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Primi cittadini romagnoli ai fornelli
Il piatto del sindaco
di Piero Valdiserra

Sapeur Abituati a "cucinare" delibere e atti amministrativi vari, per una volta sindachesse e sindaci della Romagna sono stati chiamati a cimentarsi con fornelli veri e propri, per elaborare piatti della tradizione e del territorio. L'insolito concorso, significativamente denominato "Il piatto del sindaco", ha avuto luogo domenica 16 gennaio 2005 nell'ambito della manifestazione fieristica forlivese SAPEUR, dedicata alla valorizzazione dei prodotti tipici d'Italia e dei principali Paesi europei. La sfida si è svolta nelle cucine predisposte all'interno dei padiglioni della Fiera di Forlì; a misurarsi con primi e secondi piatti i sei sindaci (tre uomini e tre donne, scelti con criterio assolutamente bipartisan fra collocazioni politiche di centro-destra e centro-sinistra) delle città di Bagnacavallo, Bertinoro, Cervia, Cesena, Forlimpopoli e Forlì. I primi cittadini della Romagna non sono stati abbandonati al loro destino gastronomico, ma sono stati coadiuvati da altrettanti chef e dai migliori allievi degli istituti alberghieri della Romagna.

"Il piatto del sindaco" è stato l'evento culminante dell'ultima giornata di SAPEUR, ed è stato ideato e coordinato dal Club dei Sapori. L'associazione opera a livello nazionale con progetti d'area dedicati al turismo e alle tipicità, e si prefigge iniziative promozionali legate ai prodotti tipici e alla loro diffusione sul territorio. La giuria chiamata a valutare l'impegno culinario dei sindaci era composta da dieci esperti di settore; presieduta dallo scrittore e giornalista enogastronomo Carlo G. Valli, ha visto la presenza fra gli altri di Luca Sardella (giornalista specializzato e presentatore di RAI 2), di Romeo Godoli (presidente dell'Ente Fiera di Forlì) e del sindaco di Cesenatico (chiamato a valutare le creazioni dei suoi colleghi, per un giorno in grembiule e cappello bianco). I criteri di valutazione utilizzati dalla giuria hanno tenuto conto della difficoltà di preparazione dei piatti, della loro presentazione (in termini di originalità e di armonia delle forme e dei colori), della qualità dei profumi e dei sapori e infine del legame di tipicità con il territorio.
Le sfiziosità in gara sono arrivate sul tavolo dei giurati in quest'ordine: timballino di formaggio di fossa con pere e miele d'acacia; tulipano di pasta fresca con cannocchie, strigoli e concassé di pomodoro; passatelli asciutti al formaggio di fossa; strozzasindaci (variante d'occasione degli strozzapreti); fricò di pesce del sindaco; nocette di mora romagnola all'albana passita su patata sautée, marmellata di cipolle rosse e fichi secchi.

Sapeur La valutazione finale è stata incerta e combattutissima, al punto da richiedere un ballottaggio per stabilire il vincitore. Memore forse di essere concittadino del grande Pellegrino Artusi, a spuntarla è stato il sindaco di Forlimpopoli, Paolo Zoffoli, che si è meritatamente imposto con i suoi magnifici passatelli asciutti al formaggio di fossa, guarniti da guanciale croccante, cimette di broccoletti e fonduta allo scalogno. Accolto sul palco della premiazione da un'autentica ovazione dei forlimpopolesi presenti, Zoffoli ha ricevuto come premio una bellissima targa - ricordo in ceramica. I giurati invece hanno chiuso l'impegnativo "pranzo di lavoro" con un inconsueto vino da dessert: Melitites, il nuovissimo vino al miele offerto dall'Enoteca Comunale di Matelica, presente in qualità di espositore alla rassegna fieristica forlivese.

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