Una delle più affascinanti tradizioni del Natale made in Italy
Pranzo di Natale: al gusto molisano, al suono di zampogna
Quest'anno MenSA vuole dedicare il suo Natale alla zampogna e agli zampognari, una delle più affascinanti tradizioni in via di estinzione del Natale made in Italy e in particolare nel centro-sud della penisola. Niente panico. Per quanto onnivoro possa essere l'uomo, non riusciremmo a farvi digerire un pranzo a base di ingredienti poco commestibili come quelli di cui è fatta la zampogna, né vi inviteremo a un pranzo virtuale, nutrendo solo il vostro udito dei bellissimi suoni che questo bellissimi strumento emette. Ci resta una sola, ovvia, scelta. Un pranzo molisano, perché in Molise (tra parentesi, pare che dal Molise provenga il 70% degli zampognari che continuano tenacemente a girare l'Italia, generalmente in due, ma esistono anche i solisti e i quintetti) sorge il piccolo centro, considerato la capitale della zampogna: Scapoli. Prima di rimandarvi al Menu, due parole sulla tradizione musicale.
Se Scapoli è considerata l'attuale capitale degli zampognari, pare accertato che è nel Lazio che lo strumento affonda radici antiche, tanto che esistono tipologie e varianti peculiari della regione.
"Si dice che la suonasse addirittura Nerone, così almeno narra Svetonio, ma le origini della zampogna affondano le proprie radici in tempi più remoti ed in terre lontane. Probabilmente le antenate delle zampogne nostrane, ovvero strumenti con una o più canne ad ancia con un sacco come serbatoio d'aria, sono comparse per la prima volta in Asia nell'ultimo secolo dell'era antica. E' difficile però tracciare una storia della Zampogna Latina, poiché almeno sulle sue origini, sulla sua composizione e struttura, le notizie sono vaghe e frammentarie.
Si può però ipotizzare che le varianti laziali della zampogna come quella zoppa o a chiave e la ciaramella di Amatrice siano le dirette discendenti di quella latina. Nata probabilmente dall'unione di due ciaramelle con in aggiunta la camera d'aria fatta di pelle di pecora o capra rivoltata, la zampogna ha una grande diffusione a partire dal medioevo, affermandosi negli anni come strumento di accompagnamento, ma anche solista, sia nel panorama musicale popolare che in quello colto."
<http://www.turislazio.it/index.php/turismo/tradizioni/la_zampogna>
Benché gli zampognari siano ormai usi suonare un repertorio natalizio piuttosto convenzionale (a cominciare ovviamente da Tu scendi dalle stelle), il loro ruolo specifico e storico consiste nell'accompagnare la Novena di Natale.
"La novena è la melodia dei girovaghi suonatori di zampogna e ciaramella che annuncia il Natale, Sarebbe più corretto parlate di novene (al plurale): infatti tradizionalmente queste sono due. La prima è quella dell'Immacolata, (popolarmente detta di Concetta) va dal 30 novembre, al giorno 8 di dicembre, festività appunto dell'Immacolata Concezíone.
La seconda è quella di Natale (popolarmente detta del Bambino) che va dal 17 al 25 dicembre.
La tradizionale 'novena' é l'accordo concluso tra un padrone di casa e la di coppia di zampognari affinché questi vengano ad eseguire, per nove giorni di seguito, la tipica suonata."
<http://www.vesuvioweb.com/new/IMG/pdf/MAURO_GIUSEPPE -_Natale_Zampogne.pdf>
In onore degli zampognari di tutta Italia, a Natale gustatevi un bel pranzo molisano, perché, alla fine ci sembra di poter condividere, al di là delle origini e delle giuste rivendicazioni storiche laziali, la più comune e diffusa associazione Zampogna-Scapoli-Molise, ben documentata da Mauro Gioielli nel saggio Zampogne e zampognari
<http://www.piazzaregione.it/molise/rubriche/vita regionale/feste%20e%20tradizioni%20molisane/natale/ZAMPOGNE.HTM>.
Scapoli, capitale della zampogna
Andate dunque al Menu: A tavola con gli zampognari. Menu molisano di Natale
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