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Alla ricerca dell’eccellenza e della valorizzazione dei vitigni autoctoni
Tenute Rubino: vini di qualità assoluta
di Enophilus
foto di Giampaolo La Paglia© Tenute Rubino

Un percorso alla ricerca dell’eccellenza e della valorizzazione dei vitigni autoctoni, per dar vita a vini di territorio che esprimano le intense caratteristiche dei vigneti mediterranei

RubinoA metà degli anni 80, la famiglia Rubino, inizia a costruire l’azienda agricola, realizzando delle acquisizioni che, in un decennio, formeranno Tenute Rubino, quell’importante base produttiva, oggi, pienamente in attività, che supera i 500 ettari in produzione, di cui oltre 200 sono dedicati ad una viticoltura d’eccellenza.
Sono gli inizi di un percorso produttivo che porterà alla nascita, nel 2000, di una nuova cantina di vinificazione e di affinamento a Brindisi città, e alla realizzazione di un progetto imprenditoriale centrato sulla produzione di vini di qualità, in un territorio, quello del nord del Salento, particolarmente vocato alla coltivazione della vite.
Artefice di questa nuova sfida di maturità produttiva e di mercato è Luigi Rubino, giovane imprenditore brindisino che, nella valorizzazione del territorio e dei vitigni della tradizione pugliese, scorge la chiave di svolta  di un “rinascimento enologico della regione” che non può e non deve più tardare. Sono anni di grande fermento, di forte impegno ma anche di importanti riconoscimenti per un’azienda che, seppur giovane, ha raggiunto quella consapevolezza produttiva necessaria per affrontare il confronto con i mercati più lontani e con una platea di consumatori del vino di qualità sempre più informati ed esigenti.

Tenute Rubino

Oggi Tenute Rubino distribuisce e commercializza i suoi prodotti in 20 paesi esteri e il 70% del fatturato aziendale è realizzato dall’export;  un dato che sottolinea positivamente la capacità dell’azienda a cimentarsi con quella dimensione più internazionale dei mercati, propria del segmento dei vini di eccellenza. Una filosofia produttiva a cui risponde una pratica distributiva e di radicamento di mercato coerente con la qualità dei suoi vini e che individua, nell’alta ristorazione il canale strategicamente più interessante per affermare immagine e valore aggiunto. Un’evoluzione aziendale che, vendemmia dopo vendemmia, ha dato vita a vini di grande interesse e personalità, imperniati su un’idea di valorizzazione delle varietà autoctone e su metodologie enologiche attente a salvaguardare il patrimonio organolettico delle uve che, poi, deve ritrovarsi esaltato nel bicchiere. Primitivo, Negroamaro, Malvasia bianca e nera e, soprattutto, il Susumaniello, un vitigno particolare e raro (a rischio di estinzione) su cui Tenute Rubino ha avviato un progetto specifico di produzione e valorizzazione varietale.

Tenute Rubino

Con grande caparbietà e chiara visione delle potenzialità aziendali, oggi Luigi Rubino, figlio di Tommaso, gestisce con grande passione una realtà leader in Puglia, destinata a incrementare i flussi produttivi nel giro di pochi anni. Figura di primo piano nel panorama vitivinicolo pugliese, l’imprenditore ha scelto di impegnarsi in prima persona fin da giovanissimo per coltivare il suo sogno produttivo nel vino di qualità. “Lavoro in azienda dal 1992, ma già durante gli anni del liceo venivo coinvolto da mio padre in tutte le attività che riguardavano anche la produzione di ortaggi, olive e grano, i programmi di valorizzazione delle colture tradizionali e l’ammodernamento delle tecnologie legate alla coltivazione. Dopo la maturità classica – racconta con entusiasmo – ho iniziato subito ad accumulare le conoscenze e le esperienze fondamentali per fare bene in questo campo, alternando l’attività lavorativa con gli intensi studi economici universitari”. Carriera brillante conclusa nell’ateneo di Lecce in soli quattro anni, subito dopo l’impegno costante per dar vita a un percorso di crescita continua, con progressivi reinvestimenti nelle tenute agricole e nelle tecnologie in cantina. Tassello dopo tassello, l’azienda cresce e si sviluppa, affina i processi produttivi e avvia una strategia di distribuzione e commercializzazione che ha sull’export l’elemento trainante. “Dopo anni di esperienza nell’ambito della commercializzazione delle nostre uve – prosegue Luigi Rubino - abbiamo deciso di completare la filiera con la creazione della cantina, nata nel 1999 e che fino al 2005 ha subito interventi di ampliamento e razionalizzazione delle strutture. Oggi i nostri vini sono conosciuti ed apprezzati in tante parti del mondo, hanno la forza di raccontare l’anima del Salento, di esprimere il territorio in cui nascono.  Abbiamo scommesso su questa terra, sulle sue varietà autoctone e – crediamo – fortemente in questo territorio caratterizzato da suoli vocati, dalla vicinanza del mare e da una cultura del vino davvero millenaria.  Il marchio Tenute Rubino è oggi una realtà dinamica, moderna, decisa a compiere sino in fondo quel percorso evolutivo che, con coerenza, noi stiamo portando avanti, nonostante tutto ”.

