“Fulminato” sulla via di Carrù
Il lesso secondo Luca
di Attilio Scotti
Luca non un è Apostolo ma uno chef che propugna una cucina d’autore e di fantasia. Ecco la sua ultima trovata, fulminato sulla via di Carrù. Riportare il gran carrello dei bolliti in tavola. Detto, fatto. Ordina ai patron del ristorante dove pontifica, il miglior carrello per servire il gran bollito ai tavoli dei gourmet ( costo del carrello euro seimila) Non specifica quanto saranno i pezzi canonici ( segreto da Fort Inox o di Pulcinella, scegliete voi ) e finalmente una sera si parte. E qui sta la grande sorpresa d’autore. I vari pezzi del gran bollito (testina, biancostato, gallina, cotechino ecc. ecc.) dopo la cottura vengono rigorosamente quasi sminuzzati in tanti pezzettini. Poi inseriti in una busta di plastica. E tutte le buste appese e messe a “bagno maria” nel carrello con acqua bollette. Al tavolo lo chef showman capovolge la busta di plastica sul piatto rovesciando il contenuto caldissimo: niente contorni bandita la mostarda e la salsa verde, solo un patata lessa ed un foglia di verza ( croccante ) con acciughe.
Sembra una storia inventata: ma è la verità, è storia vera: uno dei tanti (putroppo) chef che infangano la cucina regionale italiana con stravaganze al limiti dell’assurdo.
E il tutto è successo in un ristorante in Piemonte: patria del “carrello dei bolliti”. Ci informano che da Carrù sia partita una delegazione della confraternita del bollito armata di forche e forconi alla ricerca dello chef d’autore, che secondo ultime notizie, si è dato, precipitosamente, alla fuga.
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