L'albero di Natale di MenSA, tanti bei libri
Scaffale di Natale
Paolini Davide (a cura di)
Prodotti tipici d'Italia
Milano, Garzanti, 2005
Garzantine, 704 pagine, € 35.00
In Italia non c'è borgo che non abbia un prodotto gastronomico originale: salumi e formaggi, pasta, dolci, mostarde, conserve e marmellate sono un arcipelago goloso di prodotti affermati ma soprattutto di "minoranze gastronomiche". L'interesse crescente verso questi prodotti non è una moda passeggera, ma un bisogno sentito: quello di recuperare e continuare a far vivere le proprie radici, le tradizioni, la storia di un passato che rischia di smarrirsi in un mondo sempre più indifferenziato, sempre più uguale anche a tavola.
Che cosa contiene l'enciclopedia
- il dizionario dei prodotti tipici "lavorati" - cioè quelli in cui interviene l'uomo con la sua cultura materiale e la sua gestualità - reperibili, rari o in via di estinzione, ordinati alfabeticamente
- una caratterizzazione originale di ogni prodotto...
- la terminologia specifica relativa alle diverse materie prime, agli utensili e alle attrezzature, agli ambienti, ai metodi e alle fasi di lavorazione e di conservazione dei prodotti
- un ricco corredo di illustrazioni, a colori e in bianco e nero…
- tre appendici: Profili gastronomici delle regioni…, Cuochi, scalchi, gastronomi e storici della cultura alimentare italiana…, Classificazioni dei prodotti …
- due indici: l'Indice dei prodotti regione per regione e l'Indice generale dei nomi (italiani, regionali e dialettali).
Da questa Enciclopedia dei prodotti tipici d'Italia emergono così una storia e una geografia del gusto che possono aiutarci a conoscere e apprezzare meglio una delle grandi risorse del nostro paese. Quella del cibo è anch'essa, a pieno titolo, una cultura.
L'opera è ricca di indicazioni utili per buongustai e viaggiatori, una compagna ideale per escursioni e gite. Ma è anche un libro pieno di suggestioni e curiosità, che si fa leggere con piacere e che dà all'acquisto e alla degustazione di questi prodotti un "sapore" in più.
Enrico Remmert; Luca Ragagnin.
Elogio della sbronza consapevole. Vendemmia 2005-2006
Padova, Marsilio, 2005, € 14,00
Due scrittori divoratori di libri alle prese con un terna che inzuppa la letteratura di tutti i tempi e di tutte le geografie: l'alcol. Elogio della sbronza consapevole è una stravagante antologia al cui interno si trovano racconti originali, estratti, aforismi, parodie, false citazioni, divertissement, deliri non attribuibili, il tutto legato al tema senza tempo del bere (vino, birra, liquori, qualunque cosa purché sia alcolica).
Un mondo con mille sfaccettature: dall'ebbrezza gioiosa di Hrahal alla timidezza vogliosa di Manzoni, dal buio alcolico di Poe e Dylan Thomas alla purezza distillata della Bibbia, da Shakespeare a Nick Cave, da Omero a Calvino, da Dante e Totò a Cèline e Baudelaire. Il risultato è un cocktail superlativo, ricco e raffinatissimo, frutto di letture sterminate e di bevute consapevoli
Manuel Vàzquez Montalbàn.
Contro i gourmet.
