Si fa fatica a staccarsi dagli amici, dalle belle compagnie. Il prolungato saluto di MenSA a Endrigo vuole anche essere un messaggio e un impegno: continueremo a cercare la sua compagnia, quando si ha voglia di sentir cantare, incantati, l'amore e l'amicizia, la compagnia e anche la solitudine, la passione sociale e politica senza retorica e comizio, le gioie della vita, speranze e ricordi, il primo bicchiere di vino e la prima compagnia. E saremo sempre in compagnia - e attivamente - di chi vorrà fare qualcosa, qualsiasi cosa, di degno, per recuperare e diffondere, molto ma molto di più di quanto non sia stato fatto prima, nel miserabile corso delle vicende artistiche e culturali italiane degli ultimi anni (e non parliamo solo degli ultimissimi), la ricchissima e preziosa eredità di poesia e di umanità che Sergio ci lascia.

LA PRIMA COMPAGNIA

Se c'è chi ha tanto dato e poco ha avuto Tu non sei certo amica mia lo questa sera bevo alla salute Della mia prima compagnia Voglio parlare dell'amore Proprio di quello che ho pagato In questa vita tanto avara Si paga tutto e ben pesato Amore facile di un'ora Dove non giochi la tua vita C'è un po' di gioia e mai dolore Chiudi la porta ed è finita Io sono un uomo e non un santo A volte mentivo una carezza Allora era gratuito e non mi vanto Anch' io cercavo tenerezza Poi si parlava in confidenza Di vecchie storie di famiglia Di cose tristi e di violenza Di chi dà niente e tutto piglia Non ho vergogna né rimpianti Non ho domande né risposte Ho perso i giorni e sono tanti Ma li ricordo e tanto basta La cosa valeva ben la spesa E la paura e il pentimento La sera gli altri chiusi in casa E noi andando contro il vento Ma quando le incontro per la strada Mi fanno un poco di tristezza E penso sempre a dove cade Il fiore della giovinezza Se c'è chi ha tanto dato e poco ha avuto Tu non sei certo amica mia Io questa sera canto e la saluto Quella mia prima compagnia

Testo: Endrigo - Musica: Bacalov / Endrigo - Edizione: Fonit Cetra