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I viaggi del gusto: Madagascar
Aragosta, la regina del mare
di Maria Elisa Di Pietro

Lungo le coste del Madagascar vivono cinque specie di aragoste tropicali, in eguale quantità: tre rosse: Oramena (Panulirus homarus), Oramainty (Panulirus penicillatus) e Oratsimba (Panulirus longipes) e due verdi (Panulirus versicolor e Panulirus ornatus). La maggior parte si concentra Sud e Sud-Est, in zone coralline e rocciose, a profondità medie tra 1 e 17, talvolta fino a 60 metri e predilige acque dai 17 ai 24 ° C. L'abbondanza del pescato è certa: le femmine ovulano durante tutta la campagna di pesca, da maggio a dicembre, con punte massime ad ottobre. Tutte le specie sono sedentarie e gregarie. Di giorno restano aggrappate a pareti rocciose, anche in acque turbolenti, perciò la limpidezza dei fondali, fino alle maggiori profondità, ne facilita l'individuazione, mentre l'attività notturna consente la cattura.


Aragoste

Il sistema di pesca nazionale è ancora rudimentale. Si utilizza una specie di cesto, detto in francese "casier", confezionato artigianalmente con fibre simili al vimini: dopo il tramonto si cala in mare con una corda legata alla barca e all'alba si ritira colmo di crostacei. La cattura avviene di notte, grazie alla forma e all'apertura a imbuto rovesciato del cesto immerso, che intrappola la preda. E' un mezzo simile alle nostre nasse (dal latino "non exeo", cioè "non esco"), ma di dimensioni maggiori. La piroga è scelta per praticità, poiché la guida lenta con vedetta consente di osservare in profondità.

La produzione è stimata intorno alle 350 tonnellate l'anno con incrementi annui previsti fino a 100 tonnellate. nonostante la crisi economica dell'ultimo quinquennio. L'esportazione ha triplicato quantità e valore in anni recenti, fino al 90% del pescato. Il mercato occidentale richiede aragoste rosse, soprattutto le oramena, mentre le verdi sono apprezzate in Asia.
Data l'importanza economica del prodotto, il paese mira ad aumentare la produzione e valorizzare la qualità. Si punta a migliorare la conoscenza, le tecniche di pesca e di gestione anche con inziative originali: Fort Dauphin, una cittadina a Sud-Est dell'isola, adagiata su un promontorio e con splendide spiagge affacciate sull'Oceano Indiano, è divenuta capitale dell'aragosta, poiché ospita il festival annuale "La langouste en fête" (L'aragosta in festa). La manifestazione internazionale di quattro giorni (dal 25 al 28 maggio) mostra l'offerta gastronomica, turistica e culturale della regione, con degustazioni, concerti, animazione, conferenze e documentari tematici: dall' ambiente marino, alla pesca, al ciclo di vita dell'aragosta. E' l'occasione per gustarla nelle versioni classiche ed esotiche: dai piatti più semplici e tradizionali a quelli più raffinati ed elaborati, sempre accompagnati da riso al cocco e verdure crude o cotte. L'aragosta grigliata è la più consumata, persino in spiaggia, durante le crociere. Le ricette più ricercate, di gusto francese, per la colonizzazione recente, esaltano il sapore con le spezie locali: vaniglia, curry, zenzero, pepe verde e rosso. Completano il pasto gli apprezzati ruhm locali, aromatizzati alle spezie (zenzero, cannella) o alla frutta (banane e cocco), infine i desserts: il genuino yogurt malgascio e le gustose mousse al cioccolato, ad alta percentuale di cacao.


Aragoste arrostite in spiaggia

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