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Andar per sagre: Porto Rotondo
Calamaro in festa
di Cesare Spagna

Il 1° novembre, ricorrenza di Ognissanti, è un giorno di grande fervore per Porto Rotondo: c'è un appuntamento che chiude le tante feste che questa notissima località organizza ogni anno ed è la tradizionale "Festa del Calamaro", recuperata da un omonimo ed attivissimo "Comitato", presieduto da cinque anni dall'infaticabile Mario Sechi.
Porto Rotondo Qualche giorno prima iniziano le gare di pesca al calamaro e i membri del Comitato si attivano nei preparativi organizzativi, nelle ordinazioni, nella suddivisione degli incarichi, affinchè la festa riesca al meglio. Perché le persone che frequentano la festa sono ogni anno sempre più numerose.
E' un fatto arcinoto che, da secoli, le folle sono attratte quando vengono loro offerti pani e pesci..! In effetti a Porto Rotondo tutto viene offerto gratuitamente.
Nel "ponte" di Tutti i Santi sono molti i turisti presenti nella cittadina sarda: molti proprietari di case e barche arrivano per godersi l'ultimo sole e per ammirare le suggestive gare delle antiche imbarcazioni a vela latina (le "regate dei legionari") che si tengono in quei giorni.
Ma non solo turisti, molti olbiesi e galluresi hanno scoperto questa festa e accorrono, sempre più numerosi, con le loro famiglie.

Quest'anno più di 4.000 persone hanno stipato la stupenda Piazza San Marco e il pittoresco porto, rendendo eccezionale la Festa del Calamaro 2005. Sulla caratteristica piazza in granito, realizzata da Andrea Cascella, troneggiava fin dal mattino una gigantesca padella di almeno tre metri di diametro, tutt'intorno mani sapienti estraevano dalle cassette grandi quantità di calamari, già tagliati a fettine, infarinandoli con farina di semola; intanto due "friggitori" provvedevano a versare decine di litri d'olio nell'impressionante contenitore.
Sotto il portico numerosi volontari affettavano montagne di saporite salsicce "passite" e tagliavano in piccoli pezzi forme prelibate di pecorino di Nulvi (ottimo!).
Mentre si svolgevano giochi (corse coi sacchi e gare di abilità) per bambini e ragazzi, verso le undici, i "friggitori" accendevano l'enorme padella; nell'attesa del fritto, venivano offerti pane, salsiccia e formaggio, con un ottimo vermentino di Monti e birra e acqua minerale a volontà.
Poco dopo mezzogiorno e fino alle sei del pomeriggio i friggitori hanno instancabilmente versato ed estratto con grandi rastrelliere i croccanti e favolosi calamari, apprezzatissimi dai presenti; posso testimoniare che parecchie persone hanno ripetuto le lunghe file per assaggiarne più volte!
E posso ancora testimoniare che, sarà stata la perizia degli addetti, o la freschezza del pesce, o l'aria pulita di Porto Rotondo, ma la frittura di calamaro era davvero leggera e digeribilissima.

I numeri per la riuscita della Festa, come ci ha assicurato Lucia Meloni, una delle più entusiaste animatrici del Comitato, sono stati davvero impressionanti:
   6 quintali (!) di calamari,
   170 chili di formaggio di Nulvi,
   150 chili di salsicce,
   200 litri di vino,
   migliaia di panini,
   ettolitri di birra e quantità imprecisate di altre bevande gasate.

Inutile dire che tutto è stato divorato e che l'atmosfera è stata improntata alla più grande allegria e soddisfazione.
Il pomeriggio è stato allietato da una ricchissima lotteria con premi offerti da numerose ditte sponsorizzatrici, da un divertente albero della cuccagna, sistemato sulla spiaggia, e da balli che si sono protratti fino a tarda serata, animati dalla "No name band" di Olbia.
Il successo è stato talmente grande che, in cuor suo, ciascuno dei partecipanti è sicuro che sarà presente alla prossima edizione della Festa del Calamaro. Il merito va tutto attribuito all'entusiasmo e alle fatiche dei tanti volontari e membri del Comitato, cui vanno i più doverosi e sentiti ringraziamenti.

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