Torino, Frassinelli, 2005, € 15,00
"Il prosciutto è qualcosa di più di una zampa di cadavere mummificata e commestibile", recita Manuel Vàzquez Montalbàn in questo godereccia, pungente e appetitoso viaggio tra delizie per il palato e facezie per l'intelletto, finalmente nella traduzione italiana. La cucina, dice l'autore, è una metafora esemplare dell'ipocrisia della cultura: basa infatti il suo piacere su un delitto compiuto con ogni possibile aggravante, trasformando attraverso le doti magiche del fuoco e della marinatura un assassinio in un'opera d'arte. E poiché gli animali si nutrono ma solo l'uomo cucina, sfilano al cospetto delle nostre papille gustative patate con chorizo alla riojana, anguiles a l'all i pebre o i mille piatti che vedono primeggiare il baccalà, "nato pesce, trasformato in cartone e recuperato per la gastronomia mettendolo a bagno". Il tutto naturalmente annaffiato da vini che conservano il loro prestigio in una memoria pluricentenaria. Analizzando la cucina occidentale, dai piaceri elementari del pane e del formaggio, ai capolavori raffinati di cuochi e ristoranti che hanno fatto la storia (almeno quella culinana), Montalbàn prende però nettamente le distanze dai gourmet, sacerdoti di un culto, non più orientatori di conoscenze ma selettivi e dittatoriali codificatori di comportamenti. E in questo excursus completo di come, dove e cosa mangia l'uomo moderno, la brillante penna del padre di Carvalho viene intinta anche nelle salse servite nei fast food... offrendoci un piatto che vale la pena assaggiare!
MONDOVINO
Dvd+Libro
Milano, Feltrinelli, 2005, € 19,00
Protagonista di questo film è il vino. Vino di Borgogna, Toscana, California, Bordeaux, vino argentino, brasiliano e sardo, persino vino indiano. Protagonisti sono i produttori "contadini, artisti e imprenditori". Produttori planetari come i Mandavi, cento milioni di bottiglie l'anno, o i piccoli proprietari come i Columbu, un ettaro e mezzo di vitigno a Bosa, Sardegna. I Frescobaidi e gli Antinori, otto secoli di tradizione e i nuovi rampanti come Bill Harlan, California. Protagonista è Michel Rolland, il più famoso e pagato enologo del mondo che crea (o manipola?) i vini per quattrocento etichette in dodici paesi.
Mondovino è il più completo film documentario sul vino. Racconta di una lotta spietata tra chi vuole difendere l'identità millenaria del vino e chi rincorre il mercato mondiale. Indaga, viaggiando per tre continenti, il destino di una bevanda che è stata simbolo della civiltà occidentale, su cui persino Coca-Cola ha investito miliardi.
Se, come diceva Luigi Veronelii, "buon vino non è nulla senza gioia", se vi sembra che i vini stiano diventando tuffi uguali, Mondovino è un viaggio cinematografico per voi.
Ugo Tognazzi
L'abbuffone. Storie da ridere e ricette da morire.
Con una testimonianza di Alberto Bevilacqua.
Cava Dei Tirreni, Avagliano, 2004, € 12,00
Versatile attore e cuoco magnifico, Ugo Tognazzi tenne per anni gustose riunioni conviviali nella sua villa di Velletri, accogliendovi parenti, compagni di lavoro ed amici, che allietava con le sua estrosità di gastronomo e di anfitrione. Per le sue cene, ormai leggendarie, egli attingeva a piene mani dall'enorme frigorifero troneggiante in cucina, zeppo di ogni ben di Dio, considerato come la "cappella di famiglia". Questo libro nasce dalla sua inesausta passione per i fornelli e per la tavola imbandita, e dalla sua esperienza di interprete (con Michel Piccoli, Marcello Mastroianni e Philippe Noiret) del film di Marco Ferreri La grande bouffe. E così, alternando un ricordo di gioventù, una saporosa ricetta e il racconto degli episodi ora lieti ed ora malinconici accaduti sul set, il grande Ugo non solo ci insegna che mangiare bene è uno dei più squisiti piaceri della vita, ma ci sorprende anche con la sua bravura di scrittore.
Ugo Tognazzi
Afrodite in cucina
A cura di Antonio Piccinardi. Disegni di Guido Crepax.
