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Dalla parte del consumatore
Enopirateria
di Gudrun Dalla Via

L'A.S.A. Associazione Stampa Agroalimentare, nella quale si riconoscono i giornalisti del settore, è da sempre vicina, vicinissima ai consumatori e riserva quindi grande attenzione alla qualità degli alimenti, alle origini e tradizioni enogastronomiche del nostro e di altri paesi, alla correttezza e completezza delle informazioni su questi argomenti.
Potrebbe sembrare scontato, perché si parla di tempo di "alimenti targati" con etichettatura chiara. L'Unione Europea ha persino stanziato 72 milioni di Euro per la tutela dei consumatori, per il quadriennio 2004-2007, con il Decreto 20/2004CE, il quale dovrebbe riguardare tra l'altro l'informazione e l'educazione dei consumatori nonché la loro sicurezza e salute.

A maggior ragione allora appare paradossale, addirittura impossibile che il patrimonio degli stessi consumatori e di tutti gli abitanti di intere nazioni venga scippato e dato in libero uso a produttori di paesi terzi (nemmeno della stessa Unione Europea).
Un pericoloso precedente è la prevista liberalizzazione (seppure a certe condizioni, facilmente superabili) di alcuni dei nomi più rappresentativi di vini italiani. Precedente perché con la stessa facilità possono essere svendute o regalate altre denominazioni di prodotti tipici - insomma la seconda fonte di reddito e di valuta per gli italiani, dopo quella del turismo.
Dicevamo paradossale, incredibile. A meno che si guardi la vicenda dal punto di vista delle potentissime lobby legate alle multinazionali e sempre attive dietro le quinte della politica.

Per ora il pericolo imminente sembra spostato nel tempo. Il 15 marzo 2004 non vi è stata a Bruxelles la votazione finale che avrebbe confermato che bei nomi come Brunello, Gutturnio, Amarone, Morellino o Vin Santo, insieme a diversi altri, venissero praticamente "liberalizzati" e "globalizzati".
Può darsi che la votazione avvenga soltanto con la prossima legislatura UE.
Nel frattempo, non è il caso di abbassare la guardia.
Il Comitato Spontaneo per la Difesa delle Enoproduzioni, costituito da A.S.A. Associazione Stampa Agroalimentare e Agrofood ha raccolto un numero cospicuo di adesioni alla lettera aperta al Prof. Romano Prodi, Presidente della Commissione Europea e continua nella sua azione per sensibilizzare politici, consumatori, produttori e comunicatori.

E' bene che ognuno di noi sia ben informato; è più difficile essere gabbati quando si è attenti e vigili.
Rimarrà sempre importante leggere attentamente le etichette, prima di ogni acquisto. Ma speriamo davvero di non dover controllare se il Vin Santo proviene dalla Cina o il Brunello dall'Argentina!

Info:
www.asa-press.com
www.agrofood.it
www.enodifesa.agrofood.it

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