con mille suggestioni al proprio territorio d'origine o d'affezione, e che preferire il panettone al pandoro non sia solo questione di gusto personale. Di cibo sono poi pregni il linguaggio (rendere pan per focaccia, divorare un libro...) e l'immaginario collettivo, cosicché ogni affermazione nasconde abissi di senso. Ma perché tutto questo? Perché mangiare dà gioia tanto quanto gustare il sapore delle parole, perché il codice culinario avvicina e appassiona, perché così si può resistere all'influenza omologatrice del fast food e del consumismo. Un volume insieme documentato e stuzzicante, originalissimo per l'acutezza dello sguardo che osserva e scopre l'anima dei diversi modi di essere italiano."




Irvine Welsh. I segreti erotici dei grandi chef. 433 p., brossura. Guanda, 2006 € 17,00

Due giovani protagonisti, o per meglio dire due antagonisti, si fronteggiano nella Edimburgo del nuovo romanzo di Irvine Welsh. A legare in maniera indissolubile i destini di Danny Skinner e Brian Kibby è una catena di segreti custoditi gelosamente da molti anni, in cui si mescolano l'epoca d'oro del punk e l'alta cucina internazionale. Danny Skinner è un giovane edonista che lavora lo stretto indispensabile e preferisce di gran lunga divertirsi. I segreti erotici dei grandi chefL'ha cresciuto la madre, un'ex punk, e a Danny il fatto di non aver mai conosciuto suo padre pare motivo sufficiente per vivere alla giornata, il che si traduce anche nell'incapacità cronica di portare avanti una relazione amorosa matura, nonostante materia prima e sentimento - da Kay a Sbannon a Dorothy - non manchino. Brian Kibby rappresenta invece tutto ciò che Danny Skinner non è (e si guarda bene dall'essere): un bravo ragazzo di buona famiglia, serio, che non ha mai avuto una ragazza che è una. Un tipo mortalmente noioso, insomma. Per di più, da bravo figlio qual è, Brian si prende cura del padre in fin di vita, una situazione che acuisce in Danny il bisogno di sapere di chi è figlio. L'unica pista lo porta nel dorato mondo degli chef di grido: prima in città e poi nella California dei suoi sogni. Il tutto senza smettere di pensare ossessivamente a Brian, il quale nel frattempo ha contratto una malattia misteriosa e molto debilitante...
Dopo grandi successi come Trainspotting, Ecstasy, Tolleranza zero, ecco un nuovo romanzo di Irvine Welsh, distruttivo e nichilista come negli altri suoi libri, spietato nel narrare ma al contempo sempre più rabbiosamente innamorato della vita. Uno degli scrittori simbolo della narrativa anglosassone di oggi, Welsh è stato capace di esplorare vizi e passioni del sottoproletariato metropolitano, dal porno al punk e in questo nuova fatica letteraria si cimenta con l'ebbrezza da cibo, in un'allegoria gotica delle ossessioni del nostro tempo: il mangiare, il sesso, la celebrità, ma anche il bisogno di trovare il proprio posto nel mondo. La trama di questo nuovo romanzo dello scrittore, oggi quasi cinquantenne e un po' meno "ragazzo terribile" delle lettere scozzesi, riporta a quel sottobosco di Edimburgo a lui caro e familiare. E' la storia di due ispettori dell'ufficio di igiene che devono stilare rapporti sui ristoranti della città, che poi diventano rivali, uno vittima e l'altro carnefice, che inseguono un padre che è scomparso, forse un grande chef finito in California, fino a un finale scoppiettante e affascinante.
Tra grandi abbuffate, scene di sesso, sangue e perversione, Welsh ci regala un buon piatto della sua narrativa forte e piccante, nello stile al quale ha abituato i suoi lettori da Trainspotting in avanti: acido, disperato, all'humour nero e decisamente alla larga dalle "buone maniere".




Rudolph Chelminski. Il perfezionista. Vita e morte di un grande chef. Ponte alle Grazie, 2006 € 18,00

