Libri in tavola
La nuova guida ai ristoranti della Romagna e di Bologna
Da 227 locali della scorsa edizione, ad oltre 350 selezionati quest'anno, risultato dell'"ingresso" di Bologna ma anche di tante novità sul territorio romagnolo. Questo in estrema sintesi il contenuto della nuova Guida ai ristoranti pubblicata da Menabó Editore di Forlì, che dopo il grande successo della prima edizione, con oltre 5.000 copie vendute, torna in libreria a inizio dicembre allo stesso prezzo, 15 euro.
Un risultato lusinghiero per una guida che interessa un territorio circoscritto come la Romagna ma dal valore gastronomico elevato, celebre per aver dato i natali a Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana; e in grado di proporre ai lettori una vasta scelta di locali, ideali per tutte le tasche, selezionati dal curatore Pierantonio Bonvicini in assoluta libertà, frutto di una rigorosa ricerca basata sulla qualità dei piatti, la gradevolezza degli ambienti e del servizio.
E da quest'anno la guida allarga i propri orizzonti, affiancando ai locali romagnoli i migliori a Bologna e nella sua provincia, a cui si aggiungono alcune tavole particolarmente meritevoli a Modena e Ferrara.
Un prezioso strumento di scelta viene offerto al lettore da alcune categorie che premiano quei locali che si distinguono per alcune specifiche caratteristiche: tornano come già nella prima edizione i locali "Imperdibili", quelli con carte dei vini o dei distillati particolarmente interessanti, e i locali dagli ambienti più suggestivi e i "Saranno famosi", luoghi di ristoro ancora giovani ma di ottime prospettive. Informazioni facilmente identificabili grazie ai loghi posti di fianco al nome del locale. In aggiunta a queste categorie, due new entry assolute: le "terrazze" più belle dove alla buona cucina si abbina un panorama mozzafiato e, soprattutto, la scelta di dedicare uno spazio maggiore alle quattro tavole più importanti del territorio.
Sono i quattro "Superlativi", ristoranti che hanno saputo raggiungere le vette della gastronomia nazionale ed internazionale e dei quali, oltre alle consuete schede, ai lettori è presentata un'immagine degli ambienti, dei rispettivi patron, e la fotografia di uno dei loro piatti più interessanti.
È l'unica eccezione "di merito" per una Guida che ha scelto di non essere un semplice vademecum, ma un prezioso compagno di viaggio per tante scoperte gastronomiche.
Ai lettori non resta che iniziare questo Grand Tour del gusto, in una terra ricca di storie fatte di sapori, cultura, voglia di vivere e ritrovarsi con piacere a tavola.
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