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Casa Artusi: un centro polifunzionale di cultura gastronomica di rilievo internazionale
Intervista con Mauro Grandini, Assessore alla Cultura del Comune di Forlimpopoli

MenSA: Nell'ambito della Festa artusiana 2005 c'è un convegno dedicato all'Artusi nel mondo. A parte la fortunata concomitanza con la pubblicazione dell'edizione spagnola del libro, c'è l'intenzione di affermare con forza da parte dell'Amministrazione comunale di Forlimpopoli la dimensione internazionale anche del suo impegno e delle sue iniziative artusiane?
Grandini: Compilare il nome di Pellegrino Artusi in uno dei più famosi motori di ricerca del web e scoprire almeno 27.000 attenzioni sparse nel globo, anche in caratteri asiatici, non può fare altro che evidenziare l'interesse che suscita l'arzillo alchimista della cucina italiana di fine ottocento. Mi chiedo spesso quale sia la molla che spinge tante persone ad evocare il nostro Pellegrino: solo le ricette? Può essere che la memoria di tanti italiani sparsi per il mondo gridi il suo bisogno di ancorarsi ai sapori del passato, di riaggregarsi in un'Italia virtualmente globale. Molto più semplicemente può essere che "la scienza in cucina e l'arte di mangiare bene" rappresenti quel valore, spesso accantonato, di un'idea di sentirsi a tavola, emozionarsi, condividere; un mondo di sensazioni che non sono solo fame, ma che dal sentire la fame si estendono a coprire appetiti di conoscenza e desideri di evoluzione nel prepararsi e preparare cibo. Forlimpopoli crede a questa internazionalità di Artusi, e si impegna, cucchiaio dopo cucchiaio, ad esportare la cultura gastronomica fatta di espressione culinaria e di radici profonde.
MenSA: Casa Artusi. Spiegando in breve ai lettori di cosa si tratta precisamente, può affermare che anch'essa o soprattutto essa accentuerà - e in che modo - senza diminuirne il grande significato "locale", la rammentata dimensione nazionale e internazionale di Forlimpopoli artusiana?
Grandini: "Casa Artusi è il primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana, con funzione di documentazione antica (fondi gastronomici dell'800 e '900) e contemporanea (sito internet), di divulgazione (corsi, conferenze) e di sperimentazione (piatti e ricette delle regioni e località italiane eseguiti nel laboratorio, serviti nella sala da pranzo)." Questo si legge nelle prime righe del progetto; gli estensori proseguono "esso ripropone come modello la cucina di casa, fatta non di regole e codici immutabili, bensì di sperimentazione, di insegnamenti e di pratica concreta, che si reinventano e si riscrivono quotidianamente". Tutto questo ruota attorno ad un libro in particolare, "la scienza in cucina e l'arte di mangiare bene" appunto, che vuole simboleggiare comunque tutto il mondo della letteratura gastronomica, disponibile presso la biblioteca Artusi, i cui fondi sono in corso di ampliamento continuo. La conoscenza gastronomica, dalla tradizione orale, fonte unica per tanti anni ed attuale in talune culture, giunta alla codificazione scritta, come ne è artefice il nostro Pellegrino Artusi, acquisisce oggi a Casa Artusi strumenti di forza che la trasmettono in via virtuale a tutto il globo terrestre, e la espongono allo studio ed alla curiosità di ogni potenziale abitante del pianeta.
La struttura di Casa Artusi è fatta di ambienti familiari, biblioteca, cucina, sala da pranzo, studio, luogo dell'accoglienza, cantina; il libro è pretesto di conoscenza, così come il piatto della tradizione, entrambi complici di accattivanti esperienze sensoriali da vivere solo a Casa Artusi. Non riesco ad immaginare Forlimpopoli internazionale senza passare da una visione di Romagna internazionale, la Romagna Artusiana, per intendersi, ricca di prodotti fra i quali uno in particolare: lo spirito di accoglienza ed ospitalità del romagnolo DOC.
MenSA: Per concludere, torniamo alla Festa. Vi sono particolari curiosità, rilevanze e novità da segnalare nell'edizione 2005?
Grandini: Ci apprestiamo a trascorrere nove giornate all'insegna della cultura gastronomica, del gusto, della ricerca, dello sperimentarsi in preparazioni culinarie. Proprio questo sperimentarsi assume evidenza particolare in questa nona edizione. Pellegrino Artusi ha sperimentato le ricette che poi ha trascritto nella sua opera; lo ha fatto affidandosi alle mani sapienti di Marietta, donna al servizio in casa Artusi, e cuoca paziente. Il comitato scientifico e la giuria dei premi artusiani si sono sempre ispirati a questa figura femminile, ritenendola, a dovere, il vero artefice dell'arte della preparazione culinaria, fedele esecutrice di tradizione e sapiente portatrice di nuova scienza. Artusi sapeva gustare, assaporare, valutare impercettibili sfumature di profumi e di gusto, trascrivere le emozioni a contorno delle ricette, ma si affidava a Marietta per preparare i piatti e per realizzare gli aggiustamenti di sapore. Forlimpopoli evidenzia ulteriormente, in questa nona edizione, la figura di Marietta, facendo passare un neologismo; il nome proprio della cuoca di casa Artusi diventa sostantivo! Le mariette, e perché no, i marietti sono i tutori dell'arte della preparazione dei cibi; sono cuochi, ma con qualcosa di diverso che li contraddistingue: svolgono la loro missione in cucina, attenti agli abitanti della casa, profondi conoscitori dei gusti di chi la abita. Per questo abbiamo moltiplicato i premi Artusi dedicati a Marietta; in questa edizione della Festa Artusiana andremo a premiare tre persone che a vario titolo hanno assolto alla rappresentazione di questa figura. Nel segno del progetto Casa Artusi, il libro in cucina, vogliamo anche evidenziare un sogno: un libro di cucina in ogni cucina del mondo e, per questo, nel convegno inaugurale parleremo del manuale di Artusi tradotto in tante lingue da sembrare patrimonio diffuso a livello mondiale. A testimoniare questa diffusione saranno i curatori delle varie edizioni nelle principali lingue di larga diffusione; dagli stessi sentiremo le intenzioni e le aspettative che hanno animato la loro azione e, personalmente, mi auguro che possa essere momento di passione e di orgoglio per Forlimpopoli e per quella Romagna artusiana che in tanti vogliamo fare emergere.

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