Il mondo dei vini
Sicilia en primeur "2005"
di Lamberto Selleri
foto di Gianni Nuccio
Chissà quante volte all'estero abbiamo bevuto dei vini siciliani senza saperlo. Infatti dalla Trinacria dal 1999 al 2003 sono partiti per l'Europa un milione e cinquantamila ettolitri di vino sfuso. Ma il dato ancora più interessante, e che ci fa ben sperare per il futuro, è un altro: nell'export il valore del vino siciliano imbottigliato ha sorpassato quello sfuso, nonostante la notevole differenza delle quantità vendute. Questo sorpasso si è concretizzato per la prima volta dal 1999 al 2003 (fonte Coreras). Infatti nel quinquennio citato il valore del vino siciliano venduto all'estero, confezionato in bottiglia, è ammontato ad euro quarantasette milioni (hl. 196 mila), mentre il valore del vino sfuso venduto all'estero è ammontato ad euro trentasettemilioni (hl. 1 milione e cinquantamila). L'obbiettivo della Sicilia enologica è quello di incrementare la produzione di vini in bottiglia, perché producono più valore aggiunto rispetto ai vini venduti sfusi. La scommessa è grande, le potenzialità della viticoltura siciliana sono enormi e le capacità imprenditoriali dei siciliani in questo settore già hanno prodotto ottimi risultati. La collaborazione delle istituzioni regionali siciliane nel sostenere lo sviluppo della viticoltura è tangibile. Citiamo un esempio: l'Assovini Sicilia, presieduta dal Dott. Lucio Tasca d'Almerita, l'Assessorato regionale alla Agricoltura (On. Innocenzo Leontini), l'Assessorato regionale al Turismo (On. Fabio Granata), l'Assessorato regionale BB.CC.AA. (On. Alessandro Pagano) e la Banca Nuova sono stati tra i promotori e sostenitori della più importante manifestazione enologica che si svolge da due anni in Sicilia. E' stata chiamata con un termine francese "Sicilia en primeur" perchè analoghe manifestazioni hanno avuto origine in quel Paese.
A Palermo il 12 e 13 marzo a "Sicilia en primeur" sono stati convocati 100 giornalisti, esperti in enologia, provenienti da 16 nazioni tra cui Cina, Giappone e Lituania. Scopo dell'incontro: far assaggiare ai comunicatori specializzati, nazionali ed internazionali, i vini nati dalla vendemmia 2004 ancora non in vendita. In pratica per i giornalisti si è trattato di degustare vini ancora in itinere, allo scopo di dare un giudizio preventivo su come effettivamente questi vini saranno quando, terminato l'affinamento nei mesi successivi, verranno messi in bottiglia e commercializzati. La degustazione dei vini in anteprima (en primeur) si è svolta presso l'antico stabilimento balneare di Mondello (la spiaggia elegante dei palermitani). In Sicilia si calcola che esistano oltre 200 aziende imbottigliatrici, che mettono in commercio complessivamente più di 1000 vini con etichette differenti.
I vini D.O.C. siciliani sono 21 e si chiamano: Alcamo (Palermo), Cerasuolo di Vittoria (Ragusa): in febbraio questo vino ha ottenuto la D.O.C.G., Contea di Sclafani (Palermo), Contessa Entellina (Palermo), Delia Nivolelli (Trapani), Eloro (Ragusa), Erice (Trapani), Etna (Catania), Faro ( Messina), Malvasia delle Lipari (Isole Eolie), Mamertino (Messina), Marsala (Trapani),M enfi (Agrigento), Monreale (Palermo), Moscato di Noto (Siracusa), Moscato di Pantelleria (Isola di Pantelleria), Moscato di Siracusa (Siracusa), Riesi (Caltanissetta), Sambuca di Sicilia (Paese di Sambuca di Sicilia), Santa Margherita in Belice (territorio di Santa Margherita in Belice), Sciacca (territorio di Sciacca).
