Luigi Barile signore della grappa piemontese
di Gianni de’ Silva
In Piemonte, e particolarmente nel Monferrato, nell’Astigiano e nelle Langhe, l’arte dei distillatori si tramanda da secoli da padre in figlio.
E all’inizio dell’Ottocento che la lavorazione delle vinacce, si estende in tutto il comprensorio vitivinicolo regionale.
Erano all’inizio aziende artigianali, poi sono sorte le prime cooperative, con ottimi risultati. I distillati erano buoni ed il consumo della grappa era in costante espansione.
Dalle “coop” si è passati alle prime grandi aziende, specializzate nella distillazione, creando i primi “marchio di qualità” con un prodotto di “eccellenza”. E lo Stato sabaudo non ha perso tempo nel decretare una “tassa” sul distillato.
La grappa, negli ultimi decenni, ha riconquistato il mercato nazionale ed ora questo prodotto è conosciuto ed apprezzato dai consumatori (gentil sesso compreso) grazie alla tradizionale laboriosità dei produttori che osservano precise leggi, norme ed azioni di controllo a tutela del sistema tradizionale della distillazione delle vinacce. L’antica distilleria “Barile”, pluripremiata per l’eccellenza del prodotto, è stata giudicata “La migliore d’Italia” da una commissione di esperti dell’ Ue.
Come è ormai tradizione nel Comune di Silvano d’Orba (Alessandria), da 13 anni, nel tardo autunno, si svolge la “Festa della Grappa” , che richiama appassionati dal Piemonte, dalla Liguria e dalla Lombardia, per una gratuita degustazione.
La grappa prodotta a Silvano d’Orba, cittadina dell’Alto Monferrato di epoca romana, dove la grappa è una tradizione locale ben consolidata, tanto che il Comune ha istituito la prima DE.CO italiana .
Nella distilleria d’epoca, attiva dalla metà dell’Ottocento, la “Grappa Barile” è un prodotto prestigioso, perché si avvale di alambicchi a bagnomaria (unici rimasti nel territorio) e di un forno alimentato a legna.
Silvano d’Orba è un centro collinare noto come il “Paese della Acque” per le molteplici sorgenti di acqua minerale, con importanti stabilimenti per l’imbottigliamento. Questa distilleria è sorta prima dell’Unità d’Italia, ed era stato un avveduto artigiano, Lorenzo Lasagna, ad iniziare l’attività. Per ben quattro generazioni, i Lasagna hanno proseguito questo lavoro, poi nel 1976 hanno ceduto l’azienda a Luigi Barile, imprenditore genovese d’origine, ma ora “monferrino” per vocazione e la storica distilleria “Lasagna” ha conosciuto una nuova vita.
Fiore all’occhiello della “Distilleria Barile” sono le “invecchiate”: una gamma di grappe di annate diverse, estratte da vinacce fresche di Dolcetto a partire dal 1976 e preziosamente conservate fino ad oggi in botti di rovere.
Da queste botti sono uscite le bottiglie appositamente confezionate per fare dono ai grandi della terra riuniti a Genova, durante il G 8, mentre i premi internazionali sono stati conseguiti nel 2002 al Concours Mondial de Bruxelles per la Grappa Bianca e nel 2003 il massimo riconoscimento al “The International Vine and Spirit Competition” di Londra per la grappa invecchiata 15 anni. Nel corso della Festa della Grappa 2008, come da tradizione, sono stati assegnati i “Premi Barile” a persone che si sono distinte per meriti particolari nella loro quotidiana attività.
Quest’anno le targhe sono state consegnate da parte dell’Assessore Regionale della Sanità della Liguria. Dr. Claudio Montaldo, al giornalista del “Secolo XIX” Edoardo Meoli “per la competenza e l’onestà intellettuale nel raccontare i fatti della vita”, a Genio Marchetti per la trentennale carriera distillatoria ed infine al “prete di strada” Don Andrea Gallo di Genova, per i suoi 80 anni trascorsi quasi tutti “In prima linea in difesa degli ultimi”.
Una curiosità: sulle etichette appare il viso sorridente del “Mastro Distillatore”, Luigi Barile.
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