Intervista a Stefano Delfiore (poeta dialettale e vinaio)
Tra vino e poesia
di Francesca Gamberini
Robert Luis Stevenson ha scritto" Il vino è poesia imbottigliata". Lei scrive poesie e vende vino…come si conciliano nella sua vita questi due mondi?
Beh, più che altro il problema sono i tempi! Portare avanti l'enoteca (L'Antica Drogheria Calzolari, via G. Petroni 9, Bologna n.d.r) mi impegna quasi tutta la giornata. Di solito scrivo la mattina all'alba, quando tutto è tranquillo. La poesia fa da sempre parte della mia vita come il vino del resto, avevo cinque anni quando mio padre comprò la drogheria...
Nel suo libro "Iusveidkaiàm" (Poesie 1983-1995. Bologna, Fuorithema, 1996, "LibriArena") si è ispirato, tra gli altri, al poeta persiano dell' undicesimo secolo Omar Kayyam. Qual è il legame che unisce le quartine di Kayyam e degli altri poeti persiani, la poesia in dialetto bolognese e il vino?
La mia passione per Kayyam si fonda soprattutto sulla sua spiritualità. Le sue quartine invitano ad affrontare la vita in modo da goderne appieno perché ora ci siamo e domani non si sa…questo è anche tradizionalmente lo spirito dei bolognesi e degli emiliani in genere. L'attaccamento alle cose terrene, la predisposizione al piacere che deriva dal buon cibo o magari dal vino sono parte della nostra indole così come di quella di Kayyam. Una spiritualità che tende a umanizzarsi più che una tensione all'ascetismo e alla rinuncia. Il fatto che in alcune quartine si parli di vino e io venda vino direi che è secondario...
Allora il titolo "Al cafà d'levènt" (Poesie 1997-2003. Faenza, Moby Dick, 2003) della sua ultima raccolta di poesie, con cui ha vinto la scorsa edizione del premio Navile, non c'entra niente con il fatto che lei vende anche caffè...
Naturalmente, no. È un'espressione legata ai miei ricordi d'infanzia: veniva chiamato "il caffè di levante" quello che si preparava in occasione della visita di una persona importante, il medico, l'avvocato. Il caffè che si beveva tutti i giorni era fatto con l'orzo, quello che noi oggi consumiamo abitualmente era riservato ad un evento speciale.
Torniamo al vino: ci consigli un vino da poesia...
Senza dubbio un Marsala solera invecchiato.
Come lo definirebbe?
...scontroso, sensuale, sognante.
...e una poesia da leggere assaporando un bicchiere di Marsala solera invecchiato?
Sceglierei una poesia di Raffaello Baldini, considerato il più grande poeta italiano vivente, scrive in santarcangiolese, dialetto della cittadina romagnola in cui è nato. Da Intercity, Torino, Einaudi 2003:
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i ricordi u n'è méggh' dal cartuléini,
sono vita vissuta, ch'u s dí sémpra
il pasato è pasato, non è vero,
i ricordi li hai dentro,
che quant a i péns, ènch' dal robi da gnént,
mo agli è lè, agli è sémpra alè
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[ i ricordi non sono mica delle cartoline,
sono vita vissuta, che si dice sempre
il passato è passato, non è vero,
i ricordi li hai dentro,
che quando ci penso, anche delle cose da niente,
ma sono lì, sono sempre lì ]
Antica Drogheria Calzolari
Via G. Petroni 6, Bologna - tel.051222858
L'Antica Drogheria Calzolari si apre sotto i portici della zona universitaria, nel centro storico di Bologna. L'arredamento è ancora in stile Liberty come nel 1912, anno di inaugurazione. Dal 1958 ne è proprietaria la famiglia Delfiore, prima Umberto ed ora Sauro, con la moglie Daniela e Stefano. Quella che fino agli anni settanta, anni del cosiddetto "rinascimento enologico italiano", era più che altro una drogheria con mescita di vino, è oggi una delle enoteche più fornite d'Italia. Oltre a servire vino al bicchiere ad un pubblico eterogeneo di abituè e no, la Drogheria Calzolari rifornisce molti dei migliori ristoranti di Bologna. L'ambiente non è certamente quello dei bar alla moda in cui tutti sanno chi è chi, da Sauro e Stefano ci si conosce, si parla, si beve insieme per il gusto di farlo... poi magari scopri per caso che la sera prima hai brindato con un illustre docente di letteratura o con un famoso musicista! Da Calzolari si beve bene e ad un prezzo ragionevole, qualsiasi bottiglia in lista viene stappata per un assaggio.
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