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L’opinione di Massimo Montanari
Un vegetariano
di Massimo Montanari


Un diffuso stereotipo culturale individua il vegetariano come uomo pacifico, il carnivoro come violento e aggressivo. "Come può un carnivoro essere un buon democratico?" si chiedeva Rousseau. Ma le cosa non sono così semplici. Troppo frequenti sono le eccezioni perché tali possano considerarsi. Un convinto estimatore del regime vegetariano era, ad esempio, Adolf Hitler, come c'informa Henry Picker negli appunti delle conversazioni tenute a tavola dal Führer. Questa nota - dove Hitler si attribuisce improbabili e grottesche competenze dietetiche - è del maggio 1942.


Durante il pranzo alla cancelleria del Reich, Goebbels propone il quesito se un chilo di patate abbia lo stesso valore nutritivo di un chilo di carne.
Hitler risponde affermativamente e osserva che, come risulta da testimonianze storiche, il regime alimentare degli antichi soldati romani si componeva principalmente di frutta e di cereali. I soldati romani sdegnavano la carne, tant'è vero che gli storici pongono in particolare rilievo i casi in cui, in séguito a difficoltà logistiche, le truppe erano costrette a cibarsene. Non è assolutamente verosimile che l'uso della carne contribuisca alla sanità e alla robustezza dei denti, perché i soldati romani, come appare dai ritratti del tempo, possedevano formidabili dentature. Questo stato di cose non è affatto cambiato coi secoli, e infatti chiunque faccia un viaggio in Italia può convincersi che gl'italiani, che usano ancora lo stesso regime alimentare dei romani, hanno anch'essi splendide dentature.

Se si vuole ascoltare la voce della natura, si deve ammettere che i bambini piccoli provano una straordinaria avversione per la carne. E evidente, inoltre, che un carnivoro come il cane è ben lontano dal fornire un rendimento paragonabile a quello del cavallo, che è erbivoro. Il leone, che si nutre prevalentemente di carne,
Goebbles e Hitler
Goebbles e Hitler
può correre al massimo per due o tre chilometri, mentre il cammello, che è erbivoro, può resistere sei o sette giorni senza dar segno di stanchezza.
Purtroppo la maggioranza dei nostri scienziati non vuol convincersi della verità. Eppure dovrebbe essere significativo il fatto che certe malattie, come il beriberi, si possono debellare al massimo in otto giorni grazie ad un'alimentazione vegetale, e precisamente a base di bucce di patate crude.

Non si deve mai dimenticare che i vegetali hanno il loro massimo potere nutritivo quando sono allo stato naturale. Come la zanzara si pasce di foglie fresche, la rana di zanzare e la cicogna di rane, così un'alimentazione veramente razionale deve ispirarsi al principio che il cibo ha un più alto valore nutritivo se viene consumato allo stato naturale. Tutti gli studi sulle vitamine dimostrano che il processo di cottura e di preparazione degli alimenti ne distrugge le componenti più preziose. Certo, la cottura non distrugge soltanto elementi nutritivi, ma anche batteri.
Se oggi i nostri bambini sono tanto più sani di quelli della Germania imperiale o dell'immediato dopoguerra, ciò si deve anche al fatto che la maggioranza delle madri si è persuasa a nutrire i propri figli con vegetali crudi anziché con latte bollito.

Da: Massimo Montanari. Convivio oggi. Roma-Bari, Laterza, 1992

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