I principali vitigni autoctoni coltivati in Sicilia sono: Cataratto(Bianco. Sup. vitata 46,9 %), Inzolia (B. Sup.vitata 8,4 %), Carricante (B), Grillo (B. Sup.vitata 1,5%), Nero d'Avola (Rosso. Sup.vitata 10,4%), Frappato (R. Sup.vitata 0,7% ), Perricone(R), Nerello Mascalese(R). Il vitigno nazionale più coltivato è il Trebbiano di Toscana (B.Sup.vitata 12,3%). I vitigni più coltivati in Sicilia sono: Chardonnay (B. origine Borgogna), Cabernet-Sauvignon (B. Bordeaux, Sup.vitata753 ettari), Merlot (R. Francia Sup.vitata ettari 850), Syrah (R.Francia. Sup.vitata ettari 617).
Per completare il quadro della produzione vitivinicola siciliana va detto anche che la produzione di vino bianco negli anni è sempre stata superiore a quella del vino rosso(70% vino bianco,30% vino rosso). Alla degustazione "Sicilia en primeur", svoltasi a Mondello il 12 marzo, i giornalisti hanno assaggiato una selezione di vini bianchi e rossi della vendemmia 2004 prodotti da: Azienda Vinicola Calatrasi (Palermo), Tenuta Rapitalà (Palermo), Cantine Settesoli (Agrigento), Cantine Barbera (Menfi), Grottarossa Vini (Agrigento), Baglio di Pianetto (Palermo), Tenuta Donnafugata (Marsala), Fattascià (Palermo), Tasca D'Almerita (Palermo), Planeta (Menfi),Valle dell'Acate (Ragusa), Azienda vinicola Benanti (Catania), Aziende vinicole Miceli ( Agrigento), Cusumano (Palermo), Abbazia di Sant'Anastasia (Palermo), Firriato (Trapani), Feudo Maccari (Noto).
Complessivamente sono stati fatti assaggiare 10 vini bianchi e 25 vini rossi "en primeur." Certamente il numero dei vini degustati, in tutto 35, non è risultato esaustivo in rapporto alla quantità e varietà di vini prodotti nel 2004 in Sicilia. Tuttavia il giudizio dei giornalisti ha sostanzialmente confermato il voto o rating che già precedentemente era stato assegnato ai vini della vendemmia 2004. I vini bianchi hanno ottenuto 5 stelle e i vini rossi 4 stelle. Praticamente il massimo per la prima tipologia ed un 'alta valutazione per la seconda tipologia. Questo giudizio è stato confermato anche dal Prof. Attilio Scienza della Statale di Milano alla conferenza "Sicilia continente vinicolo", tenutasi il 13 marzo al teatro Massimo di Palermo. Il futuro della enologia siciliana si può sintetizzare con una frase detta da Franco Pisa, amministratore di Assovini:"La produzione di vini D.O.C. in Sicilia non supera il 2,6% del totale. La nostra prossima sfida consiste nel dare sostanza al ruolo delle denominazioni, dove si nasconde un grande potenziale di sviluppo ancora quasi inesplorato."
LE BUONE SOSTE
Transitando per Palermo, una capatina nella più fornita enoteca del Sud (6000 etichette) è d'obbligo. L'enoteca si chiama Picone ed è in Via Marconi n. 36. Questo tempio del vino, oltre a possedere un repertorio di vini siciliani, nazionali ed internazionali di prima qualità, gode di un privilegio unico nel suo genere: vi lavora Vera Bonanno, 26 anni, e definirla sommelier è riduttivo. E' una forza della natura e conosce a menadito vizi e virtù di tutti i vini siciliani e non. Parlare con lei di vini è piacevole quanto berli. Da 14 anni Vera nutre un amore viscerale per l'enologia. Solo agli amici confida un segreto: ama circondarsi di vini biodinamici che colleziona di nascosto. Scrive anche per Repubblica, ma questo è solo un dettaglio.
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