Un piatto storico da rivalutare tutelare
Il Cacciucco di Viareggio
di Cesare Spagna
Il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, stupenda icona e vero simbolo dell'alta ospitalità alberghiera della Versilia, riaperto nel maggio 2004 dopo quasi due anni di sapiente e magico restauro che lo ha riportato agli antichi fasti con in più una completa dotazione delle più attuali comodità in fatto di relax e di benessere, ha ospitato in anteprima il 26 novembre 2004 la ripresentazione dello storico "Cacciucco di Viareggio" piatto tipico, che utilizza da sempre il pesce più povero, quello che non avendo valore commerciale, veniva un tempo dato come ricompensa all'equipaggio dei pescherecci, ed oggi pesce che, solitamente, viene ributtato in mare.
Come ha dichiarato Franco Pulzone, dinamico ed intraprendente assessore al Turismo del Comune di Viareggio, "pur riconoscendo che il cacciucco è stato inventato dai livornesi, il cacciucco di Viareggio con oltre 200 anni di vita, presenta identità e caratteristiche tutte particolari ed una sua ben precisa peculiarità"; per questo motivo il Comune di Viareggio intende chiedere alla Regione Toscana un riconoscimento di tutela di questo storico piatto.
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Lo chef Amelio Fantoni
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La ricetta del cacciucco di Viareggio con pesce povero, o "pesce dimenticato", così come riproposto dallo chef Amelio Fantoni, vuole recuperare lo spirito originario di questo piatto, utilizzando pesci meno noti e meno costosi, per lo più di sabbia, pescati nel mare della Versilia, quali: aluzzi, sugherelli, rondinini, pesce serra, torpedini o pottini, pesce tremola, ecc., nelle stagioni in cui ciascun pesce esprime il meglio di sé, a garanzia della freschezza del pesce, della pienezza dei sapori, e dei costi più contenuti.
Per la preparazione, occorre far bollire i pesci, precedentemente puliti e spezzettati, con la sola aggiunta di pomodoro, aglio, sale e peperoncino; completando quindi con fette di pane, rigorosamente toscano e insipido, precedentemente abbrustolito e agliato, con una cottura che non deve superare i 30-35 minuti.
Il piatto deve essere poi presentato in tavola, secondo la tradizione, in un contenitore rigorosamente di coccio che deve servire per più commensali. Il cacciucco non è una zuppa da piatto singolo, ma un cibo da assaporare e gustare in compagnia, come nelle famiglie antiche dei pescatori con la zuppiera fumante al centro della tavola, dove ogni componente "pescava" mano a mano il suo pesce nei riti e nei piaceri del desco familiare; ricordiamo che si trattava quasi sempre di un piatto unico.
Il vino che veniva abbinato (e che tutt'oggi viene consigliato) è un buon vino rosso d'annata, possibilmente non troppo carico di tannini, in modo che non sia prevalente sui sapori del pesce.
Altra caratteristica importante è che il cacciucco di Viareggio non deve assolutamente contenere specie nobili di pesce come branzini, orate, scampi, aragoste e gamberoni.
Dopo la presentazione al Principe di Piemonte, per due fine settimana (27-28 novembre e 4-5 dicembre '04) ben quindici ristoranti viareggini hanno offerto uno speciale menù: antipasto più cacciucco di Viareggio con pesce dimenticato, al prezzo speciale di 25 Euro.
L'evento, che ha riscosso un forte successo, e che è giunto quest'anno alla quarta edizione, è stato organizzato dal Comune di Viareggio e dall'Associazione nazionale Città del Pesce di Mare, in collaborazione con la Provincia di Lucca, la Camera di Commercio di Lucca e la Regione Toscana.
Sono tante le occasioni per visitare tutto l'anno la zona della Versilia, dal famoso Carnevale, dalle tante manifestazioni sportive che vengono organizzate nel viareggino, dal godimento della magnifica spiaggia, dalle visite agli storici centri d'arte ai piedi delle Alpi Apuane, alla sua rinomata cucina a base di pesce, con il caratteristico "cacciucco di Viareggio" piatto povero, ma straordinario di sapori e altamente digeribile.
Info:
A.P.T. Versilia
Tel. 0584 48881
web: www.pescedimenticato.it
e-mail.
aptversilia@versilia.turismo.toscana.it
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