La sera del 24 febbraio 2003 un annuncio incredibile irrompe nei notiziari della radio e della televisione di tutto il mondo: Bernard Loiseau, uno dei più celebri cuochi francesi, detentore delle ambitissime tre stelle sulla Guida Michelin, si è suicidato. Il perfezionista. Vita e morte di un grande chef.Proprietario e chef di un ristorante della prestigiosa catena Relais & Chateaux situato nel cuore della Borgogna, insignito della Legione d'onore, felicemente sposato con tre figli, Loiseau aveva tutto: perché allora questo gesto disperato? Troppa pressione su un individuo già fragile, noto per i suoi sbalzi d'umore e la sua tendenza alla depressione? Rudolph Chelminski, amico personale di Bernard Loiseau, ripercorre in queste pagine l'avventura favolosa di un uomo che aveva iniziato come sguattero raggiungendo il top nel mondo nevrotico e competitivo dell'haute cuisine, qui raccontata senza veli attraverso i retroscena, le invenzioni, le idiosincrasie, le battaglie, le sconfitte dei suoi protagonisti, da Bocuse a Ducasse, da Fernard Point ai fratelli Troisgros. E su tutto si allunga l'ombra della Guida Michelin e dei suoi spietati meccanismi di selezione... Tra esclusivi ristoranti e piatti raffinati, un vivace affresco degli ultimi cinquant'anni di storia della cucina francese e il racconto ricco di pathos della vicenda umana di Bernard, paradigmatica della ricerca della perfezione in ogni campo.




Delizie terrene


Kerry Greenwood. Delizie terrene. 271 p., rilegato. Barbera, 2006 € 16,50

Corinna Chapman si alza ogni giorno alle quattro e inizia a lavorare nella sua panetteria di Melbourne. Una mattina però trova un biglietto minaccioso e una siringa conficcata nella zampa del suo gatto. Una drogata ha un collasso nel vicolo dietro al suo negozio e appare un uomo misterioso dagli occhi penetranti e fascinosi che ha una sua idea precisa a proposito di Corinna e del suo pane...




Piaceri divini

Kerry Greenwood. Piaceri divini. 271 p., rilegato Barbera, 2006 € 16,50

Dopo una settimana di blackout, Daniel, il suo fidanzato, si rifà vivo, malconcio e inquieto per l'incontro-scontro con una specie di messia che sembra lasciare dietro di sé una scia di sangue. Ma anche a una sua vicina accadono fatti inspiegabili: Juliette Lefebvre, proprietaria di "Piaceri divini", la migliore pasticciera della città, è disperata: qualcuno boicotta i suoi costosissimi cioccolatini. È solo uno scherzo di cattivo gusto o c'è qualcosa di più sinistro dietro tutto questo? Perché i delitti sembrano sorgere spontaneamente nelle vicinanze della panetteria di Corinna?




La mia cucina

Gérard Depardieu. La mia cucina. A cura di Karen Howes e Nicolas Bruano. Tommasi-Datanova, 2006 € 28,00

L'attore racconta in questo libro le sue ricette preferite, quei cibi che fanno parte della tradizione, autentici come le terre da cui provengono. Rillettes di sgombro, tartare di orata rosa, triglie all'anice e zafferano, faraona con cavolo, coniglio al rosmarino, zuppe o golosi dessert, sono solo alcuni dei piatti in cui la fantasia e un'attenta scelta degli ingredienti sposano la semplicità.





Anne Martinetti, François Rivière. Creme & crimini. Le ricette deliziose e criminali di Agatha Christie. Introduzione di Jeffery Deaver. Sonzogno, 2006 € 20,00
Creme & crimini. Le ricette deliziose e criminali di Agatha Christie.
Nella maggior parte dei gialli di Agatha Christie, l'arma del delitto non è un revolver e nemmeno un pugnale, ma un cibo o una bevanda che contengono una sostanza mortale: un innocuo bicchiere di brandy può rivelarsi fatale, il sandwich al cetriolo può spedire all'altro mondo. Nella vita, la scrittrice inglese era golosa e buongustaia e si dilettava anche nella preparazione di piatti semplici e molto invitanti per gli ospiti. Esperti di Agatha Christie, gli autori hanno raccolto in questo manuale le ricette della tradizione gastronomica inglese e internazionale spaziando dall'arte del breakfast alle torte di Poirot, dai pasticcini e canapé per il "tea time" in compagnia di Miss Marple ai piatti esotici assaggiati dalla scrittrice nei suoi viaggi intorno al mondo, ai cibi per i picnic che la Christie adorava fare fin dall'infanzia.




* Qui non troverete recensioni. Solo una nostra personale selezione di libri importanti, nuove o solo divertenti e/o curiosi, buoni da regalare/rsi a Natale, da Aosta a Trapani. Le brevi note sono sempre redazionali (generalmente da Bol-Libri, IBS, ecc. o dai libri stessi). Le recensioni in senso proprio, redatte, anche quando non firmate, da nostri collaboratori, le trovate, quando ci sono, in altre sezioni, quali La Mensola dei libri o anche in sezioni nelle quali l'accento è sui prodotti o sui luoghi.

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