Tenute Rubino

Jaddico: è qui che nasce il Susumaniello.
Lungo la dorsale adriatica, a 8 chilometri a nord di Brindisi, i vigneti della tenuta di Jaddico si estendono su una superficie di 50 ettari. Il patrimonio ampelografico di questa azienda è composto da varietà autoctone e italiane come Negroamaro, Malvasia nera, Susumaniello, Montepulciano e Primitivo e da una varietà internazionale come il Sauvignon Blanc. Gli impianti, quasi tutti a spalliera, sono caratterizzati da una densità per ettaro che varia tra le 5000 e le 6000 piante, allevate  su terreni di origine calcarea, tendenzialmente sciolti per la presenza abbondante di una frazione sabbiosa che permette un rigoglioso sviluppo dell’apparato radicale e lo stesso drenaggio delle acque in eccesso. Il complesso delle condizioni pedoclimatiche registrate in questa tenuta fanno di quest’area un terroir d’eccellenza enologica rilevante: è qui che nasce e prende forza il Progetto Susumaniello delle Tenute Rubino.
Marmorelle: i vigneti giovani  in terreni ideali.

La tenuta di Marmorelle
A circa 10 Km a Nord-Ovest di Brindisi si coltivano, nella tenuta di Marmorelle, dei giovani vigneti delle Tenute Rubino. Qui vengono coltivati gli autoctoni Negroamaro, Malvasia Bianca e Malvasia Nera, il Montepulciano, famosa varietà a bacca rossa del Sud Italia, e lo Chardonnay, varietà francese principe tra gli internazionali.
Una superficie di 38 ettari, tutta impiantata a spalliera con 4000-6000 piante per ettaro, caratterizzata da un terreno profondo, con una giusta presenza di scheletro e sassi di natura calcarea.  I vigneti, in questa area produttiva del brindisino, esprimono una vigoria straordinaria ed una certa precocità nello sviluppo vegeto-produttivo che registriamo anche in vendemmia con anticipi, sulla stessa varietà, anche di dieci giorni rispetto alle altre tenute agricole.  Il clima è fresco e ventilato grazie alla vicinanza del mare, con un microclima reso frizzante da venti di Levante che soffiano in maniera mite e costante.

Uggìo: i vitigni autoctoni e internazionali sull’altopiano salentino.
Sull’altopiano salentino, a circa 80-100 metri sul livello del mare, a 14 Km a Sud-Ovest dal capoluogo brindisino, si coltivano i 100 ettari di vigneto della Tenuta di Uggìo.
Le varietà impiantate sono, per gli autoctoni, Primitivo, Negroamaro, Aleatico, Malvasia Nera e Bianca; non mancano Montepulciano, Aglianico e Vermentino, varietà di tradizione italiana, e gli internazionali Cabernet Sauvignon e Chardonnay. Impianti moderni a spalliera con densità intorno alle 5000 piante per ettaro. In questa zona i terreni sono di origine calcarea con una equilibrata percentuale tra la frazione argillosa e quella sabbiosa. Anch’essi di colore tendenzialmente scuro, con una escursione termica caratterizzata da differenze di temperature tra il giorno e la notte che possono superare anche i 15 gradi nei mesi estivi. Microclimi unici che trasmettono ai vini una persistenza aromatica capace di conservarsi nel tempo.

Tenute Rubino

Punta Aquila: uve Primitivo in un contesto di viticoltura moderna.
Quindici ettari di vigneto che sorgono a Sud-Ovest dalla città di Brindisi compongono la Tenuta di Punta Aquila, tutti interamente dedicati alla coltivazione del Primitivo, il vitigno pugliese per eccellenza insieme al Negroamaro. L’impianto è di recente fattura con piante caratterizzate da una spalliera a cordone speronato ed una densità è di circa 6000  piante per ettaro. Il terreno è di medio impasto tendente allo sciolto per la presenza prevalente della frazione sabbiosa, con abbondante presenza di micro e macro elementi capaci di dare uve con una acidità equilibrata ed un grado zuccherino dalle grandi prospettive.

11 grandi vini per scoprire il Salento enologico di qualità.

ROSSI
Torre Testa (Susumaniello 100%) IGT Salento
Visellio (Primitivo 100%) IGT Salento
Marmorelle Rosso (Negroamaro 85%, Malvasia Nera 15%) IGT Salento
Negroamaro (Negroamaro 100%) IGT Salento
Jaddico (Negroamaro 70%, Montepulciano 15%, Malvasia Nera 15%) DOC Brindisi Rosso
Punta Aquila (Primitivo 100%) IGT Salento
Aleatico (Aleatico 100%) IGT Puglia

BIANCHI
Giancòla (Malvasia Bianca 100%) IGT Salento
Marmorelle Bianco (Chardonnay 80%, Malvasia Bianca 20%) IGT Salento
Vermentino (Vermentino 100%) IGT Puglia

ROSATI
Saturnino (Negroamaro 100%) IGT Salento

OLIO
Olio extra vergine di oliva (1/3 di Cellina di Nardò; 1/3 di Coratina; 1/3 di Leccino)

Info
Azienda Agricola Dott. Luigi Rubino
Via Enrico Fermi, 50 - 72100 Brindisi
Telefono: 0831.571955 - Fax: 0831.571655
web: www.tenuterubino.it

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