La nascita delle associazioni vegetariane
di Luca Govoni
Sull'onda del movimento della Lebensreform
La rivoluzione industriale, che ebbe origine in Inghilterra nella seconda metà del XVIII secolo, prese il via negli Stati dell'Europa occidentale e del Nord America con un sostanziale processo di trasformazione. Negli anni '30 dell'Ottocento si assiste al progresso nei trasporti (strade, canali, battelli a vapore) e nell'agricoltura, che a loro volta stimolano la crescita del commercio e dell'industria e con esse della città e della classe media urbana. Forse fu proprio la sensazione di essere in procinto di essere sommersi da un'agricoltura così abbondante da andare oltre ogni naturale necessità alimentare che spinse la classe media a essere più sensibile ai primi dei numerosi tentativi per disciplinare e limitare l'alimentazione su scala nazionale1.
da The Comic Almanack - 1841
Il periodo industriale è segnato dalla trasformazione dei processi di distribuzione e commercializzazione dei beni di consumo, dall'impiego razionalizzato delle terre, al cambiamento delle abitudini alimentari; di conseguenza, si trasforma quella che era un'economia di sussistenza in economia monetaria, e nel sociale si assiste al mutamento delle abitudini di vita di masse di persone. Il rapporto col cibo cambia; cambia in tutte le categorie sociali: sia nella classe contadina/operaia (che vide la standardizzazione del vitto), come nella classe media urbana (la quale vide un'ampia gamma di prodotti locali, "esotici" e industriali a portata di mano). La destrutturazione dei pasti, con un incremento dei fuori pasto e degli spuntini, introduce, mutamenti sostanziali nelle abitudini2; mentre la delocalizzazione dei consumi alimentari, favorita dai trasporti e sostenuta dal commercio internazionale, allarga la varietà di prodotti disponibili a ciascun individuo, con le dovute differenze3. Tutto ciò ha riscontro diretto sull'evoluzione dei rapporti uomo-natura, uomo-società, uomo-ambiente.
Il disagio legato ai rapidi cambiamenti sociali introdotti dall'industrializzazione, che colpirono gli uomini sia dal punto di vista psichico che fisico, portò alla nascita nel corso del XIX secolo del movimento controcorrente della Lebensreform (Riforma della vita). La Lebensreform intendeva far da contrapposizione all'industrializzazione e portare gli uomini a riflettere sui cambiamenti che si stavano verificando. Gli appartenenti a questo movimento "elitario" miravano ad un nuovo rapporto fra uomo e natura e uomo e società; le loro riflessioni avevano origine nel Naturalismo, (sintetizzato nel motto: Ritorno alla natura!). Jean-Jacques Rosseau (1712-78), precursore e padre spirituale di questo movimento, predicò una vita semplice e a contatto con la natura, lanciò le prime accuse alla medicina tradizionale e diffuse la pratica vegetariana. Il successo delle dottrine vegetariane propugnate nell'età dei lumi da pensatori e filosofi è la risposta illuminata di motivi e immagini già sperimentate nella tradizione cristiana e monastica: cibo vegetale come cibo di pace e di non-violenza; cibo vegetale come strumento di una leggerezza corporea che consenta alla mente di lavorare liberamente, e in funzione di ascesi spirituale4.
London going out of town
Tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX prese il via un nuovo modo di vivere e curarsi secondo natura. La lotta all'eccesso, all'opulenza, alla "pesantezza" del cibo è anche la lotta dei nobili e dei borghesi per abbattere vecchie forme sociali, politiche e culturali. L'appetito gagliardo e l'abbondanza di carne non sono più oggetto di unanime apprezzamento sociale. Inoltre l'attenzione salutistica alla vita si mostra nelle esigenze del movimento e in quelle della medicina naturale in un reciproco completamento. La dieta vegetariana divenne una peculiarità delle terapie naturali e il non mangiare carne era un elemento fondamentale dei metodi terapeutici, e di prevenzione. Un'importante precursore di questo stretto legame fra medicina naturale e ideologia vegetariana è stato Theodor Hahn (1824-83), il quale scrisse l'opera La dieta naturale, la dieta del futuro, dove ha esposto le sue conoscenze su una corretta alimentazione e su uno stile di vita sano.
L'alimentazione vegetariana diventa un fattore determinante all'interno del movimento della Lebensreform, poiché il rapidissimo sviluppo della tecnologia riguardava non solamente i beni di consumo, ma anche i generi alimentari. Il sorgere di malattie "legate alla civilizzazione" fu alla base delle critiche allo stile di vita contemporaneo (di allora), critiche che, assieme al risalto dato a un'alimentazione sana e bilanciata, segnarono l'inizio di una riforma alimentare di stampo vegetariano5. Molti dei suoi sostenitori erano spinti da motivi salutisti, più che di carattere etico e morale.
