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L'opinione di Massimo Montanari
Mangiare col cervello

In questo numero, dominato dalla figura di Pellegrino Artusi, MenSA rende un omaggio collaterale a uno dei punti di riferimento culturali del grande forlimpopolese: Paolo Mantegazza.
Medico e antropologo, senatore del Regno, Paolo Mantegazza fu anche, da antesignano, un grande organizzatore e divulgatore di scienza e di cultura. Titolare nel 1869 della prima cattedra di Antropologia in Italia, a Firenze. Fondò il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze e la "Società Italiana di Antropologia e Etnologia".

Dal serbatoio inesauribile costituito dai tre volumi del "Convivio" di Massimo Montanari, vi proponiamo una breve e illuminante nota sull'eclettico scienziato, con riferimento al ruolo dell'intelligenza insito nei piaceri della tavola. Artusi condivideva in pieno il concetto del suo stimatissimo amico.


La Fisiologia del piacere del medico e antropologo Paolo Mantegazza (scritta nel 1854 ma pubblicata solo nel 1880) costituisce un singolare tentativo di analizzare in termini scientifici - ma con una sensibilità fortemente "umanistica" - i modi in cui il corpo umano percepisce e sviluppa i numerosi e multiformi stimoli ai quali per convenzione si dà il nome di "piacere". Egli rileva come il vero organoPaolo Mantegazza del piacere non siano i sensi, bensì il cervello, che impone le scelte e "interpreta" le esperienze in base ai dati che conosce (cioè, in base alla sua cultura). Ecco allora che il piacere della tavola si definisce - ben oltre la soglia della pura sensitività - come sentimento e come valore morale.

Il bruto mangia ogni volta che ha fame e può trovar cibo, e il piacere che prova è misurato dal grado dell'appetito e dalla natura dell'alimento che ha potuto procurarsi; ma l'uomo, dopo aver moltiplicati all'infinito i piaceri del gusto cogli artifizii della gastronomia, regola anche il tempo e il modo con cui deve mangiare e bere, onde averne il massimo piacere e non disturbar l'ordine dei suoi lavori... (Paolo Mantegazza)

Da: Massimo Montanari. Convivio oggi. Roma-Bari, Laterza, 1992

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