Cava dei Tirreni, Marlin, 2005, € 15,00
Il primo cibo afrodisiaco che "intervenne" nella vita di Ugo Tognazzi, ai suoi primi passi nel mondo dello spettacolo, fu una pera, comprata con i pochi spiccioli che aveva in tasca. In un giardinetto pubblico, seduto su una panchina, mentre stava per affondare il primo morso nel frutto, l'attore notò lo sguardo profondo e insistente di una ragazza seduta sulla panchina di fronte. "Poco dopo la ragazza, che non era niente male, passò dalla sua panchina a quella di fianco, e da questa alla mia, e di lì siamo passati al letto con una velocità sorprendente…" Così inizia la prefazione di Tognazzi a questo libro di "cucina afrodisiaca": circa duecento piatti, preparati con ingredienti che da sempre sono stati considerati "stimolanti", "erotizzanti"; ma che, soprattutto, sono legati tra loro dalla caratteristica di essere "eccellenti". Ottimi piatti, dunque, innaffiati da altrettanto ottimi vini; quanto alla componente afrodisiaca, quello che conta, come dice Tognazzi, è l'atmosfera: perché non ispirarsi quindi al "menù" che ci viene proposto dal disegno di copertina di Guido Crepax? E buon appetito, in tutti i sensi.
Anthony Bourdain
Kitchen Confidential
Avventure gastronomiche a New York
Traduzione di Carla Lavelli, Fausto Vitaliano, Cecilia Veronese
Feltrinelli Universale Economica, 2005, € 15
New York vista da un punto di osservazione assai particolare:
le cucine dei grandi ristoranti, raccontata da una voce irriverente e sincera, quella di
un CUOCO per vocazione che, dopo venticinque anni di “sesso, droga e alta cucina”, decide
di vuotare il sacco. Anthony Bourdain, chef e romanziere, ci accompagna in un viaggio
indimenticabile che ha come punto di partenza la sua prima ostrica alla Gironde e, passando
da Tokyo e Parigi, ritorna a New York, sempre “via cucina”. Graffiante, trasgressivo,
disincantato, Kitc/wn (‘onfidentuil è il racconto di un’avventura culinaria sempre al
limite, è uno sguardo dietro le quinte che rivela gli orrori della ristorazione, gli ideali
traditi e quelli realizzati. Un’esplosione di energia e cli passionale divertimento.
“Non fraintendetemi: io amo il mondo della ristorazione. Diavolo, ne faccio ancora parte
— sono chef da una vita, addestrato secondo i canoni’della tradizione classica, e nel giro
di un’ora starò probabilmente rosolando le ossa per la demi-glace e facendo a pezzi filetti
di manzo in una scalcagnata cucina a sud di Park Avenue.”
Dopo una gioventù dissipata, all’insegna di droghe e contestazione, Anthony Bourdain
arriva quasi per caso nella cucina di un grande ristorante di New York e, facendo una
lunga gavetta, diventa uno dei cuochi più famosi della metropoli. Attualmente è capocuoco
alla Brasserie Les Halles di Manhattan. Ha scritto due romanzi, Bone in the Throat e
Gone Bamboo,entrambi pubblicati negli Stati Uniti e in Gran Bretagna da Bloomsbury.
Feltriiìelli ha pubblicato anche Il Viaggio di un cuoco, 2004.
Shelagh Routh;Jonathan Routh.
Note di cucina di Leonardo da Vinci.
Roma, Voland, 2005, € 12,00
Pochi sanno che Leonardo da Vinci ebbe per tutta la vita una passione incondizionata per la
cucina. Vegetariano, innovatore, sperimentatore in questo campo come in mille altri,
Leonardo fu per plu di trenta anni Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli
Sforza, a Milano. Ma prima, a Firenze, era stato garzone e cuoco alla taverna delle Tre
Lumache sul Ponte Vecchio e aveva aperto una locanda con Botticelli, chiamata Le Tre Rane
di Sandro e Leonardo.
Ricostruiti sulla base del Codex Romanoff, questi suggerimenti culinari sono, tra l’altro,
un excursus sulle bizzarìe alimentari del Rinascimento e una miscellanea di ricette, molte
delle quali non esattamente appetibili ai giorni nostri. Documentato, ironico e divertente,
segnala alcuni disastrosi insuccessi leonardeschi ed è arricchito da disegni di complicate
macchine “da cucina”.
Monelli Paolo
Il ghiottone errante. Viaggio gastronomico attraverso l'Italia.
Illustrato da Novello.
