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Tra ‘a cimma e Creuza de ma. Cibo, musica e poesia
Fabrizio De Andrè, quando anche il cibo si fa canto

Nello scorso numero di MenSA ricordammo contestualmente due anniversari: i 60 anni dalla nascita di Tex Willer e i 10 anni dalla morte di Lucio Battisti. Kit Carson
Fra i tanti possibili per il 2009, ve ne sono due, per così dire, tangenziali ai precedenti. Uno riguarda i 200 anni dalla nascita di Kit Carson. A differenza di Tex Willer, Carson è un personaggio realmente esistito. Alla fine della Guerra di Secessione, che combatté come ufficiale dell’esercito nordista, Capelli d’argento, suo nome Navajo nel fumetto italiano, ebbe davvero a che fare con le tribù Apache e Navajo dei Monti Sacramento e, anche se non fu lo specchiato amico e difensore dei diritti degli indiani come appare in Tex, il tenente colonnello Carson ignorò le stolte raccomandazioni dei suoi superiori e degli “sporchi politicanti” di uccidere tutti i maschi e di catturare le donne, optando per la distruzione delle cose rispettando le vite umane. Non il massimo, ma un compromesso che non riuscì a evitare.

Geronimo Un altro anniversario “western”, i 100 anni dalla morte di Geronimo, un capo degli Apache Chiricahua, l'ultimo grande baluardo di guerrieri indiani indipendenti che si rifiutarono di riconoscere il governo degli Stati Uniti nel West, ci introduce (occorre rammentare a chi conosce Fabrizio De Andrè l’album Indiano?) a un anniversario che non avremmo mai voluto ricordare, nonostante ci abbia offerto l’occasione di rivedere, rileggere e soprattutto risentire le immense testimonianze di arte, di musica e di poesia che Faber, l’amico fragile, ha lasciato in eredità alla cultura italiana del Novecento.
Fabrizio De André.
Come dobbiamo sempre ribadire, MenSA Magazine è una rivista di cultura del cibo e non siamo “tenuti” a entrare nel merito di una valutazione, quale che sia, della sua opera di artista.

Fabrizio de Andrè Così, citando, a memoria, alcune testimonianze, soprattutto quella di Paolo Villaggio (forse la nostra preferita), che ricorda quanto piacessero a Fabrizio “cose da beive, cose da mangiä”, e anche cucinare (tanto da donarci una gemma, la ricetta cantata de ‘a cimma), ci siamo permessi di proporre per intero il menu che si ricava da un altro suo capolavoro (creuza de mä), + la citata cimma, senza pretendere, non solo di ricreare (impossibile) le straordinarie atmosfere evocate dalle sue opere e dalla sua bellissima, grande voce, ma nemmeno di poter riprodurre alla lettera i piatti da lui descritti e raccontati. L’umilissimo omaggio gastronomico di Mensa a un poeta, a un musicista, a un uomo grande.


'A cimma


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Fabrizio De Andrè, quando il cibo si fa canto

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