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Grande successo per l'originale e importante incontro di Fano
Il Nino cronista della gola
di Peppe Ricci

É calato il sipario sul primo convegno nazionale "Cultura e valorizzazione delle antiche tradizioni enogastronomiche. Prospettive e sviluppi per l'informazione e la promozione turistica", tenutosi l'11 febbraio scorso alla Sala Verdi del Teatro della Fortuna di Fano e promosso dal comitato organizzativo della Festa del Nino e dal Consorzio Altamarca Turismo.
L'incontro ha ottenuto un successo addirittura superiore ad ogni aspettativa, a livello di partecipazione e di qualità degli interventi.

Cultura e valorizzazione delle antiche tradizioni enogastronomiche


Si può affermare senza ombra di dubbio che gli obiettivi primari perseguiti, quello di presentare "un quadro d'insieme sulla situazione attuale del giornalismo specialistico attraverso i suoi mezzi di comunicazione e di divulgazione", e quello di analizzare lo stato dell'arte della "cultura enogastronomica nel panorama nazionale e come ricaduta specifica in ambito più strettamente locale", siano stati centrati pienamente.

I relatori alternatisi sul palco, giornalisti della carta stampata, dei media radiotelevisivi e di Internet, così come gli operatori nei settori produttivi o della accoglienza e promozione turistico-gastronomica, hanno, nell'insieme, offerto un "bilancio provvisorio" del senso, della qualità, spesso contradditoria, di quell'autentica esplosione di interesse nei confronti del patrimonio gastronomico culturale cui si riferiva, nella presentazione, l'impeccabile artefice di questa bellissima operazione congressuale e conviviale Tommaso Lucchetti.

Non sarebbe affatto insensato pensare a trasformare l'iniziativa in una sorta di convention annuale, cercando di evitare ritualità e routine, che dia continuità al monitoraggio della comunicazione gastronomica nazionale, magari con l'inserzione di qualche intervento di ospiti stranieri, al fine di arricchire ulteriormente la già vivacissima e variegata esperienza che è emersa quest'anno a livello nazionale.

Una giornata densa di osservazioni, critiche, approfondimenti e proposte sul binomio cultura gastronomica - turismo. Il prestigioso parterre di "cronisti della gola" ha catturato l'attenzione di una numerosa e variegata platea, operatori del settore, amministratori, politici, studenti, rimasta entusiasta dell'iniziativa. Il saluto di Massimo Ciabocchi, presidente di Altamarca, ha aperto i lavori. La mattinata ha visto protagonisti "cronisti e gastronauti della Marca", in una sessione moderata da Tommaso Lucchetti, ideatore e curatore scientifico del convegno (e della "Festa del Nino 2006"). Giornalisti locali, impresari del territorio, ricercatori hanno evidenziato il proliferare non accompagnato dalla necessaria qualità, di testate e trasmissioni televisive sull'enogastronomia. Andreina De Tomassi, giornalista e promotrice del territorio, ha lanciato l'allarme per la salvaguardia di tradizioni, prodotti, culture e colture che vanno sparendo insieme al mondo rurale, con "I contadini ridotti a panda con rischio di estinzione". "L'invasione, quasi assillante, di argomenti attorno al mangiare in ogni media - ha sottolineato l'agronomo Ettore Franca - manca quasi sempre dell'informazione sui vari aspetti che toccano le materie prime utilizzate e il settore alimentare sotto le sfaccettature dei caratteri chimico-fisici degli ingredienti e della stagionalità dei prodotti, della lettura delle etichette, degli aspetti legali e così via".
festa del nino
Dopo che Paolo Fadelli, direttore de "L'Eco del Cesano", ha proposto una colta e brillante dissertazione su come l'enogastronomia sia pieno titolo cultura (lanciando un invito alle università), Ugo Bellesi, giornalista e scrittore, Delegato di Macerata dell’Accademia Italiana Della Cucina, ha definito il complesso profilo ideale di un comunicatore esperto della cultura gastronomica: deve conoscere storia e letteratura di un territorio, elementi di agronomia e zootecnia, nozioni basilari di geografia economica, oltre naturalmente ai saperi dell'arte e della cucina e della mensa. Il giornalista del "Resto del Carlino", Davide Eusebi, ha invece analizzato la situazione enogastronomica che sta vivendo la regione Marche. "Se l'universo del vino ha già guadagnato uno spazio preciso nella memoria storica della tavola marchigiana lasciandosi alle spalle una storia povera, altro è per l'universo olio extravergine di oliva. Spendiamo più per l'olio della nostra auto, 15 euro?, che per quello del nostro corpo, per il quale spesso ci rivolgiamo ai banchi sconto di dubbia valenza. Le mie Marche hanno da correre sull'olio e i produttori, in assenza di una legislazione nazionale in grado di garantirli, dovrebbero consorziarsi esattamente come alcuni hanno fatto con la dop, unendo le loro forze per proporsi al mercato con prezzi competitivi e per fare opinione nei confronti di ristoratori e consumatori." Claudio Salvi, firma de Il Messaggero, ha parlato di riqualificazione del turismo e degli eventi enogastronomici come spinta e valore aggiunto per l'economia regionale. "La promozione di un territorio - ha sottolineato - passa oggi inevitabilmente non solo per le sue caratteristiche morfologico-paesaggistiche ma anche e soprattutto per le vocazioni, le tradizioni e i prodotti che su di esso esistono." Roberta Mandolesi, rappresentante per la Provincia di Ancona dell'Associazione Interregionale Giornalisti Agroalimentari, ha puntualizzato che: "La bontà di una tradizione enogastronomica e la capacità di promuoverne i contenuti attraverso una corretta informazione e un'adeguata comunicazione sono fondamentali, ma non bastano a trasformare la tipicità in una leva di sviluppo turistico del territorio. Fondamentale è un piano del turismo attento e programmi coordinati che rispettino e valorizzino l'identità geo-socio-economica del sistema locale e regionale."