Milano, Touring Club Italiano, 2005, € 14.00
"Così ci siamo messi in giro. Ma ahimè, uno di 1101 due è astemio, e non ha il mondo più
ladro stomacuzzo del SUO, e soffre di mal di denti per giunta. Tutta la fatica cadrà
sulle spalle dell’altro; sessanta battaglie lo proveranno, oltre alle scaramuccie delle
merende e della prima colazione. Non giudicate male il noi che egli userà nella narrazione.
Non è un noi majestatis; sarebbe di umiltà rassegnata, se egli di volta in volta non si
associasse qualche gran ventre, qualche sitibonda gola locale; e insieme bevono e mangiano
a gara, allentando i commenti e gli incitamenti, come i bien yvres nel libro di Gargantua.
...Poi portarono un piatto umile e grigio come fraticello alla cerca, dal nome francescano:
vitello all’uccelletto. Erano invece Fettine di vitello con i funghi, così
profumate di alloro che ci parve di trangugiare in un colpo tutte le glorie letterarie
d’Italia.”
Carlo Petrini
Buono, pulito e giusto. Principî di nuova gastronomia.
Prefazione di Alberto Capatti. Milano, Einaudi, 2005, € 15,50
La summa, il manifesto "personale" (solo?) del Petrini-pensiero. C'è chi ancora pensa ai gastronomi come a una cricca di mangioni egoisti, incuranti di ciò che sta loro attorno. Certo, il cibo può e dovrebbe essere un piacere, ma mangiare, ci fa riflettere Carlo Petrini, è anche "un atto agricolo": selezionando cibi prodotti con criteri che rispettino l'ambiente e le tradizioni, favoriamo la biodiversità e un'agricoltura equa e sostenibile. Di conseguenza, se nutrirsi è un "atto agricolo", produrre dev'essere un "atto gastronomico" conforme ad almeno tre criteri essenziali: buono, pulito e giusto. Attraverso frammenti autobiografici intercalati a meditate riflessioni, cifre e proposte concrete, l'autore ci fa comprendere quanto è ampia oggi la galassia delle discipline che gravitano intorno al cibo.
Vincenzo Corrado
Notiziario delle produzioni particolari del Regno di Napoli e delle cacce riserbate al real divertimento.
Bra, Slow Food, 2005, € 12,00
Una mappa gastronomica della produzione agricola e gastronomica, contrassegnata dagli ingredienti e dal loro calendario, con l'aiuto della quale perlustrare, paese dopo paese, ben dodici province del Regno di Napoli e tutte le loro ricchezze: dalla Capitale e i suoi ricchi dintorni, da Terra di Lavoro alla Basilicata, dalle Province di Calabria alla Terra d'Otranto, da Terra dì Bari alla Capitanata, dal Molise alle Province d'Abruzzo. Dalla terra alle mense, dalle primizie agli artefatti più raffinati, il miglior ritratto della cucina meridionale, redatto nel 1792 da un frate, un cuoco e il più elegante degli scrittori.
Guido Pensato - Saverio Russo
Le carte in tavola. Alimentazione e cucina in Capitanata.
Presentazione di Massimo Montanari.
Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2005
Un libro da mangiare
Filologia e cucina. Biblioteche e gastronomia. Archivi e ricette.
Ancora un paio di decenni fa sarebbero parsi abbinamenti bizzarri, innaturali. Che c'entra la cultura con le orecchiette?
Un piccolo esercito di studiosi (storici, geografi, sociologi, antropologi, economisti, letterati, storici dell'arte, persino filosofi) si è messo controcorrente e ha deciso che il cibo ha tutti i diritti di reclamare le loro attenzioni[...] È stata una piccola rivoluzione. All'inizio sembrava che ci si accontentasse di ricostruire drammatiche vicende di fame contadina, o sontuosi banchetti signorili. [...] Poi, a poco a poco, gli studiosi di alimentazione si sono allargati, mostrando una voracità inconsueta (e per forza, studiando quelle cose). Hanno voluto occuparsi di economia e di ambiente, di scienza e di tecnica, di società e di letteratura, di arte e di religione… Alla fine si sono mangiati tutto [...]
