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San Valentino e i valentini
di Peppe Ricci
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San Valentino in un'antica raffigurazione
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Il 14 febbraio, giorno di San Valentino, tante persone si scambiano fiori, biglietti, doni e promesse di amore eterno, ma perché succede tutto questo?
Ci sarà una sola ragione che spieghi perché San Valentino è considerato da anni (ufficialmente da Santa Romana Chiesa dal 1618) il santo protettore degli innamorati? Oppure, come in tutte le leggende popolari e religiose, la versione primaria, originaria è stato fortemente e ripetutamente contaminata nel corso dei secoli dalla tradizione scritta e da quella orale?
Varie sono le leggende che raccontano il perché San Valentino sia diventato il protettore degli innamorati.
Una sostiene che fu il primo cristiano a celebrare l'unione fra un legionario pagano ed una giovane cristiana, un'altra sostiene che si è guadagnato questo titolo celebrando matrimoni tra giovani per far si che gli uomini fossero esentati dai compiti militari.
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affresco pompeiano
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Altrettanto diverse sono le versioni che accreditano a San Valentino la tradizione dello scambio di auguri e di doni. La tradizione potrebbe essere nata dalla consuetudine del santo di regalare una rosa alle coppie che univa in matrimonio, oppure per ricordare il biglietto che il santo inviò alla figlia del suo carceriere, che aveva guarito dalla cecità, firmandosi "Tuo Valentino" (formula tuttora usata per i bigliettini del Valentine's day), o ancora per ricordare i messaggi di affetto e solidarietà che il santo ricevette durante la carcerazione.
Un versione meno romantica ma più scientifica, e certamente più attendibile, vuole che la festa
di San Valentino sia una cristianizzazione di una rituale pagano: i Lupercalia. Scopo del rito pagano era la purificazione del popolo da maledizioni, sfortuna e infertilità e veniva celebrato il 15 febbraio. Tale rito si concludeva con la corsa dei due giovani uomini, nudi, che avevano presieduto al sacrificio per le vie della città;questi, agitando strisce di pelle di capra, frustavano, simbolicamente, le donne che volevano essere benedette, alcune delle quali per raggiungere un miglior risultato, si scoprivano dalla vesti. È
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un antico valentino
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| facile pensare come la Chiesa, nel processo di evangelizzazione, abbia associato San Valentino, martirizzato in quel giorno, a questa usanza opportunamente moralizzata.
L'origine della tradizione di scambiarsi bigliettini è più difficile da spiegarsi, ma comunque rintracciabile. Durante il medioevo il culto di San Valentino si diffuse fino in Francia e in Inghilterra. I primi documenti che possono testimoniare questo costume risalgono alla fine del 1300 e ai primi anni del 1400.
Geoffrey Chaucer in una sua opera, Parliament of Foules, del 1380 circa, scrive:
on Seynt Valentines day, When every foul cometh there to chese [choose] his make [mate]
Carlo d'Orleans, fatto prigioniero dagli inglesi nella battaglia di Azincourt (1415) e detenuto nella Torre di Londra mandò un biglietto con una poesia alla moglie. Il biglietto, forse mai recapitato, è conservato fra i manoscritti della British Library a Londra.
Nel 1420 o 1421, sembra che re Enrico V d'Inghilterra abbia assunto uno scrittore, John Lydgate, per comporre un "valentino" per la sua promessa sposa Caterina di Valois.
Nel 1600 anche William Shakespeare cita San Valentino per bocca di Ofelia nell'Amleto, come ben ci riferisce Guglielmo de Bardi.
Nel XVII secolo nel Regno Unito iniziò la diffusione, fra amici ed innamorati di diverse classi sociali, dei biglietti manoscritti per San Valentino fino a diventare comune abitudine nel XVIII, secolo in cui si diffusero anche nelle colonie Americane.
Nel XIX secolo troviamo i primi biglietti stampati che facilitando l'esprimere emozioni, in un tempo in cui le espressioni troppo dirette dei sentimenti erano scoraggiate, ed ebbero grande successo.
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un antico valentino
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Con l'avvento del cinema e della televisione questa tradizione, prevalentemente anglosassone, iniziò ad essere esportata nel resto mondo.
In Italia la festa di San Valentino viene, per così dire, istituzionalizzata durante gli anni '60 quando la Perugina promuove i suoi Baci con campagne pubblicitaria che lasciano veramente il segno non a caso tutt'oggi gli innamorati italiani non scambiano bigliettini, ma cioccolatini già corredati di frasi romantiche: i Baci.
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