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Interviste in MenSA
Intervista a Valerio Varesi - Soneri in TV
MenSA: |
Varesi, giuri di dire la verità, ecc. Complessivamente, la serie Rai dedicata a Soneri l’ha soddisfatta?
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V. Varesi: |
Sì, mi ha soddisfatto pienamente. Considerando la robaccia che si vede normalmente in televisione, ‘Nebbie e delitti’ è un prodotto di lusso, realizzato con cura cinematografica più che televisiva. Inoltre, Barbareschi è stato perfetto nel ruolo di Soneri benché ci abbia abituato a parti molto più esuberanti. Anche gli altri attori sono stati davvero bravi. Infine, mi ha fatto piacere che siano rimaste quasi intatte le atmosfere dei miei romanzi a cui tenevo tantissimo.
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MenSA: |
Prima domanda al pepe. Molti, i parmensi per primi, avranno mal digerito il trasferimento dell’azione nella pur bella e nebbiosa Ferrara. Soprattutto l’atmosfera verdiana (non ornamentale ne Il fiume delle nebbie) e l’abitudine, non vista in Tv, di portarsi dietro, come arma di sostentamento e conforto, le famose scaglie di grana, ci sono un po’ mancate. Perché tutto ciò?
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V. Varesi: |
La casa di produzione che ha realizzato la serie televisiva tratta dai miei libri, la ‘Casanova’ di Roma, aveva già girato due serie di un altro sceneggiato a Parma e il rapporto con la mia città non era stato idilliaco. A quel punto, non volendo più Parma come scenario, si è posto il problema di trovare una città che le assomigliasse. La scelta è caduta su Ferrara che in Emilia è quella più simile. Poteva andare bene anche Mantova, per monumentalità e presenza di nebbia. Certo, Verdi in trasferta forse strideva un poco, ma la sua musica è universale da funzionare ovunque. Più difficile per il parmigiano in pieno territorio del grana padano.
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MenSA: |
Più in generale, le è parso soddisfacente l’attenzione dei telefilm nei confronti dell’aspetto gourmand di Soneri, che, tra gli ultimi detective ammiccanti al cibo del giallo italiano, sembra nei romanzi, dopo o insieme a Montalbano, uno dei più convincenti?
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V. Varesi: |
Barbareschi ha confessato di essere ingrassato di sedici chili per poter assomigliare il più possibile a Soneri. Mi pare che l’aspetto della buona tavola sia entrato sufficientemente a fondo nelle trame televisive. Senza essere troppo presente da infastidire chi vede nel buon palato dei commissari nostrani un cliché, né troppo stilizzato da apparire un accenno. Soneri è un emiliano che proviene dalla capitale italiana del cibo, non a caso sede dell’authority alimentare e non poteva non essere un fine intenditore a tavola.
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MenSA: |
Ultima domanda piccante. Un altro aspetto che colpiva la fantasia del lettore era il gusto di Angela (una bellissima, ma impacciata Natasha Stefanenko) di godere della compagnia …carnale di Soneri nelle situazioni e nei luoghi più "strani" (per dirla con Verdone) e addirittura in situazioni al limite del pericoloso. Anche questo aspetto è scomparso o quasi. Esigenze di fascia, forse, ma, anche senza mostrare (ma se ne vedono ben di peggio, erotiche e no, nella Tv di oggi), almeno suggerire, ammiccare. Ai grandi detective ci si affeziona anche per i luoghi, i tic, le passioni (Maigret, Nero Wolfe, Marlowe, Carvalho, Montalbano). Se si pensa che siano dettagli trascurabili, secondo Mensa, si sbaglia. A lei l’ultima parola.
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V. Varesi: |
È vero. Benché fossimo in prima serata e non si potesse mostrare troppo, si poteva lasciar immaginare. Ma questo aspetto del rapporto tra Angela e Soneri è stato un po’ messo in second’ordine. Si lascia intendere che fanno all’amore, ma in situazioni canoniche, in casa di lei o di lui, a letto. La normalizzazione è un dato anche del Soneri "di carta". A giudizio del mio editore, Angela era un po’ troppo sopra le righe e molte mie lettrici mi hanno chiesto: ‘Ma che genere di donne frequenta lei?’
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MenSA: |
Dulcis in fundo. Aspettiamo il nuovo libro, che è...
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V. Varesi: |
Uscirà a metà marzo, sempre da Frassinelli. Sarà ambientato a Parma in un ferragosto bollente sotto ogni punto di vista. Il titolo dovrebbe essere ‘A mani vuote’ e si tratta di una vicenda apparente banale relativa a un uomo ucciso nel corso di una spedizione punitiva sfuggita di mano. Indagando su ciò, il commissario scopre un grande giro attraverso il quale la malavita organizzata sbarca nelle tranquille e ricchissime città del nord. Ma benché abbia capito molte cose, Soneri non riuscirà a battere chiodo e resterà, appunto, a mani vuote. Una frustrazione comune a molti poliziotti nell’Italia di oggi".
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Dal sito Rai Nebbie e delitti: http://www.raifiction.rai.it/raifictionarticolo/0,,2441,00.html
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