In questo libro si parla di cibi e tradizioni locali, ma in modo aperto, con uno sguardo attento a cogliere i rapporti le altre culture e gli altri territori, e con le altre dimensioni della storia. [...] Tenendosi alla larga da diffusi stereotipi, questo libro veicola l'idea del cibo come identità ma anche e soprattutto come strumento di intermediazione culturale, di incontro - o di scontro - fra mondi geografici e sociali talora lontanissimi. [...]
Carte d'archivio e scavi bibliografici, memoria orale e scritta, testi e immagini, poesia e prosa. Pubblico e privato, passato e presente. Un bel pentolone di idee, tutte chiare, definite, saporite.
Un libro costruito come un menù. Ma un menù all'antica, dove si comincia e si finisce col dolce, mescolato al salato, al piccante, all'agro, all'amaro. Dove tutto si tiene e sono continui i richiami. Dove l'attesa fra una portata e l'altra è ammorbidita da deliziosi intermezzi. Non è solo un'eccellente invenzione editoriale: è l'idea di un tema che non si può spezzare.
Un libro da mangiare tutto.
Massimo Montanari, dalla Presentazione
Stanislao Porzio
Natali d'Italia
Le regioni a tavola, nei racconti di chi ci è nato
Milano, Guido Tommasi, Parole in pentola, 2005, € 17,00
Panettoni, pandori e panforti sono solo la consumistica punta dell'iceberg di una tradizione rigogliosa e casalinga: quella dei pranzi di Natale italiani. Il 25 dicembre per alcuni, il 24 per altri, rappresentano nel nostro Paese ricorrenze di punta della gastronomia tradizionale, in memoria dei tempi in cui la cucina poteva lasciarsi andare alla fantasia e all'abbondanza solo nelle feste comandate. Alla quantità da riscontro la varietà, grazie alla straordinaria esuberanza delle nostre culture locali. Questo libro, però, non è il solito libro di ricette. Ne contiene molte, e perfettamente realizzabili, ma il suo scopo fondamentale è raccontare, regione per regione, la tradizione culinaria dl Natale. Le persone intervistate, tutte accomunate dall'interesse per la cucina tradizionale, talvolta sono professionisti del settore più spesso semplici appassionati.
Alessandro Molinari Pradelli ne parla con il curatore Stanislao Porzio alla Feltrinelli a Bologna il 14 dicembre alle 18:00. (info presentazione)
a cura dei detenuti di San Vittore
Avanzi di Galera
Introduzione di Renato Vallanzasca.
Milano, Guido Tommasi, 2005, € 13,00
Si parla spesso dell'arte di arrangiarsi o del recupero degli avanzi, e lo si farà anche in questo libro. Ma gli avanzi, a San Vittore, sono un'altra cosa. La "sbobba" che passa l'Amministrazione è quella che è. Si cucina su un unico fornelletto da campeggio. La cucina è anche il bagno. La spesa si può fare all'interno del carcere, ma non tutti possono permettersela. Si possono ricevere quattro "pacchi" al mese con generi alimentari e vestiti per un peso complessivo mensile di venti chili, ma niente frutta e verdura, cibi confezionati o acquistabili alla spesa interna. Niente alcool naturalmente. E comunque c'è chi non ha nessuno e il pacco se lo sogna. Tutto è difficile qui, ma la necessità aguzza l'ingegno. Paradossalmente, nel luogo dove tutto è vietato la cucina è permessa. Non sono ammesse posate di acciaio, e c'è chi se le inventa facendo esplodere le bombolette del gas per utilizzarne la lamiera. Se ti trovano un coltello ti fanno rapporto. Si può anche costruire un forno rivestendo con la carta stagnola due cassette, ma si rischia di incendiare la cella. C'è chi si è costruito un frigo con l'acqua corrente collegata ad una serie di bottiglie di plastica, ma poi una notte si è allagata la cella e anche i piani inferiori del braccio. San Vittore ha una capienza massima di ottocento persone, ma ci vivono 1300 detenuti. Cose dell'altro mondo, un mondo dove un sugo senza carne sa miracolosamente di carne, e tanto basta per immaginare tutte le altre ricette, dove l'ingrediente mancante è sostituito, dove il procedimento ordinario è reinventato, dove la solidarietà può fare miracoli.
