Con seppia e pagnotta inaugurata la stagione delle sagre romagnole
di Roberto Zalambani
foto Pasquale Spinelli e Ernesto Partisani
Il 20 marzo scorso si sono concluse a Pinarella di Cervia e a Sarsina due sagre uniche in Italia, quella dedicata alla seppia regina dell' Adriatico e quella dedicata alla Pagnotta Pasquale.
La prima ha avuto una valenza fortemente culinaria e i 150 volontari coordinati dall'Associazione enogastronomica " Antichi sapori di Romagna " hanno cucinato per oltre diecimila persone ma con il medesimo amore delle vecchie tradizioni marinare: insalate di seppia, crostini di San Giuseppe, sedanini e risotti alle seppie, lasagne al nero di seppia stringoli alle canocchie e liscari, garganelli alla " Sbaruzera ", seppie con piselli e alla romagnola, brodetto con anguilla e polenta, spiedini alla griglia e fritti di seppioline, il tutto rigorosamente condito con il sale della Salina di Cervia.
| Nella cucina della sagra della seppia (foto di Pasquale Spinelli). | |
Alla Pagnotta Pasquale sono state dedicate non solo due domeniche di sagra con protagonisti i due forni Bacciocchi e Raffaello Rossi ma anche una importante giornata di studio ( intitolata " L' oro e il sangue in cucina ") che il 19 marzo, nel suggestivo palazzo baronale " Al Piano ", ha radunato stelle di prima grandezza nello studio e nella promozione delle tipicità italiane coordinate dalla sociologa sarsinate Catia Guerrini.
Tutto è ruotato intorno alla presentazione del suo libro " La pagnotta e il migliaccio, l' etica del bello e l' estetica dell' abbietto ". La prima è un dolce molto radicato lunga la Valle del Savio tanto che , per le popolazioni locali, da sempre si è inserito nei rituali della Pasqua tanto che la sua stagionalità, le tecniche di lavorazione artigianali e tradizionali nonché simboliche sono state consegnate da una generazione all' altra. Ne è nato un prodotto di qualità totale che, insistendo sul quotidiano femminile, mette in risalto il ruolo della donna.
Il Migliaccio è un dolce che richiede un lungo e paziente lavoro da parte della massaia che manipolava il primo sangue sgorgato dal maiale ucciso e il giorno seguente, dentro una pentola vi univa il latte, lo zucchero, le uova, il limone, i canditi, la cannella, il pane bagnato nel brodo e infine il cacao quale alimento magico e purificatore.
| Convegno " L' oro e il sangue in cucina ". Catia Guerrini tra Beppe Bigazzi enogastronomo e consulente della Rai Tv e Stefania Barzini giornalista e autrice Gambero Rosso (foto di Ernesto Partisani) | |
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