Una riserva gastronomica: Montiano
La terra degli "scroccadenti"
di Cesare Spagna
Frondosi ulivi, filari di vite, distese di grano, orti, frutteti fanno da cornice all'antico borgo di Montiano. Sono la testimonianza della fertilità della terra, della bontà del clima e della laboriosità e dell'ingegno della gente di Romagna.
Montiano, uno splendido balcone naturale da cui la vista spazia su un piacevole panorama fatto di colline, pianura e mare, vanta una lunga e tormentata storia, dai romani, ai longobardi, ai Malatesta, ai potentati locali, a Cesare Borgia, allo Stato Pontificio fino all'Unità d'Italia.
Possiede splendidi edifici come la possente Rocca Malatestiana che sovrasta il borgo, l'Arco degli Spada, l'antico Convento di San Francesco, dove fu sepolto Leonida, ultimo erede dei Malatesta di Roncofreddo, (convento ora trasformato in centro culturale, mantenendo preziose tele e pale), palazzi pubblici, diverse chiese ed oratori.
Nella piazzola della Rocca, aziende agricole, agriturismi e artigiani locali hanno esposto straordinari prodotti agricoli e tipicità: magnifici frutti autunnali (enormi e succose melagrane, dolcissime uve da tavola, mele e pere biologiche, cachi, kiwi, … e le giuggiole, ormai scomparse), inoltre ortaggi stupendi, miele, olio d'oliva, vino, salumi, saba, savour e prodotti sott'olio. Una particolare menzione va al panificio Magnani con i suoi "scroccadenti", biscotti, crostate e una fantastica spianata ai ciccioli.
I ciccioli, vero vanto del paese, cui Montiano dedica una festa: la Sagra del Grasol (la terza domenica di settembre).
Nella vicina frazione di Montenovo sono stati apprezzati i prodotti conservati, i vini e l'olio dell'Azienda agricola "Il Pozzo", i crostini tipici, le piadine, i salumi e i vini locali della caratteristica osteria "L'albero dei pavoni", i dolci caserecci e la pasticceria dell'incantevole "Castello", un tempo maestosa residenza nobiliare dei Malatesta, ora frequentato ristorante.
Montiano merita una visita non veloce per poterne assaporare i tanti prodotti gastronomici, spesso tramandati da appassionate "arzdore", per gustarne le bellezze paesaggistiche e i vicini e suggestivi antichi borghi, o per prendere parte alle tante feste, che vengono organizzate durante l'intero arco dell'anno.
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