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I percorsi del gusto: Prato
Non solo "stracci" ma tanti sapori
di Lamberto Selleri

L'ultima provincia toscana, nata 10 anni fa da una costola di Firenze, si sta rivelando una vera miniera turistica. La sudditanza-vassallaggio di Prato nei confronti di Firenze ha per lungo tempo assopito e ibernato le potenzialità turistiche di questa parte della Toscana,che oggi è diventata una meta ambita dai turisti che prediligono la natura, l'ambiente, la cultura, gli sports all'aria aperta e i biscotti.
foto Moggi e Tani
foto Moggi e Tani
Il centro storico di Prato è tipicamente medioevale e lo si può apprezzare solamente percorrendolo a piedi. Ma, per comprendere l'evoluzione economico - culturale di questa Provincia, Caput mundi dell'industria tessile, è altrettanto importante visitare il museo del tessuto.
E' il più grande d'Europa, contiene 6000 reperti tessili di cui alcuni provengono dall'antico Egitto. Anche la provincia di Prato è ricca di testimonianze che confermano tangibilmente l'importanza storica di questa terra. Una di queste è la villa di Poggio a Caiano, che fu fatta erigere da Lorenzo de' Medici (1495-1529).

La villa nei prossimi mesi diventerà la sede del primo museo italiano dedicato esclusivamente ai dipinti raffiguranti nature morte. Nel paese di Vaiano, il cui sindaco è Annalisa Marchi, per i turisti che visitano la Badia o la villa il Mulinaccio, ono state predisposte "performances" guidate animate da volontari che intrattengono gli ospiti declamando la vita e le abitudini di chi un tempo abitava questi luoghi. A Bagnolo di Montemurolo c'è Villa Strozzi, che risale al 1500 e appartiene alla storia della Toscana. Gli attuali proprietari, Marchesi Pancrazi,eredi per linea femminile della famiglia Strozzi, sono stati i primi ad introdurre in Toscana il vitigno del pinot nero e oggi ne sono tra i maggiori produttori (20.000 bottiglie).


foto Attelmi

A San Giorgio di Montemurolo non c'è una villa da visitare ma si può ammirare la cucina dell'agriturismo Sangiorgio dove i cibi sono ancora cotti a legna sul camino, nel forno o sulle piastre delle stufa economica, tutto come si faceva a metà del secolo scorso (e anche questo è cultura). Prato si può fregiare di un primato da guinness: è la prima provincia in Europa ad aver istituito la Strada dei Biscotti. Il tutto ebbe inizio quando fu scritta nel 1700 la prima ricetta dei biscotti di Prato, tuttora conservata nell 'archivio di stato. Da allora non vi è forno o pasticceria a Prato e provincia che non produca il biscotto tradizionale o altri biscotti: alla mandorla, al miele o frutto anche di nuove ricette segrete. La strada dei biscotti passa per Carmignano, Poggio a Caiano, Prato Montemurolo, Vaiano, Cantagalllo e Vernio.

Le castagne da farina sono un'altra prerogativa gastronomica che dà lustro alla Valle del Bidente. La raccolta inizia nel mese di ottobre ed è una festa per tutti. Arrivano turisti anche dalle province e regioni confinanti. Il paese di Carmignano, noto per i biscotti e le castagne,é conosciuto anche all'estero perché qui si trova la casa dove abitò la nonna che allevò Leonardo da Vinci. Inoltre questo paese ha dato il nome ad un ottimo vino e ai
foto Moggi e Tani
foto Moggi e Tani
i famosi fichi secchi all'anice. Carmignano più che una meta turistica è diventato un luogo di "meditazione enogastronomica": infatti, nella Tenuta Capezzana dei Conti Bonacossi è possibile acquistare il vino Carmignano DOCG, alla Cantina di Toia, già della famiglia di Leonardo da Vinci, si può pranzare, presso l'Azienda Terre a Mano di Rossella Bencini si possono acquistare i famosi fichi secchi di Carmignano e, "dulcis in fundo", i fornai e i pasticcieri del luogo producono i biscotti d i Prato chiamati anche impropriamente "cantoncini."

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