Tra arte e sapori: Siracusa
Nel regno di Ortigia
di Diana Ferretti
foto di Gianni Nuccio
Siracusa ha preso vita grazie ad una moltitudine di usanze, di lingue e di arti che, fondendosi, hanno creato un'atmosfera magica. Popoli mitici e antichi si sono susseguiti gli uni dopo gli altri, lasciando le tracce della loro presenza, che si intravedono negli sguardi dritti e penetranti, caldi e vellutati degli isolani. Siracusa sono racchiude due anime: la parte moderna della città, sempre in espansione e quella antica che sorge su un'isola, Ortigia. Questa fusione di elementi crea nel visitatore una spettacolare sensazione di vissuto e l'aria che si respira è colma di tradizione e nobiltà.
Il mare e la terra della Sicilia, oltre ad offrire panorami suggestivi e infiniti, regalano prodotti straordinari che la gastronomia siciliana elabora in modo inconfondibile. Il filosofo Empedocle, parlando della cucina isolana, aveva affermato che " di ciò di cui non si può parlare , si deve tacere". E' infatti difficile spiegare a parole il ventaglio delle scelte nei prodotti dell'isola, ma è proprio impossibile trasmettere l'emozione che scaturisce dalla vista, dall'olfatto e dal palato di questi omaggi della natura. Prima di gustare le squisite leccornie e i sapori illimitati della cucina ,nati dall'influenza dei conquistatori unita alla forte tradizione dell'isola, è interessante chiedersi da dove nasca il gusto e la bontà trasmessi da questa meravigliosa terra. Indubbiamente la creatività e la maestria dei cuochi ha notevole importanza, ma il processo di creazione nasce, innanzitutto, dalla genuinità della materia prima utilizzata. Per cogliere realmente la varietà di questi doni è obbligatorio camminare per le vie piccole e autentiche del mercato di Ortigia. Fin dal mattino presto le strade sono invase di bancarelle che si animano piano piano, le essenze si miscelano tra loro e i colori aumentano di vivacità, illuminati dal sole. Non ci sono trucchi,ma si può parlare di pura alchimia, prodotta dai colori dei pomodorini di Pachino con i cedri e le arance , dal profumo sprigionato dalle pesche dell'Etna e dall'aroma dei capperi di Noto che si sposa con l'intensità di quello delle olive. E poi ancora gamberi, scampi e dentici fanno da cornici a enormi pesce spada, piccoli pesci, triglie e tonni accompagnano sardine, cozze e vongole. Il pesce si alterna a banchetti di fresca verdura dai colori vivi e accesi: peperoni, melanzane, carciofi si accostano vivacemente a pomodori secchi, rosmarino e origano dai profumi e toni avvolgenti.
In questa cornice romantica e incantata che ricorda il legame mai spezzato con le origine greche, sorge l'Hotel des Étrangers et Miramare. Rimasto chiuso per oltre trent' anni, riapre dopo un accurato e colto restauro che, scoprendo marmi policromi e decorazioni pavimentali ,evoca il lusso del secolo scorso in stile liberty e decò. Gli stucchi degli alti soffitti delle camere, elegantemente arredate, rendono l'ambiente estremamente suggestivo e raffinato. Entrando nei saloni e negli spazi comuni si ha l'impressione di un luogo dove arte e cultura si sono unite per creare una dimora dal fascino irresistibile. L'hotel è dotato di un innovativo centro benessere con sauna e bagno turco e di un ristorante panoramico che permette al nostro sguardo di cogliere la magia del Porto Grande e la vivacità delle strade animate da piccole candele.
In una delle vie più tipiche del centro, via Maestranza, una tappa obbligatoria per conoscere e gustare le prelibatezze della cucina siciliana è sicuramente il ristorante Don Camillo. Le sale sorgono sulle antiche rovine di un edificio religioso del 1400 e mostrano le meravigliose volte catalane. I sapori creati dallo Chef Giovanni Guarnieri esaltano i tesori della generosa terra siciliana e donano alla vista, all'olfatto e al gusto sensazioni indescrivibili. Le specialità di pesce come i gamberi alla Don Camillo , la zuppa di mucco (piccoli pesciolini neonati) e il risotto con uova di ricci freschi si uniscono ai piatti della tradizione siciliana, sempre accompagnati da etichette importanti con particolare riguardo per i vini siciliani.
Cioccolato e vino nel barocco siciliano.
Recentemente, lungo uno scenario mozzafiato che ha toccato Ortigia, Noto, Modica e Taormina, si è percorso un viaggio dedito al piacere del gusto. Un itinerario culturale ed enogastronomico , promosso dall'Assessorato regionale Agricoltura e Foreste e condiviso dalla Compagnia del Cioccolato, dall'Enoteca Italiana di Siena e da numerose amministrazioni comunali. In questi paesaggi incantati sono stati presentati la bevanda e il cibo degli dei, il vino e il cioccolato, simboli dell'identità siciliana. Il filo conduttore che ha seguito il percorso è stato l'accostamento tra ottimi vini, come il Moscato di Siracusa e di Noto,il Cerasuolo di Vittoria e l'Eloro e cioccolati di eccellente qualità.
