In onore dei Borboni re di Francia
I whiskey del Nord America
di Orazio Latini
I primi coloni europei dell’America Settentrionale furono robusti bevitori di birra, di rum caraibico e di distillati di frutta. All’inizio del XVIII secolo, però, arrivò nel Nuovo Mondo una grande ondata di emigrazione dalla Scozia e dall’Irlanda: i nuovi venuti portarono con sé le loro idee politiche, la loro religione e la loro abilità nel distillare Whiskey. Alla fine della guerra d’indipendenza americana, nel 1784, le prime distillerie commerciali furono fondate nel Kentucky, per produrre Whiskey a base prevalente di granturco. E proprio una contea del Kentucky orientale venne chiamata “Bourbon”, in onore dei Borboni re di Francia che avevano aiutato i ribelli americani durante la guerra contro l’Inghilterra. Il Whiskey del luogo, ottenuto soprattutto dal granturco, guadagnò presto una grande reputazione per la sua morbidezza, dovuta al fatto che i distillatori locali invecchiavano i loro prodotti in fusti di rovere tostati.
A partire dagli anni Quaranta del XIX secolo, il Bourbon fu apprezzato e commercializzato come un caratteristico stile americano di Whiskey, e la sua produzione si diffuse in moltissimi stati della federazione – ancora oggi, il solo requisito legale per
poter chiamare un Whiskey Bourbon è quello di essere prodotto negli Stati Uniti.
La fine dell’Ottocento vide la nascita e la crescita del Movimento Antialcolico della Temperanza, la cui attività culminò nel Proibizionismo nazionale del 1919. Quando nel 1933 ci fu l’abolizione del Proibizionismo, molte vecchie distillerie non riaprirono i battenti, e l’industria iniziò un lungo processo di consolidamento che finì all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso; in quel momento erano ancora attive dieci distillerie nel Kentucky e due nel Tennessee.
Oggi negli Stati Uniti esistono vari tipi di distillati denominati Whiskey (scritto con la “e”, all’irlandese); i principali sono tre, vale a dire Bourbon, Tennessee e Rye.
Il Bourbon è ottenuto dalla fermentazione di cereali di cui almeno il 51% deve essere mais. La distillazione è normalmente continua, a colonna, senza raggiungere altissime gradazioni. L’invecchiamento si protrae per ameno due anni in fusti nuovi di quercia americana bruciata all’interno, per poter essere imbottigliato senza tagli o aggiunte ed essere quindi chiamato Straight Bourbon Whiskey. Il suo colore è naturale, ottenuto esclusivamente dai tannini dei barili, senza aggiunta di caramello.
Il Tennessee è parente stretto del Bourbon, con in pratica la stessa storia. Qual è l’unica differenza che li distingue? Per ragioni che si sono perse nelle nebbie del tempo, i primi distillatori di Whiskey del Tennessee aggiunsero un tocco finale al loro
processo produttivo, e cominciarono a filtrare il loro prodotto attraverso uno strato di carbone vegetale d’acero, eliminando così le caratteristiche più spigolose. Per questo il Tennessee Whiskey ha un gusto particolarmente liscio e morbido.
Il Rye è prodotto con una miscela di cereali composta per almeno il 51% di segale (rye); il metodo di fermentazione è quello tradizionale, la distillazione è continua e l’invecchiamento avviene per almeno due anni in botti nuove di quercia bruciata. Più pesante e austero del Bourbon, con un caratteristico, pungente sapore di cereali, il Rye Whiskey rivela una particolare duttilità nella miscelazione, e raggiunge risultati eccezionali sia nei cocktail classici sia nelle ricette più moderne.
Se dagli Stati Uniti passiamo in Canada, il distillato torna a chiamarsi Whisky, perdendo la “e”. Il Canadian – così si chiama il Whisky dello sterminato Paese del nord – nacque anch’esso nelle fattorie, e all’inizio fu prodotto soprattutto con segale. Con il tempo la maggior parte dei distillatori locali passò al mais, al grano e all’orzo, ma i canadesi continuano ancor oggi a chiamare il loro Whisky, impropriamente, “Rye”. Miscelato al termine della distillazione, il Canadian invecchia in botti, nuove o usate, per 3-6 anni, sotto il rigido controllo dello stato.
Qualche nome? Fra i Bourbon, Jim Beam, Four Roses e Wild Turkey; fra i Tennessee, Jack Daniel’s; fra i Rye, Van Winkle; fra i Canadian, infine, Canadian Club.
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