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Andar per sapori nell'Agrigentino
Cinque sensi per nove perle di Sicilia
di Federica Lippa

Agrigento città millenaria, custode di straordinarie ricchezze archeologiche, artistiche e architettoniche, patria di Empedocle, Essento e di Luigi Pirandello era anticamente chiamata Akragas. Fondata nel 581 a.C. da una colonia di rodio-cretesi divenne in breve tempo una delle città più importanti della Magna Grecia. Nel corso dei secoli la città conobbe la dominazione di Cartaginesi, Romani, Goti, Bizantini, Musulmani e Normanni ciascuno dei quali ha lasciato la propria impronta.
Questa meravigliosa città, nel mese di novembre è balzata alla ribalta grazie a un workshop organizzato impeccabilmente dalla Commercio Di Agrigento con in testa il Presidente Gandolfo Filippo e il Segretario avv. Salvatore Palillo, in collaborazione con l'Assessorato Regionale alla Cooperazione Commercio Artigianato e l'ASP (Azienda Servizi e Promozione) di cui è Presidente Vincenzo Napoli.
L'evento, dal titolo significativo "Nove Perle di Sicilia", si è svolto attraverso un affascinante viaggio di oltre 500 chilometri imperniato su Agrigento e la sua provincia. E' stato così possibile scoprire le bellezze di questa terra ricca di storia e cultura e ha messo in luce l'attività e l'alto livello di imprenditorialità del settore agroalimentare.

Il workshop organizzato

L'itinerario, preparato con molta cura dall' organizzazione , ha conquistato totalmente i cinque sensi: la vista, abbagliata dalla meraviglia della Valle dei Templi; il tatto, toccando le pareti di sale, scendendo nelle miniere di Racalmuto; l'udito, rapito, ascoltando il suono del vento che spira tra le mura della Chiesa della Madrice di Caltabellotta a 1000 metri di altitudine; l'olfatto, eccitato da inebrianti aromi, mentre si attraversa un agrumeto, specia durante la raccolta delle arance Washington Navel di Ribera, e anche dal profumo dell'olio appena spremuto nel frantoio di Menfi, che lascia addosso una sensazione tutta particolare.
Infine, il gusto è premiato sia degustando l'eccezionale Nero d'Avola, emblema del riscatto della viticoltura del Belice, post terremoto e tra i monti di Casteltermini, sia scoprendo il particolare sapore antico della ricotta calda tratta dal paiolo secondo il rituale di un'arte casearia, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Il gusto è stato doppiamente gratificato assaggiando le prelibatezze gastronomiche sapientemente realizzate dalle strutture dell'Hotel Dioscury Bay Palace di san Leone (Ag), dalle cucine della villa settecentesca della Domus Aurea e dalla Scuola Alberghiera di Favara nello stupendo Castello Chiaramonte di Favara.
Grazie alla sapiente assistenza di Giuseppe Nobile della Camera di Commercio di Agrigento, questa splendida terra di Sicilia , ha lasciato dentro gli animi una serie di ricordi e di sensazioni indimenticabiloi, soprattutto quelle legate ai sapori che in questo limbo di Sicilia soono veramente unici e inimitabili.

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