Nella città di pietra, Modica, i cioccolatieri artigianali hanno presentato il loro tesoro, che vanta secoli di storia: il cioccolato modicano. Un prodotto unico, frutto di una particolare lavorazione del cacao e dell'esperienza eccelsa ad accostarlo a cannella, vaniglia o peperoncino. Un gusto autentico e immutato nel tempo che i maestri artigiani creano con amore e sapienza. A questo proposito è inevitabile una visita all'antica Dolceria Bonajuto dove la metodologia e la passione creano sapori infiniti e antichi, rinnovando una tradizione custodita dai popoli spagnoli e Aztechi.
Il tour, organizzato da Sicily Wine & Travels, ha avuto il suo momento clou nell'irresistibile Taormina ,nel più suggestivo, esclusivo e incantato albergo:l' Hotel Grand Timeo.
L'hotel, direttamente confinante con il Teatro Greco, permette ai nostri occhi di spaziare ovunque; salendo, la vista si perde fino alle coste della Calabria e, restando comodamente seduti in terrazza, si rimane affascinati dall'imponente Etna e rapiti dai colori delle acque siciliane. Gli sfarzi del barocco hanno trovato qui un'ambientazione idilliaca, dove il profumo di erbe, di mare, di giardini d'agrumi e di fiori rari, creano un'osmosi perfetta. Lo storico Grand Timeo ,meta di illustri personaggi rappresenta l'eccellenza del gruppo FRAMON. Qui si è svolta la serata di gala, dove sono stati decretati dalla Compagnia del Cioccolato,i migliori cioccolatieri in Italia. Il premio, "Tavoletta d'Oro", è stato assegnato come affermazione per il gusto, il profumo, l'aspetto, ma soprattutto come punto imprescindibile e assoluto legato al concetto della qualità. Una qualità riscontrata nella scelta delle piantagioni di cacao, nella lavorazione e nel rigoroso rispetto della genuinità e della tradizione. I produttori premiati, Andrea Slitti con il Lattenero 45%, Guido Gobino con il suo Modern Art 60% e il Domori Chateau-San Josè Ocumar con Puertofino 80%, hanno creato un valore aggiunto nel cioccolato, dato dalla qualità, ottenuta con studio e ricerca.
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Sicilia: "continente" del vino.
I riconoscimenti internazionali non sono tardati ad arrivare; il vino siciliano raccoglie da anni consensi e premi che pongono l'accento sulla qualità dei vitigni autoctoni e promuovono l'isola a " terra color del vino". Le guide e le classifiche mettono in risalto, fra le numerose etichette, la Sicilia, per la purezza, l'intensità e la finezza dei suoi vini. Dopo l'istituzione delle "strade del vino", si è messa in luce l'area enologica della Sicilia sud-orientale grazie anche alla guida: "I VINI DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA", a cura di Salvatore D'Agostino. Per la prima volta ci si è concentrati sui vini prodotti in una sola provincia, curandone la storia, la cultura, le tradizioni, gli itinerari e gli abbinamenti. Non si tratta solo di uno strumento altamente informativo e orientativo per i tecnici del settore e per gli appassionati dei vini di qualità,ma si possono trovare indicazioni sui percorsi per visitare cantine e vigneti e ancora musei archeologici, teatri e monumenti.
I diversi itinerari porteranno il viaggiatore a conoscenza di dettagli importanti sulla storia secolare di questa terra, sull'ospitalità e sulla ristorazione. Gli enoturisti si scopriranno curiosi e interessati alla conoscenza di luoghi storici e di sapori dimenticati suggellati da panorami eterei. La guida svela un immenso patrimonio di vitigni, un laboratorio affascinante, dove nascono vini come il Moscato di Siracusa o il Nero d'Avola. Entrambi vini leggendari: il Moscato apparve nel VIII-VII secolo con il nome "Pollio", dal Re proprietario dei vigneti e il Nero d'Avola risale ai primi insediamenti greci. Colori come il giallo dorato rievocano il caldo scirocco del sud, mentre i rossi porpora accendono la sensazione di avvolgente vento siciliano. La differente personalità dei vini viene percepita in base alle diverse altitudini , alla varietà dei terreni e dei climi, in cui la vite è nata e cresciuta. Ogni vino regala sensazioni gustative, olfattive ed evocative diverse, accenti di gusto morbidi, ma persistenti, combinazioni di aromi intensi e dolci, melodie soffuse di spezie e arancia candita. Conquistano per la complessità dei profumi, i contrasti con il dolce e l'aromatico, il ribes, la liquirizia e la mandorla creano aromi intensi. Salvatore D'Agostino, unendo notizie storiche a statistiche e a caratteristiche chimiche, è riuscito in modo esaustivo a presentare gli ottimi vini siciliani, raccontando storie passate e recenti e dialogando con l'immaginario collettivo.
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