Dopo lo squisito buffet curato dall'Istituto Alberghiero "Santa Marta", Andreina De Tomassi ha moderato la seconda parte dal titolo "Reportages e vedute tra paesaggi, reperti e cucine". Sul palco illustri direttori di riviste specializzate, accademici e storici. Profonda e appassionante la relazione di Gianni Franceschi, direttore di "Civiltà della Tavola" che ha concluso la sua esposizione con un'illuminante frase del poeta inglese Wystan Hugh Auden: "Quello che i mass media offrono non è arte ma divertimento fatto per essere consumato come cibo, dimenticato e sostituito da un nuovo piatto". Nella stessa sessione ha attirato l'attenzione la ricerca effettuata da Oretta Zanini De Vita, storica della gastronomia, che ha ricordato comepurtroppo oggi nel mondo dell'agriturismo raramente si portano in tavola risorse del territorio. Giuseppe Liuccio, scrittore ed autore televisivo, ha raccontato l'esperienza del premio di letteratura enogastronomica da lui ideato sulla costiera amalfitana. Il notissimo gastronomo Luigi Cremona ha descritto il suo lavoro come autore e curatore delle guide enogastronomiche per il Touring Club ed organizzatore di rassegne celeberrime come "Eurochocolate". Carlo Motta e Carlo Ottaviano hanno riferito il loro punto di vista, in qualità di responsabile dei cataloghi della Cairo Editore il primo, e di direttore della rivista "Vie Del Gusto" il secondo. Di MenSA Magazine, prima rivista enogastronomica interamente on-line, ha riferito il vicedirettore Rino Pensato, Bibliotecario e Docente Universitario di Bibliografia Gastronomica. Patrizia Ciotti ha illustrato il lavoro di www.culturagastronomicaitaliana.it, sito che contiene una preziosissima banca dati sulle fonti storiche dell'arte della tavola e su tutte le iniziative storico-culturali e turistico promozionali sull'enogastronomia.


Fuentes, Montanari, Vaudetti, Lucchetti

Tommaso Lucchetti ha poi parlato di storia della mensa e di beni culturali, spiegando la possibilità di collegare, attraverso spunti eruditi a tema, iniziative sul patrimonio enogastronomico e realtà museali ed espositive e siti monumentali. (Come nella rassegna "Sentieri D'Arte e di Mense" la lui curata). La sessione conclusiva coordinata da Walter Montanari ha visto celebri personaggi radio-televisivi del calibro Rosanna Vaudetti, Marina Cepeda Fuentes e Gioacchino Bonsignore ed autori e registi RAI come Carlo Cambi e Terenzio Montesi raccontare il ruolo dei mass-media nella divulgazione culturale del turismo enogastronomico e della storia e tradizioni della tavola. i dotti ed illuminanti, nonché spassosamente ironici, interventi di Montesi ("Segnali di fumo?") e Cambi ("Dal Grande Fratello al Grande Fornello") hanno sottolineato le difficoltà di una comunicazione dignitosa nel panorama televisivo attuale. Nel bellissimo ed appassionato racconto della sua esperienza in radio Marina Cepeda Fuentes ("Che Bolle in Pentola?", RadioDue) ha delineato molti esempi su come il cibo sia fondamentale nell'identità culturale. Gioacchino Bonsignore ha raccontato i suoi Itinerari del Gusto su CanaleCinque. Rosanna Vaudetti, omaggiata da Montanari e Lucchetti come fiera Ambasciatrice della Marchigianità, ha ripercorso il suo iter televisivo nel narrare i riti e le pratiche della convivialità nei suoi programmi a tema, da "Casa Alice" a "Millefogli(e)", il suo attuale programma su "Sky" dedicato ai caffé storici. Ed esattamente un un caffé letterario è sembrato questo convegno, ricco di stimoli e riflessioni costruttive ma paradossalmente, come ha sottolineato Lucchetti in chiusura, nato da una festa dedicata al maiale. Ottimo riscatto definitivo per un animale considerato "immondo", che in quanto emblema del mondo contadino aveva più familiarità con il vino delle osterie di campagna, piuttosto che per gli infusi caldi dei ritrovi cittadini. Ma del resto anche le bicchierate serali di campagna erano un preteste per discussioni e divagazioni infinite: la via della convivialità trova comunque l'approdo certo della cultura e della riflessione

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