Cambi Carlo
Il gambero rozzo
Guida alle osterie e trattorie d'Italia. Più che una questione di etichetta è una questione di forchetta
Newton & Compton, 2005, € 20,00
Toscano di nascita, giornalista, ideatore e per otto anni direttore di "I Viaggi di Repubblica", Carlo Cambi offre una guida gastronomica "antimodaiola", che si oppone alla prosopopea di chi non parla come mangia per presentare mille indirizzi d'Italia dove si fa ancora cucina di tradizione, dove il servizio è quello che è (spontaneo, familiare, sicuramente sorridente), dove il vino è spesso della casa, il desinare solido e il conto leggero. Non è una rassegna di indirizzi dove la tipicità è di facciata (fatta di prodotti finti e di ancor più finte tovaglie a quadrettoni), ma è un tour nell'Italia da mangiare e da gustare soprattutto quando si ha appetito di cose buone, immediate e decise.
Perin Andrea
La fame aguzza l'ingegno. Cucina buona in tempi difficili
Eleuthera, 2005, € 12,00
Andrea Perin raccoglie in questo volume di ricette cinquanta piatti tratti dai ricettari di difesa alimentare della Grande Guerra. Le ricette commentate sono l'occasione per raccontare la cultura e il gusto delle classi minori italiane all'inizio del Novecento, scoprendo come anche la cucina sia stata una forma di distanza dal potere. Tra pietanze e aneddoti si distende una narrazione sui sapori e sulla fantasia di una gastronomia inventata con alimenti poveri, lontana dalla stucchevole mitologia della "bella cucina dei tempi andati". Tutte le cinquanta ricette sono state testate dall'autore insieme ai suoi amici, lasciando che il giudizio sul gusto fosse l'ultima parola per la pubblicazione.
Mario Soldati
Da leccarsi i baffi. Memorabili viaggi in Italia alla scoperta del cibo e del vino genuino.
Milano, DeriveApprodi, 2005 € 15,00
A pochi anni dalla morte dello scrittore Mario Soldati (giugno 1999), viene proposta un'antologia narrativa tematica su vini, cibi, prodotti tipici. Un viaggio che attraversa l'Italia e che dura decenni nel quale lo scrittore raccoglie appunti, racconti, biografie, aneddoti, descrizioni sui luoghi e i protagonisti della cultura e della produzione enogastronomica del nostro paese. Scorrono i ritratti di vignaioli e di ristoratori, le ricette prelibate di recondite osterie, le indicazioni dei produttori di olio e le descrizioni delle sorgenti di acqua...
Nel 2006 saranno cent'anni dalla nascita di questo grande scrittore e bon vivant della cultura italiana del Novecento. MenSA se ne ricorderà, non solo virtualmente. Preparate i…tovaglioli. Poliedrico, scrittore e gastronomo, regista e grande pioniere della comunicazione televisiva (il suo, memorabile, Viaggio lungo il Po. Alla ricerca dei cibi genuini) fu il primo programma televisivo (e di grande audience, come si direbbe oggi) dedicato alla gastronomia. E di alto livello! La popolarità del programma e del suo conduttore si può misurare dal fatto che il grande Ugo Tognazzi ne trasse subito, con l'inseparabile Raimondo Vinello, una esilarante parodia nel padre di tutti i varietà televisivi, l'irresistibile, geniale, irriverente per quanto si poteva a quei tempi, Un, due, tre.
Bonvi
Sturmtruppen. Achtung Sturmtruppen
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, Milano, 2005 € 7,90
Il mondo di Sturmtruppen è una grande caserma di soldati, sergenti e ufficiali.
Sopra, in alto, gli ufficiali, sotto, a metà strada, i sergenti e in basso, ma proprio in basso, i soldati semplici, la feccia dell'umanità.
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