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L'alta Val Metauro e quella del Tevere unite da un unico filo conduttore naturale
Andar per erbe
di Samuele Sabatini

Dall'alta valle del Metauro all'alta valle del Tevere. Un percorso solcato più volte dal grande Piero Della Francesca, come da tanti altri illustri nomi nel corso dei secoli. Due fiumi, due regioni, due realtà, unite dalle erbe. Un itinerario insolito e curioso unisce Urbania, conosciuta meglio come l'antica Casteldurante, a San Sepolcro.

    Si parte da Urbania, l'antica Casteldurante famosa per le sue maioliche, dove all'interno del suggestivo Palazzo Ducale è allestita la mostra "L'arte della cura". Il maestoso edificio, che si affaccia proprio sul Metauro, fu fatto realizzare, per conto di Federico da Montefeltro, dall'architetto senese Francesco di Giorgio Martini, poi ampliato con interventi di Gerolamo Genga divenendo sede della corte ducale con Francesco Maria II Della Rovere che vi conservò buona parte delle raccolte ducali.
Da qui traggono origini le collezioni del Museo Civico nel palazzo ducale con i due rari globi di Gerardo Mercatore, (sfera terrestre e sfera celeste); la stampa monumentale del Trionfo di Carlo V e i disegni di straordinari artisti come Federico Barocci e Raffaellino del Colle. Questo nucleo iniziale delle raccolte è stato successivamente arricchito con sale dedicate alla maiolica, alla Pinacoteca e soprattutto alla grafica. Visitare il Museo Civico permette di scoprire tutto il palazzo ducale con le aule di Gerolamo Genga, le torri con il panoramico corridoio sul fiume Metauro fino ai suggestivi sotteranei del palazzo dove è allestito il museo della civiltà contadina.

    Oggi le grandi sale ospitano gli oltre duecento titoli di antichi testi, come "Il Canone di Avicenna", "l'Articella" e l'Opera omnia di Galeno", che compongono la mostra nazionale "L'arte della cura".
L'esposizione è composta da vasi da farmacia e da libri di medicina e di botanica della biblioteca dell'antica Casteldurante. A partire da questo nucleo si sono poi accumulati ulteriori lasciti, anche di carattere più eterogeneo, ma che nel complesso formano una "biblioteca medica" di tutto rispetto che tocca gli aspetti salienti e che comprende alcuni degli autori maggiori della storia della medicina. Sono presenti in mostra anche importanti edizioni marchigiane come la cinquecentina di Sebastiano Martellini "Cause et rimedi della peste" di Marco Gonzaga.
Ma è il medico e botanico Costanzo Felici, di origini durantine -sottolinea Feliciano Paoli, direttore del museo civico di Urbania- che incarna la tipica figura dello scienziato enciclopedico cinquecentesco, l'anello di congiunzione nella mostra tra i libri a carattere medico e quelli di botanica della biblioteca urbaniese, che anche su questo piano presenta edizioni di rilievo, godibili e ricche di curiosità anche per i lettori di oggi. Non solo i "Discorsi" del Mattioli fanno parte di questo fondo, ma in Urbania sono presentate le belle edizioni degli "Orti Farnesiani" del medico e chimico Tobia Aldino, "Il Giardino di Agricoltura" di Marco Bussato del 1593 o la "Flora" ovvero "Cultura dei fiori" di Giovan Battista Sanese.
Molti dei libri di botanica erano conosciuti e studiati dai ceramisti di Casteldurante, che ad essi si ispiravano per realizzare i celebri vasi da farmacia di cui fecero commercio in tutta l'Italia. Infatti a corredo della mostra sono presentati alcuni rari servizi di farmacia durantini e di altre scuole ceramiche italiane provenienti dal Museo Civico di Pesaro, dal Museo Diocesano di Urbania e da collezionisti privati. Il vasellame da farmacia rinascimentale si riscontra con i libri di botanica esposti e illustra il percorso e la preparazione dei medicamenti.


Oasi San Benedetto di Lamoli sede del Museo dei Colori Naturali
e sede dei laboratori sui colori naturali estratti dalle erbe

    Lasciata Urbania, il viaggio prosegue lungo le anse dello storico fiume che vide la sconfitta di Asdrubale e dei Cartaginesi ad opera dell'esercito Romano. Si risale la valle, toccando borghi e paesi dai sapori antichi, come Sant'Angelo in Vado e Mercatello sul Metauro. Sullo sfondo si affacciano, come un impenetrabile muro di vegetazione, gli appennini, l'Alpe della Luna. Appenna passato l'abitato di Borgo Pace, si incontra la piccola Frazione di Lamoli, seconda tappe dell'itinerario.