Come altri movimenti di riforma anche il vegetarismo moderno si propose di raggiungere il grande pubblico. Le disponibilità tecnologiche, la possibilità di diffondere la filosofia vegetariana su riviste, volantini e libri, diedero via ad un impulso fino allora sconosciuto. L'intensa attività associativa - un fenomeno nuovo di aggregazione sociale sulla base di interessi privati, sorto nel XIX secolo - contribuì a rafforzare questa tendenza.
Le prime associazioni vegetariane
Il processo stesso di industrializzazione ha dunque indotto nella società, bruscamente separata dal mondo dei campi e degli animali, il germe della reazione consistente nel ricercare con rinnovato vigore quella natura che era stata "rimossa", proponendo allo stesso tempo uno stile di vita "naturale", o perlomeno improntato su tali principi, in primis sul rapporto uomo-natura. É in questo contesto che lo sviluppo del movimento vegetariano per la prima volta socialmente organizzato e "istituzionalizzato", si fa portavoce di questo mutamento culturale e alimentare.
James Simpson, il primo presidente della Vegetarian Society |
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Sylvester Graham, il medico che si impegnò strenuamente per combattere il consumo di alcolici negli Stati Uniti
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La prima associazione vegetariana sorse in Inghilterra, a Manchester nel 1847, col nome di Vegetarian Society, presidente James Simpson, mezzo di diffusione: il Vegetarian messanger, sorto però solo sue anni dopo. Il primo impegno dell'associazione fu subito la campagna contro l'alcool e il fumo, ritenuti responsabili di malattie, la condanna dell'aggressività che l'uccisione di animali sottintende e alimenta6. Successivamente nel 1850 sorse la American Vegetarian Society, dove Sylvester Graham, medico (e inventore del omonimo "Grahambrot", una varietà di pane integrale) si impegnò strenuamente per combattere il consumo di alcolici e di altri generi voluttuari e diffuse una pratica alimentare bilanciata e vegetariana7. Seguirono altre associazioni generalmente tutte tese a sottolineare l'importanza salutistica della dieta vegetariana e con essa la possibilità che ad una dieta meno "aggressiva" si accompagnasse un analogo comportamento sociale. La pratica vegetariana tendente alla buona salute si afferma con lo slogan "vivi e lascia vivere".
Il vero boom delle associazioni vegetariane si ha nella seconda metà del XIX secolo, infatti si assistette alla nascita di associazioni pressoché in ogni stato dell'Europa e del Nord-America.
Nel 1867 il religioso Eduard Wilhelm Baltzer (1814-87) fondò a Nordhausen, nella Turingia del nord, la prima associazione vegetariana tedesca: Verein fur naturliche Lebensweise (Associazione per uno stile di vita naturale), il cui scopo era la cura della salute e il raggiungimento del benessere attraverso lo stile di vita naturale del vegetarismo. Nelle sue teorie si univano implicazioni di carattere religioso, morale, politico, socio-economico e salutista. Per Balzter il vegetarismo era strettamente connesso con la società utopica, la nascita di una specie umana nuova e superiore che tendesse "alla verità, alla bontà e alla rettitudine" attraverso una condotta alimentare e morale decisamente nuova. Inoltre, Balzter credeva che gli alimenti vegetali, essendo meno costosi rispetto a quelli di origine animale, potessero esser preferiti dagli strati più poveri della popolazione, in modo tale da colmare il distacco tra ricchi e poveri. A questo punto vi è da sottolineare che al di là della scelta etica o dei propositi promossi dall'associazionismo vegetariano, la scelta di una dieta vegetariana era, al contrario di quanto creduto da Balzter, condizionata da fattori economici, quindi il proporla a chi aveva scarse possibilità non era corretto. Erano infatti le persone di "elite" che avevano accesso ad un'abbondanza e varietà di prodotti tale, da permettere la scelta, e potevano quindi adeguare le proprie idee a qualunque stile di vita e di alimentazione. Al contrario la classe meno abbiente non aveva possibilità di scelta, per ragioni prima di tutto economiche, semmai, l'accostamento a prodotti di origine vegetale era una necessità, e non una scelta consapevole.
Fellows of the zoological society da The Comic Almanack - 1851
- Levenstein, Harvey, A., I pericoli dell'abbondanza: cibo, salute e moralità nella storia americana, in Storia dell'alimentazione a cura di Jean louis Flandrin e Montanari Massimo.
- Zamagni, Vera, L'evoluzione dei costumi fra tradizione e innovazione, p. 197, in Storia d'Italia, Annali XIII, Alimentazione, Einaudi, Venezia 1998.
- Zamagni, Vera, L'evoluzione dei costumi fra tradizione e innovazione, p. 174, in Storia d'Italia, Annali XIII, Alimentazione, Einaudi, Venezia 1998.
- Montanari, Massimo, a fame e l'abbondanza, Laterza Roma-Bari 2003, pp.186-188.
- Leitzmann, Vegetariani, fondamenti, vantaggi, rischi, Mondatori ed. Milano 2002.
- Fonte internet: IVU-History
- Leitzmann, Vegetariani, fondamenti, vantaggi, rischi, Mondatori ed. Milano 2002.
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