Inediti per il turista: Custonaci
Nel "piccolo mondo antico"
di Loris Fantini
Padre Vanella volle, la notte del 1982, caricare di suggestione la Natività. Insieme ad un gruppo sparuto di fedeli, si arrampicò, per tempo, fino alla grotta di Mangiapane, in località Scutari. Si arrampicò è il termine giusto, in quanto non esisteva un sentiero per raggiungere quella fenditura naturale vissuta fin dalla preistoria. Ad aggravare la situazione aveva provveduto la cava di marmo sovrastante, (ancora oggi si possono "ammirare" le ferite inferte alla montagna che la ospita e le grù che le torreggiano sopra) che lasciò rotolare massi di scarto e detriti fino ad ostruire completamente l'ingresso della grotta.
Nonostante tutto, in quella notte fredda di Natale, nove personaggi in costumi del primo '900 dell'
Agro Ericino, rappresentarono il primo Presepe vivente. La fatica dei custonacesi era stata largamente ricompensata; nacque il Comitato del Presepe Vivente, divenuto,poi, Associazione Culturale Museo Vivente; orgoglio dei cittadini e meta "obbligata" per viaggiatori.
Narrano le cronache che, fino a non molti anni prima, una famiglia della zona avesse attrezzato la grotta a propria dimora con tanto di cucina, camere, magazzino e ricovero perle greggi ed altri animali da lavoro e da cortile. All'esterno della fenditura, furono costruiti muretti a secco per delimitare campi coltivati e pascoli. Un restauro fedele e meticoloso consente, oggi, di poter vivere mulini e botteghe per la lavorazione del ferro, la lavorazione e l'intreccio delle fibre vegetali, la battitura e macinazione di granaglie e di olive, la mungitura degli armenti, la preparazione di formaggi e ricotte, la lavorazione della creta, un vero e proprio microcosmo autosufficiente che ricavava, dalla natura, tutto ciò di cui si necessitava.
Questo è il passato!
La cosa stupefacente è che le stesse emozioni si possono rivivere anche ai giorni nostri, grazie ad un gruppo di artigiani veri che mantengono vivi e reali, gli antichi mestieri. Armonia, qualità di prodotto, protezione da inquinamenti gadgettistici, vengono assicurati da un gruppo di esperti cultori delle proprie radici, guidati da un raffinato e sensibile Presidente dell'Associazione Culturale Museo Vivente; Tonino Battiata. Un pezzo della storia di Custonaci e della sua nobiltà, che ha messo a disposizione il suo sapere, si è dedicato alla salvaguardia ed alla preservazione dei gioielli che la natura ha creato, per consentire, ai viaggiatori, di ammirarli nella loro integrità.
E' possibile anche assistere ad uno spettacolo di taratatà. I visitatori possono anche sedersi a tavola, dentro la caverna, il cui ambiente è molto suggestivo, e degustare i tipici mangiari siciliani, preparati come si faceva una volta, per esempio una scodella di brodo, la carne lessa, il formaggio, la ricotta, la pasta, il pane,le pizze , l'agnello cotto alla brace , la passata di pomodoro, le marmellate ,le caramelle di carruba , le sarde, le olive , l'olio, il vino. I personaggi che animano la grotta lavorano utilizzando solamente la propria esperienza e gli strumenti e i metodi di preparazione antichi, molto antichi, che purtroppo oggi stanno cadendo in disuso. Sono circa 40 i momenti di vita quotidiana che
Non manca l'opportunità di fare belle passeggiate (scalate) sul Monte Cofano, una riserva naturale percorribile seguendo sentieri scavati nella roccia; durante il percorso si possono ammirare specie endemiche in una flora preziosa e rigogliosa. Antichi bagli offrono ospitalità in fattorie e tenute perfettamente restaurate e munite di ogni confort.
Fino a metà, circa del secolo scorso, i paesi, dell'Agro erano tutti governati da Erice che, dall'alto, dominava vallata e promontorio. A metà, circa del secolo scorso, Custonaci e San Vito Lo Capo, assunsero l'autonomia amministrativa e da subito, Comuni neonati, avviarono un programma di mantenimento e valorizzazione culturale del territorio affrontando e vincendo battaglie contro chi progettava di deturpare il patrimonio e chi lo abbandonava.
Il più giovane Sindaco d'Italia mostra, con orgoglio, a Custonaci, l'azienda di famiglia: la cava di marmo più moderna e, se possibile, meno inquinante e deturpativa.
Il Sindaco di San Vito Lo Capo cita, con giusto compiacimento: il CusCus Festival, un'idea che è andata via via lievitando nel tempo, fino a diventare un evento di risonanza internazionale.
Sindaci giovani di Comuni giovani che, pur incentivando economie vitali per i loro Enti, hanno cercato e trovato nel loro splendido territorio, arricchimenti economici nell'utilizzo giudizioso della Natura!
Anche in Cantina si possono apprezzare cura e rispetto per territorio e storia. La Cantina Ericina di Custonaci, accoglie il viaggiatore mostrandogli il lavoro di crescita che sta facendo con i vitigni autentici, ed il lavoro per la commercializzazione ed il mantenimento dell'azienda. Forse il lavoro sugli autentici non ha raggiunto ancora, nel complesso, livelli stratosferici, ma un impegno meticoloso ed onesto, consente una costante crescita globale: qualità di prodotto, riconoscibilità e valorizzazione del territorio!
|