    Racchiuso all'interno dell'Abbazia benedettina dedicata a San Michele Arcangelo, il Museo dei colori naturali. E' un percorso sulla storia dei colori naturali attraverso l'uomo, che li ha utilizzati nell'antichità fin ai primi anni del '900 quando entrano sul mercato i colori sintetici. Questo fu il declino dei colori naturali e in particolare la fine dell'utilizzo dei colori di origine vegetale. Oggi il museo riscopre quest'argomento proponendo documenti d'archivio e bibliografici e offrendo un percorso pratico di esperienze e laboratori per conoscere la natura del colore vegetale, la coltivazione delle piante tintoree, l'estrazione del colore e l'utilizzo dei pigmenti nei possibili campi di impiego. All'Oasi San Benedetto, oltre che ammirare lo splendido complesso monumentale in arenaria dell'abbazia, è possibile soddisfare le attuali esigenze di vacanza di qualità integrate al territorio. L'offerta residenziale e gastronomica si fondono con attività di movimento e di conoscenza, soggiorni didattici per le scuole, vacanze natura e iniziative culturali.

    Saliti in auto e attraversato il valico della Bocca Trabarua, il viaggio si conclude a San Sepolcro, ad Aboca Museum. La struttura museale, strettamente legata all'azienda leader nel settore della produzione e della trasformazione delle piante medicinali, offre al visitatore un percorso attraverso le "Erbe e salute nei secoli",
Lane naturali colorate con erbe
riscoprendo l'antica tradizione erboristica, attraverso le principali fonti storiche di arredo e di complemento all'argomento. Pregevoli e rari erbari, libri antichi di botanica medica, mortai di sapiente fattura artigiana, sinuosi apparecchi di distillazione, ceramiche artistiche, preziose vetrerie e arredi di spezieria di ogni sorta, sono esposti nelle diverse sale. Mitologia, magia, religione, filosofia, letteratura, alchimia, tradizione, ma anche scienza, sono campi attraverso cui la speculazione intellettuale celebra il "dono" delle piante salutari. Ripercorrere l'uso delle erbe nei secoli consente di riscoprire le radici del millenario rapporto tra l'uomo e le piante curative: la progressiva diversificazione tra erboristeria popolare e farmacopea ufficiale, tra medicina ufficiale e medicina tradizionale, tra farmaci artigianali secundum artem da una parte e prodotti chimici dall'altra, tutto fornisce al visitatore la chiave di lettura per decodificare la criticità della situazione contemporanea.

    Fulcro ed anima di Aboca Museum è il Centro Studi, che svolge compiti di ricerca storico-bibliografica e di comunicazione-informazione, per tutti gli aspetti connessi al mondo dell'erboristeria. Il Centro si avvale di un ricco patrimonio librario contenuto nella Bibliotheca Antiqua, uno "scrigno" di un migliaio di volumi a stampa, pubblicati tra il '500 e i primi del '900, tutti accomunati dall'affascinante tematica del valore terapeutico delle piante e della salvaguardia della salute.

    Vasi da farmacia , libri di medicina e botanica di Casteldurante (Urbania), i colori naturali dell'Abbazia "Oasi san Benedetto" di La moli, il giardino delle erbe naturali di Piero della Francesca all'Aboca Museum di Sansepolcro. Tre luoghi, tre musei, tre realtà poste sul tracciato di una strada battuta fin dalla remota antichità e resa celebre soprattutto dai grandi pittori e artisti che viaggiavano dalla Toscana alle Marche, e perciò visitandoli si ha modo anche di riandare sulle tracce di una civiltà antica, attraversando un paesaggio dal Metauro al Tevere, tra i più segreti dell'Italia centrale.



INFO

Ufficio Turismo e Cultura - I.A.T. Urbania (PU)
Tel: 0722 313140
web: www.urbania-casteldurante.it
e-mail: turicult@comune.urbania.ps.it

MUSEO CIVICO - PALAZZO DUCALE
Corso Vittorio Emanuele, 23 - 61049 Urbania (PU)
Tel: 0722 313151
web: www.marcheweb.com/museourbania
e-mail: museo@marcheweb.com
Orari di visita: 10,00 | 12,00 - 15,00 | 18,00 chiuso il lunedì
ingresso € 4,00 intero - € 2,50 ridotto

MUSEO DEI COLORI NATURALI
Oasi San Benedetto, via abbazia, 7 - 61040 Lamoli di Borgo Pace (PU)
Tel: 0722 80226
web: www.oasisanbenedetto.it
e-mail: disanapianta@virgilio.it
Il museo è sempre aperto


ABOCA MUSEUM PALAZZO BOURBON DEL MONTE
via Niccolò Aggiunti 75, Sansepolcro (AR)
Tel: 0575 733589 Fax: 0575 744724
www.abocamuseum.it
Orari di visita:
10,00 | 13,00 - 15,00 | 19,00
ingresso € 8,00 intero - € 6,00per gruppi - € 4,00 ridotto

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