I Paracucchi e 30 anni di cucina creativa in Italia
Un angelo in locanda
Quel che ovviamente ci amareggia è di non poter porgere questo omaggio di Mensa alla persona che ha "creato" (mai la parola è risultata tanto in sintonia con la "cosa") l'oggetto dell'omaggio.
Angelo Paracucchi, considerato il padre e il maestro della cucina creativa italiana ci ha lasciati nel 2004, un anno dopo la pubblicazione del suo fondamentale "testamento" cucinario, La cucina fra creatività e tradizione (Milano, Sperling & Kupfer, 2003).
Le date che qui vogliamo celebrare sono rispettivamente il 1976, anno di apertura della famosa Locanda dell'Angelo, locale raffinato (opera dell'architetto Vico Magistretti), espressione della idea di cucina del cuoco umbro, creativa con juicio, come esplicitato dal titolo della sua ultima opera. L'origine umbra di Paracucchi lo portò, almeno a noi piace pensare così, a scegliere, per collocarvi il suo tempio, il borgo medievale di Ameglia, nella bassa Val di Magra. Una volta affidata la sua Locanda al figlio Stefano, mantenendo tuttavia per lungo tempo il suo impegno nei corsi di cucina e nella partecipazione a incontri e convegni internazionali, il maestro si ritirò nella medievale Trevi.
Compie dunque 30 anni il primo dei luoghi di quell'importante stagione, più riformista che rivoluzionaria, della cucina italiana, la stagione della c. d. "cucina creativa", che, purtroppo, come spesso accade qui da noi, ha prodotto, non per colpa del suo "fondatore", risultati eccellenti e banalizzazioni indecenti, lasciando comunque un segno indelebile nella storia della cucina e della ristorazione nazionale.
L'altra data che vogliamo ricordare (è un ventennale) è il 1986, data di pubblicazione di Cucina creativa all'italiana (Milano, Sperling & Kupfer, 1986): vi si espone la filosofia di Paracucchi, l'importanza capitale della materia prima, il recupero e l'estensione, nelle preparazioni, nella cottura e nei condimenti, dell'olio d'oliva di alta qualità, l'innovazione misurata dalla tradizione, gli accostamenti inediti (allora), ormai tentati e proposti (ahimé!) da sedicenti cuochi e locali l'attenzione all'estetica (dalla presentazione della pietanza al decoro degli arredi, delle suppellettili e degli arnesi di portata, di servizio e di consumo dei piatti).
L'omaggio alla cucina della Locanda avviata da Angelo e ora condotta da suo figlio Stefano, figlio d'arte, nato e cresciuto alla Locanda, che, talis pater… continua la tradizione di famiglia, dando giusto spazio all'innovazione, lo farete da soli recandovi da Paracucchi Locanda Dell'angelo, a Fiumaretta di Ameglia (SP), per gustare le prelibatezze della cucina governata dagli chef Claudio Tonelli e Davide Negri: cilindrotti di melanzana e mozzarella, involtini di scampi e melanzane, agnolotti di pesce, branzini al limone candito o su lenticchie di Castelluccio, chitarrucci agli scampi e olive taggiasche, piccioni in casseruola, conigli ripieni di foie gras e fichi, albicocche al caramello, sorbetti di erba cedrina, ecc.
Se volete cimentarvi sui fornelli di casa con i piatti di Angelo Paracucchi, vi proponiamo un Menu Angelico da Paracucchi ispirato al suo ricettario, il citato La cucina fra creazione e tradizione.
|